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  • Publication
    European Transport / Trasporti Europei (2001) 18/VII
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2001)
      690  988
  • Publication
    La struttura e le funzioni dell'Autorità portuale: riflessioni alla luce dei principi dell'ordinamento comuniatrio relativi alla libera prestazione dei servizi ed alla tutela della concorrenza
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2001)
    Carta, Andrea
    È trascorso ormai più di un decennio da quando la Corte di giustizia delle Comunità Europee ha dichiarato l'incompatibilità con gli articoli 82 ed 86 del Trattato della disciplina codicistica relativa allo svolgimento delle operazioni portuali, definendo, peraltro, alcuni principi di carattere generale che hanno prodotto effetti -in modo più ampio- sulle normative nazionali che regolano l'attribuzione di diritti speciali ed esclusivi alle imprese operanti nell'ambito dei servizi di pubblica utilità2. Il risultato del processo avviato da tale pronuncia (ovvero la Legge 28 gennaio 1994 n. 84, con la quale il legislatore ha provveduto al riordino della legislazione in materia portuale) ha contribuito indiscutibilmente al rilancio degli scali nazionali, aprendo il settore delle operazioni e dei servizi portuali all'iniziativa privata ed incrementando l'efficienza e la competitività dei porti italiani, in particolare in rapporto agli scali del Nord Europa. Il processo di riforma, tuttavia, non può dirsi certamente concluso: da un lato, infatti, alcuni atti legislativi adottati o da adottarsi, sia in sede nazionale che nelle sedi comunitarie, sono destinati ad incidere in modo non trascurabile sull'attuale assetto normativo3; dall'altro, la piena attuazione dei principi affermati dalla sentenza "Porto di Genova " richiede evidentemente la soluzione di alcuni problemi lasciati aperti dalla Legge 84/94, in particolare per quanto attiene ai rapporti fra iniziativa privata e la tutela delle esigenze di carattere pubblicistico. Non vi è dubbio, ed anzi è stato messo in luce da autorevole dottrina4, che nella regolazione dei porti debbano essere salvaguardati, oltre agli interessi delle imprese operanti negli scali e dell'utenza, irrinunciabili interessi pubblici legati anzitutto alla sicurezza delle attività portuali, quindi alla corretta gestione del territorio, in funzione sia della tutela di beni appartenenti alla collettività (in particolare della salubrità dell'ambiente) sia dell'efficiente sviluppo dei sistemi di trasporto5. La composizione di tali interessi richiede che siano definiti, in modo chiaro, gli assetti istituzionali che presiedono al governo dei porti e/o dei sistemi portuali, in particolare al fine di tenere distinti il momento della regolazione e della selezione per l'accesso al mercato dal momento della promozione e della pianificazione delle strategie di sviluppo degli scali. L'attuale struttura delle Autorità portuali, come da più parti viene ormai sottolineato6, risulta sostanzialmente inidonea tanto a garantire il pieno rispetto dei principi comunitari che garantiscono la libera circolazione dei lavoratori, la libera prestazione dei servizi ed il diritto di stabilimento (rispetto ai quali l'applicazione dei principi di libera concorrenza si pone in rapporto di mezzo a fine) sia a realizzare pienamente gli interessi (di carattere marcatamente pubblico) legati alla pianificazione del territorio, alla gestione complessiva dei sistemi di trasporto ed alla promozione dell'occupazione. In questo breve scritto si cercherà, senza la pretesa di svolgere una rassegna completa, di esaminare le diverse funzioni attribuite alle Autorità portuali, evidenziando - da un lato - le problematiche di carattere strutturale che impediscono la piena realizzazione degli obiettivi che il legislatore ha inteso assegnare loro e dall'altro i possibili conflitti fra tali obiettivi.
      2081  2746
  • Publication
    Paradigmi per lo sviluppo e strumenti d'intervento: spunti per l'innovazione della politica dei trasporti
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2001)
    Marletto, Gerardo
    Le considerazioni sviluppate in questa nota consentono di individuare le linee-guida per un'innovazione della politica dei trasporti. A questo fine sono proposte due classificazioni. Nella prima si analizzano distintamente i quattro principali paradigmi per lo sviluppo dei trasporti (integrazione, concorrenza, riduzione dei costi esterni, innovazione) e si evidenziano le coerenze ed i conflitti che esistono tra loro. Nella seconda classificazione si ripercorrono gli strumenti a disposizione della politica dei trasporti (norme e standard, interventi pubblici diretti, politiche di bilancio in conto corrente, politiche di bilancio in conto capitale). Grazie a questa duplice classificazione è possibile tracciare due linee-guida di innovazione della politica dei trasporti: la prima linea-guida è finalizzata al coerente completamento del quadro concorrenziale, in particolare nel settore delle infrastrutture; la seconda linea- guida è finalizzata all'attivazione di strumenti specificamente orientati al miglioramento dei livelli di integrazione e di innovazione ed alla riduzione dei costi esterni. La politica dei trasporti che ne deriva si colloca in una posizione duplice rispetto al paradigma oggi prevalente della concorrenza: da un lato è perfettamente coerente con gli obiettivi che la concorrenza persegue, dall'altro attiva i fattori di sviluppo che proprio la concorrenza trascura.
      1141  870
  • Publication
    The mobility of goods in Piedmont: analysis of the critical issues for the development ofrailway transport, with particular reference to the characteristics of the demand and to the network accessibility
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2001)
    Villa, Marco
    ;
    Diana, Marco
    ;
    Villa, Antonella
    The PRIMOLA research project was focused on the study of the goods traffic streams across the western alpine area, in order to define an optimisation process through a whole of international transport services by rail that could compete with the road mode. An extensive and detailed survey among the enterprises in Piedmont, compared with the actual offer of rail transports, allowed us to have some insights on the critical elements that prevent a more intensive use of trains, as well on the real degree of accessibility of the rail network. In this article we present some results of this comparison between transport offer and demand in Piedmont: among the key elements that were found being a constraint far a modal shift towards the railway, we mention the difference between the perception of the accessibility by the managers and the accessibility itself the shortness of the average trip, the dispersion of small enterprises on the regional territory and the type of goods moved.
      1278  737
  • Publication
    Performance Evaluation by Simulation of Operations Policies in a Container Terminal
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2001)
    Itmi, Mhamed
    ;
    Balle Ndiaye, Alassane
    ;
    Maria, Michel
    ;
    Pruniéras, Jean
    To respond to the increase in sea-borne container trade and to decrease the working costs in a container terminal, it is necessary to improve the use of existing areas by introducing new Storage techniques and new working methods. This paper introduces a prototype and a part of its validation process for this issue. It gives highlights on the discrete simulation object model and its implementation used far the management of a container terminal. A typical scenario showing the cooperation between two teams far the transhipment between two ships in a reference terminal site is presented.
      1461  668