Il Dizionario Turco-Ottomano di Arcangelo Carradori (1650)

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Luciano Rocchi
Il Dizionario Turco-Ottomano di Arcangelo Carradori (1650)

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Arcangelo Carradori da Pistoia, frate francescano, svolse opera missionaria in Egitto tra il 1630 e il 1637 e, una volta rientrato in Italia, attese alla redazione di un dizionario italo-turco e di uno italo-nubiano, entrambi contenuti in un manoscritto conservato alla Biblioteca Forteguerriana di Pistoia e datato 1650. Mentre la parte concernente il nubiano è stata oggetto di vari studi, quella turca era rimasta finora inedita. Il presente lavoro di L. Rocchi si propone di colmare questa lacuna fornendo agli studiosi un'edizione scientifica e riccamente commentata di questa parte, che è molto ampia (comprende 269 carte, scritte sul recto e sul verso) e di grande interesse. Infatti, se è vero che molti lemmi il Carradori li ricopia dal Dittionario italiano-turchesco di Giovanni Molino (Roma 1641), ce n'è pure un numero assai elevato tratto da fonti per noi sconosciute, presumibilmente costituite in buona parte da informatori egiziani, con caratteristiche fonetiche e morfosintattiche del tutto peculiari. È perciò certo che il dizionario carradoriano va ad occupare un posto di primo piano fra i Transkriptionstexte e diventerà un importante testo di consultazione per chiunque si interessi del turco del XVII secolo e di lessicografia storica ottomana.

Arcangelo Carradori from Pistoia, a Franciscan Friar, carried out a missionary work in Egypt between 1630 and 1637 and, after returning to Italy, waited for the preparation of an Italian-Turkish and Italian-Nubian dictionary, both contained in a manuscript kept in Forteguerriana Library of Pistoia and dated 1650. While the part concerning the Nubian was subject to various studies, the Turkish had remained unpublished so far. This work by L. Rocchi aims to fill this gap by providing scholars with a richly scientific and richly commented edition of this part, which is very broad (includes 269 cards written on the recto and verse) and of great interest. Indeed, while many of the limbs are covered by the Carradors by Dittionario italiano-turchesco di Giovanni Molino (Rome 1641), there is also a very large number of sources for us unknown, supposedly constituted largely by Egyptian informants, with distinctive phonetic and morphosyntactic characteristics. It is therefore certain that the Carradorian dictionary will occupy a prominent place among the Transkriptionstexte and it will become an important reference text for anyone interested in Turkish XVII century and Ottoman historical lexicography.


Luciano Rocchi è ricercatore di Glottologia e Linguistica presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori di Trieste. Si è occupato tra l’altro di dialettologia veneto-giuliana e dei fenomeni di interferenza in area balcanico-danubiana. Negli ultimi anni ha pubblicato vari studi nell’ambito dell’osmanistica, curando in particolare l’edizione di testi in trascrizione. Tra i suoi lavori segnaliamo Dizionario storico fraseologico etimologico del dialetto di Capodistria, in collaborazione con Giulio Manzini (Trieste-Rovigno 1995), Hungarian loanworks in the Slovak language, I-III (Trieste 1990-2010), Ricerche sulla lingua osmanlı del XVI secolo. Il corpus lessicale turco del manoscritto fiorentino di Filippo Argenti (1533) (Wiesbaden 2007), Tra guerra e diplomazia. Un viaggiatore turco nella Dalmazia del Seicento. Passi scelti dal ‘Seyahatname’ di Evliya Çelebi (Trieste 2008), Il lessico turco nell’opera di Bernardino Pianzola. Materiali per la conoscenza del turco parlato di fine Settecento (Trieste 2009).

Luciano Rocchi is a Glottology and Linguistic Researcher at the High School of Modern Languages ​​for Interpreters and Translators of Trieste. He has been involved, among other things, with Venetian-Giuliana dialectology and phenomena of interference in the Balkan-Danubian area. In recent years he has published various studies in the field of osmanistics, in particular the edition of transcripts. Among his works we refer to the Dizionario storico fraseologico etimologico del dialetto di Capodistria, in collaboration with Giulio Manzini (Trieste-Rovigno 1995), Hungarian loanworks in the Slovak language , I-III (Trieste 1990-2010), Ricerche sulla lingua osmanlı del XVI secolo. Il corpus lessicale turco del manoscritto fiorentino di Filippo Argenti (1533) (Wiesbaden 2007), Tra guerra e diplomazia. Un viaggiatore turco nella Dalmazia del Seicento. Passi scelti dal ‘Seyahatname’ di Evliya Çelebi (Trieste 2008), Il lessico turco nell’opera di Bernardino Pianzola. Materiali per la conoscenza del turco parlato di fine Settecento (Trieste 2009).

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