01 Archivio delle filosofe 1
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Indice
Maddalena Bonelli, Elisa Caldarola, Laura Caponetto, Carlotta Cossutta, Antonella Del Prete, Francesca De Vecchi, Elisa Paganini, Sandra Plastina, Marina Sbisà
Introduzione
Isabella D'Angelo
Gayatri Spivak (1942-)
Roberto Franzini Tibaldeo
Ann Margaret Sharp (1942-2010)
Vittoria Franco
Ágnes Heller (1929-2019)
Maria Silvia Vaccarezza, Sofia Bonicalzi
Philippa Foot (1920-2010)
Giulia Castagliuolo
Simone de Beauvoir (1908-1986)
Elisa Ravasio
Hannah Arendt (1906-1975)
Enrico Galvagni
Sophie de Grouchy (1764-1822)
Elisa Orrù
Olympe de Gouges (1748-1793)
Elena Muceni
Laura Bassi (1711-1778)
Elena Muceni
Émilie Du Châtelet (1706-1749)
Emanuele Costa
Anne Finch Conway (1631-1679)
Donatella Izzo
Ipparchia di Maronea (IV a.C.)
Caterina Pellò
Donne pitagoriche (VI-IV a.C.)
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Browsing 01 Archivio delle filosofe 1 by Author "Muceni, Elena"
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- PublicationÉmilie Du Châtelet (1706-1749)(2023)Muceni, ElenaÉmilie Du Châtelet (1706-1749) è la più celebre fra le filosofe francesi del Settecento, ed è nota principalmente come fisica, matematica e traduttrice. Compagna e collaboratrice di Voltaire, fu la prima donna francese a vedere una propria ricerca pubblicata dall’Accademia delle Scienze di Parigi e a essere accolta come membro onorario da un’altra Accademia delle Scienze (Bologna). È stata inoltre la prima donna europea a pubblicare un manuale di fisica. Nata nel 1706 a Parigi, in una famiglia aristocratica che le fornì un’educazione “maschile”, Émilie-Gabrielle Le Tonnelier de Breteuil divenne marchesa Du Châtelet nel 1725, sposando un nobile ufficiale dell’esercito. Frequentando i salons entrò in contatto con diversi rappresentanti dell’Accademia delle Scienze di Parigi che la incoraggiarono a riprendere e sviluppare lo studio delle scienze matematiche e della filosofia. Nei primi anni trenta del Settecento conobbe Voltaire, con cui convisse per diversi anni, realizzando, nel castello di Cirey-sur-Blaise, una sorta di accademia privata che fu teatro di un’intensa, e spesso sinergica, attività di ricerca e produzione letteraria e scientifica. Approcciatasi alla filosofia attraverso la traduzione di autori radicali inglesi, orientò in seguito i suoi interessi principalmente verso la geometria e la fisica contemporanee (in particolare l’ottica). Esito di queste ricerche, insieme teoriche e pratiche (aveva infatti a disposizione un laboratorio per gli esperimenti) fu la pubblicazione, dapprima, di uno studio sulla natura del fuoco (stampato nel 1739) e, in seguito, di un manuale di fisica, le Institutions de physique (1740). Questo testo rivela chiaramente un’adesione alla fisica newtoniana, che si accompagna, tuttavia, in maniera originale, all’adozione di diversi aspetti della metafisica leibniziana, posta dall’autrice a fondamento di quella. Di Leibniz, Du Châtelet riprende anche la concezione della vis viva, che difese contro le critiche del segretario dell’Accademia delle Scienze di Parigi, Dortous de Mairan, in uno scambio polemico ugualmente pubblicato. Intraprese anche il progetto di una traduzione francese annotata e accompagnata da un commentario dei Philosophiae Naturalis Principia Mathematica di Newton, che portò a compimento qualche giorno prima di morire, nel 1749. Questo testo, così come un Discours sur le bonheur, furono pubblicati postumi. Oltre a questi lavori, Émilie Du Châtelet ha lasciato diversi manoscritti (alcuni dei quali recentemente pubblicati), fra cui il più importante è un voluminoso studio– ribattezzato Examens de la Bible – contenente una critica demistificatoria, di impronta radicale, delle sacre scritture.
100 141 - PublicationLaura Bassi (1711-1778)(2023)Muceni, ElenaLaura Maria Caterina Bassi (Bologna 1711-1778) è nota come una delle prime donne ad aver ottenuto il titolo di Dottore in filosofia (1732) e come la prima donna a cui è stata conferita una cattedra universitaria, in qualità di professore di Philosophia universa (1732) e, successivamente, di fisica sperimentale (1776). Nata in una famiglia borghese, Laura Bassi ricevette inizialmente un’istruzione tradizionale e, più tardi, filosofica, sotto la guida di un membro dell’Accademia delle Scienze di Bologna. Fu addestrata dal suo precettore a sostenere discussioni e dibattiti filosofici, che si svolgevano in presenza di un pubblico di aristocratici e accademici, e che portarono, nel 1732, alla sua candidatura al titolo di Dottore in filosofia all’Università di Bologna. Dapprima ammessa all’Accademia delle Scienze come membro onorario, Laura Bassi non solo conseguì il dottorato, ma ottenne anche l’autorizzazione a insegnare e un incarico remunerato come professore di Philosophia universa. Impossibilitata dalle norme accademiche a svolgere quest’attività in maniera regolare e a godere dei privilegi concessi agli altri membri dell’Accademia delle Scienze a causa della sua identità di genere, Bassi condusse e sviluppò inizialmente in maniera privata le sue attività di ricercatrice e di insegnante, avvalendosi di un laboratorio di fisica che allestì nel proprio domicilio insieme al marito Giuseppe Veratti, sposato nel 1738. Nel 1745 fu ammessa all’Accademia benedettina come membro soprannumerario e poté da quel momento insegnare regolarmente e presentare all’Accademia delle Scienze le sue ricerche (31 fra il 1746 e il 1777), due delle quali furono pubblicate negli annali di questa istituzione. A testimonianza della sua attività di studio e ricerca restano, oltre a questi contributi, altre due memorie, i titoli delle sue dissertazioni, le tesi sostenute per l’ottenimento del dottorato e dell’abilitazione a insegnare, la corrispondenza con diversi scienziati e uomini di lettere italiani e stranieri (come Algarotti, Nollet, Voltaire, Le Sage e Boscovich), alcuni componimenti poetici e una raccolta di Manoscritti miscellanei di diverso genere. L’insieme di questi lavori porta a considerare Laura Bassi – che nella sua prima lectio publica invita a orientare la curiosità filosofica verso lo studio della fisica, trascurando invece le questioni metafisiche – come una seguace dell’approccio scientifico e filosofico sperimentale di matrice newtoniana e dell’empirismo lockiano. Le testimonianze dei contemporanei permettono di stabilire che le sue lezioni consistevano in esposizioni teoriche, articolate attraverso l’illustrazione di diverse spiegazioni e ipotesi riguardo ai fenomeni fisici, in seguito verificate mediante esperimenti concreti. Dall’eclettismo che emerge dalle sue riflessioni e dalle sue ricerche – dedicate, in parte, a problemi di natura meccanico-matematica, e, in parte, a questioni di tipo fisico-sperimentale — si evince, oltre a un rifiuto del principio di autorità, una chiara autonomia di pensiero rispetto agli altri membri dell’Accademia. A partire dagli anni sessanta del Settecento, Laura Bassi rivolse particolare interesse allo studio dei fenomeni elettrici e delle loro applicazioni in medicina, in cui istruì, fra gli altri, Luigi Galvani. Nel 1776 le fu infine conferita la cattedra di fisica sperimentale all’Istituto delle Scienze dell’Università di Bologna. Morì due anni dopo, nel 1778.
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