Futurista al chiaro di luna. La poesia di Paolo Buzzi fra tradizione e avanguardia
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Protagonista del primo Futurismo letterario, il milanese Paolo Buzzi (1874‑1956) fu immortalato dal Marinetti di Uccidiamo il chiaro di luna! come il tipo del futurista, odiatore delle stelle e dei chiari di luna, fedelissimo apostolo del movimento anche nelle sue incursioni nell’attualità politica, dall’anteguerra al Fascismo. Forte di una ricca formazione intellettuale e naturalmente disposto a captare i segnali del proprio tempo, Buzzi fu anche voce autonoma e rigorosa, di irriducibile individualità.
Futurista al chiaro di luna è la prima monografia sulla sua poesia. Il poeta è inserito nel clima del suo tempo, attraverso l’analisi di raccolte e manoscritti, carteggi e relazioni, riviste e recensioni scritte o ricevute. Dallo studio emergono liriche, collaborazioni e testi critici dimenticati o sconosciuti, che gettano luce su un’esperienza poetica complessa, stratificata e all’avanguardia.
Elena Rampazzo, assegnista di ricerca in Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, si è laureata a Padova e ha conseguito il Dottorato di Ricerca presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Redattrice della Rivista di Letteratura Italiana, è stata assegnista e borsista dell’Università di Padova; tra i suoi ambiti di ricerca, la letteratura triestina e in particolare Virgilio Giotti, Umberto Saba e Giani Stuparich, “Poesia” e il Futurismo letterario, la poesia civile italiana, Dino Buzzati, la produzione lirica di Eva Cattermole (Contessa Lara) e l’archivio letterario di Stanislao Nievo.