13. Il calamo della memoria IV. Riuso di testi e mestiere letterario nella tarda antichità
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SOMMARIO
Mondin Luca
Mazzoli Giancarlo
Presenze di Seneca nell’'in Rufinum' di Claudiano
Fournet Jean-Luc
Agosti Gianfranco
Le brume di Omero. Sofronio dinanzi alla paideia classica
Venuti Martina
Allusioni ovidiane nel Prologo delle Mythologiae di Fulgenzio
Manca Massimo
Testi aperti e contaminazioni inestricabili. Il (Tri)cerbero tardoantico fra simbolo e ragione.
Cracco Ruggini Lellia
I dittici tardoantichi nel Medioevo
Consolino Franca Ela
Recusationes' a confronto: Sidonio Apollinare 'epist.' IX 13,2 e Venanzio Fortunato 'carm.' IX 7
Mattiacci Silvia
Da 'Kairos' a Occasio: un percorso tra letteratura e iconografia
Selter Bert
The Untiring Pen: Avienus’ Construction of a Voice
Ravenna Giovanni
In margine a Cassiodoro var. II 39,6
Smolak Kurt
Beatus ille...' Osservazioni sul carme 7 di Paolino di Nola
Mastandrea Paolo
Vita dei principi e Storia Romana, tra Simmaco e Giordane
Longobardi Concetta
Il 'corpus' pseudacroniano e la rinnovata fortuna dei metri di Orazio
Cracco Giorgio
Le avventure di un testo-chiave di Gregorio Magno (tra gerarchie di Dio e gerarchie della storia)
Canetta Isabella
Euforione e Virgilio nel commento di Servio all’Eneide
Gioseffi Massimo
Per un lessico dei commenti tardoantichi a Virgilio: il caso dello Pseudo Probo
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Details
Polymnia. Collana di Scienze dell’Antichità.
Studi di filologia classica. 13
Il IV appuntamento di studiosi della tarda antichità ha permesso ancora una volta di riesaminare e ridiscutere acquisizioni considerate definitive e la verifica di metodologie diverse applicate su campi dissodati e/o inesplorati. Ne è risultata confermata la bontà dell'assunto programmatico de "Il calamo della memoria" che la letteratura tardoantica vive del rapporto con la tradizione precedente e che questo rapporto spiega l'evoluzione stessa della cultura occidentale. Certo la vicenda complessa del tempo e degli uomini fa sì che la memoria dell'antichità si assottigli sia perchè volontariamente sacrificata sia perché impallidita nell'oblio. Ma, nonostante i profondi cambiamenti, l'Occidente greco-romano rimane tanacemente ancorato al suo patrimonio identitario, e colpisce come una parte grande di tale patrimonio, malgrado le innegabili trasformazioni e le radicali revisioni - o forse proprio per queste - sia conservata, letta, imitata, rivitalizzata, trasmessa alla storia futura.
Curatori: Lucio Cristante, Simona Ravalico
ISBN 978-88-8303-319-3