Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia 152
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- PublicationAuto-calibrazione di fotocamere digitali amatoriali applicata a tecniche di acquisizione multi-scala in fotogrammetria dei vicini(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Tufarolo, EmanueleLa calibrazione di fotocamere ed ottiche si va ad inserire in quella che è la primissima fase del processo “di elaborazione, produzione e manutenzione dei prodotti cartografici”; ovvero la fase del rilievo fotogrammetrico che porta alla produzione delle ortofoto necessarie alla restituzione cartografica qualsiasi sia la scala richiesta dal lavoro. Due sono gli obiettivi principali che si sono voluti conseguire: aumento dell’accuratezza generale; diminuzione del numero di punti di controllo misurati a terra, con conseguente risparmio di risorse, sia in termini economici sia in termini di tempo. Questi obiettivi sono stati perseguiti, lavorando su immagini disponibili ed acquisite in un area test. L’acquisizione è avvenuta grazie ad una fotocamera Nikon D80 abbinata ad un obiettivo grandangolare 18 mm ed a una stazione totale Leica. L’aumento dell’accuratezza è stato ricercato attraverso il processo della self-calibration, diventato estremamente utile con la grande diffusione delle fotocamere digitali amatoriali, commercializzate senza certificato di calibrazione, nel campo del rilievo fotogrammetrico in particolare nel caso di “quote di volo” ridotte. Questa fase è stata eseguita integrando software opensource e commerciali: in particolare ERDAS/LPS e ESRI ArcGIS. La diminuzione del numero di GCP misurati è stata ottenuta attraverso l’implementazione di tecniche di acquisizione multiscala. Delle immagini generali dell’area test sono state georeferenziate attraverso un esiguo numero di punti di controllo misurati topograficamente. Sono state estratte le coordinate di punti notevoli (mediante tie point) visibili in una serie di immagini di dettaglio acquisite a una quota di volo molto minore di quelle del dataset generale. La triangolazione aerea di queste fotografie è stata eseguita utilizzando le coordinate estratte come tie dalle immagini a piccola scala.Questa tecnica ha permesso di ottenere ortofoto a grandissima scala e con elevata accuratezza portando il numero di punti di controllo che è stato necessario misurare topograficamente da circa 300 a circa 30. La bontà del processo presentato è stata confermata da alcuni controlli eseguiti attraverso il confronto degli RMSE delle varie triangolazioni aeree e mediante analisi GIS dei DEM e delle ortofoto ottenuti prima e dopo la calibrazione della fotocamera sia nelle immagini a grande scala sia nelle immagini a piccola scala. Lo scarto tra le coordinate misurate topograficamente e le coordinate calcolate sull’ortofoto, nel caso delle set di immagini a grande scala diminuisce fino ad oltre il 52%, portando ad un significativo aumento dell’accuratezza. L’utilità della calibrazione risulta evidente in ogni caso: nel caso di utilizzo di tecniche multiscala si rende assolutamente consigliabile.
1524 3163 - PublicationLe applicazioni per dispositivi mobili e il loro utilizzo in campo cartografico. L’esempio della app GISLAB-UNITS(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Scherbi, MassimilianoDa quando le app hanno iniziato ad esser distribuite nel 2008, sia il loro sviluppo che il loro utilizzo sono costantemente cresciuti negli anni. Ormai sono disponibili app per qualsiasi argomento: dalla consultazione di quotidiani allo shopping, dal fitness alla musica. Molte di queste sono legate alla cartografia o più semplicemente sfruttano il sistema GPS (Global Positioning System) del dispositivo utilizzato per indicare la posizione dell’utente e potergli quindi fornire le informazioni più interessanti in base all’area in cui si trova. Si prenderà qui ad esempio la app GisLab – UniTS, sviluppata dal Laboratorio GIS dell’Università degli Studi di Trieste, la quale si basa proprio sulle potenzialità offerte da questo tipo di programmi, anche per promuovere forme di turismo ‘alternativo’ (turismo sostenibile, turismo rurale, ecc.).
884 1484 - PublicationLe fonti informative per il monitoraggio del consumo di suolo(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Iovino, GiorgiaLa questione del consumo del suolo sta assumendo un’importanza crescente nel dibattito scientifico e istituzionale sullo sviluppo sostenibile ed il buon governo del territorio. In ambito europeo, molti paesi tra cui Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Bassi hanno introdotto un mix di misure di natura normativa e fiscale per contenere lo sprawl urbano e regolamentare gli usi del suolo e la stessa Commissione europea è già da tempo impegnata a favorire un uso più sostenibile del territorio. L’attenzione verso il tema ha rilanciato l’interesse per gli strumenti analitici utilizzabili per la misurazione del “consumato” ed ha accresciuto la domanda di informazione sugli usi del suolo. Il presente lavoro, muovendo da tale esigenza, fornisce una rassegna critica delle principali fonti informative per il monitoraggio del consumo del suolo utilizzabili in ambito europeo con un approfondimento sull’Italia.
905 1969 - PublicationL’orario grafico: impieghi tradizionali e innovativi di un cartogramma per la gestione delle infrastrutture(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Lucarno, GuidoL’orario grafico è un particolare tipo di cartogramma, a sviluppo bidimensionale spazio-temporale, da tempo impiegato nella rappresentazione di fenomeni trasportistici, nel controllo e nella programmazione di flussi di traffico ferroviario. Lo strumento ha visto, negli ultimi decenni, una sempre maggiore diffusione nella gestione dei flussi con l’ausilio di sistemi informatizzati che realizzano le rappresentazioni cartografiche in tempo reale. Più recentemente, per la prima volta in Italia, lo strumento è stato impiegato anche per la programmazione della gestione centralizzata di idrovie durante lo studio di fattibilità relativo a progetti per la realizzazione di nuove infrastrutture fluviali in Lombardia.
782 3486 - PublicationErrata corrige in Bollettino AIC 149/2013(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Bitelli, Gabriele ;Cremonini, StefanoGatta, Giorgia612 439 - PublicationIl supporto cartografico nella prevenzione del Rischio e nella pianificazione. L’Area Flegrea(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Palmentieri, StefaniaI Campi Flegrei, situati ad ovest di Napoli, occupano un’area con un’elevata densità demografica, ricca di risorse culturali e al tempo stesso interessata da una discreta attività vulcanica. L’elevato grado del Rischio connesso alle attività umane è emerso sia dal’analisi del paesaggio, dove sono evidenti i segni del degrado dovuti alla pressione antropica e all’urbanizzazione, sia dall’analisi delle stime operate da diversi studiosi. In particolare, dopo aver valutato il livello del Rischio vulcanico attraverso l’applicazione di modelli condivisi dalla comunità scientifica e dopo avere individuato le risorse naturali e culturali presenti nel territorio, abbiamo utilizzato lo strumento cartografico per confrontare i dati relativi ai fenomeni osservati, comprenderne le relazioni ed individuare le aree dove intervenire con una pianificazione integrata. Ne sono derivate alcune interessanti conclusioni sul livello non solo del Rischio, ma anche della Vulnerabilità, ossia del Valore delle risorse territoriali compromesso dalle attività umane e da un’eventuale ripresa dell’attività vulcanica.
837 1983 - PublicationLa cartografia come strumento di interpretazione dei risultati di un modello di scomposizione spaziale: nuove proposte con applicazione al caso dell’occupazione in Friuli Venezia Giulia(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Zaccomer, Gian PietroGrassetti, LucaQuando si considera l’analisi di fenomeni quantitativi spazialmente distribuiti, come quelli di carattere economico, è necessario adottare strumenti specifici in grado di trattare il problema autocorrelazione spaziale. Negli ultimi dieci anni, grazie alla diffusione di software per l’analisi di dati spaziali, e di strumenti per la visualizzazione grafica dei dati, il numero di studi economici territoriali sta progressivamente crescendo. Nella maggior parte dei casi gli strumenti disponibili consentono una rappresentazione efficiente sia dei dati “grezzi” sia dei risultati finali delle analisi. Questo lavoro mostra invece come la cartografia possa fungere da risultato intermedio, ma fondamentale, nell’analisi shift-share di tipo spaziale. Un’osservazione grafica preliminare del vicinato, condotta considerando un algoritmo basato sulla autocorrelazione spaziale, può essere utile per ottenere non solo risultati significativi, ma anche più facilmente interpretabili. Nel presente articolo saranno dapprima sviluppati alcuni risultati teorici riguardanti la modifica del ben noto metodo di ricerca del vicinato AMOEBA. Successivamente, l’analisi spaziale sarà applicata ai dati sull’occupazione del Friuli Venezia Giulia raccolti nell’Archivio delle Imprese Attive (ASIA) gestito dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Sia la cartografia intermedia sia gli algoritmi di scomposizione sono stati sviluppati in R integrando le librerie già disponibili per la visualizzazione dei dati spaziali con uno script sviluppato per l’occasione.622 1565 - PublicationOltre le metropoli: il supporto della cartografia per una nuova regionalizzazione. Il caso dell’area tra Roma e Napoli(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Ronza, MariaLa disponibilità in rete di banche dati istituzionali, cartografia libera e software geografici open source fornisce un valido supporto alla cartografia per la validazione di ipotesi geografiche inerenti al riordino della maglia amministrativa italiana. Le ragioni di carattere storico-culturale necessitano, infatti, di essere verificate attraverso un’analisi degli attuali assetti territoriali, nonché delle relazioni socio-economiche che contraddistinguono sistemi locali e centri di riferimento. Il presente contributo prende in esame un’area complessa, quella interposta tra le metropoli di Roma e Napoli, per dimostrare come l’integrazione di fonti eterogenee (cartografiche, statistiche, ecc.) disponibili on-line possa promuovere un ripensamento dell’attuale ripartizione amministrativa ai fini della competitività e della coesione territoriale. Attraverso l’analisi GIS della variazione demografica per il periodo 1971-2011 emerge il rilevante ruolo del sistema infrastrutturale (strade e ferrovie) nel decretare l’incremento o il decremento delle realtà urbane minori comprese tra le due metropoli. Ad avvalorare tale ipotesi subentrano anche le analisi condotte dall’ISTAT relative ai centri dotati di attrattività e identificati come punti di riferimento dei Sistemi Locali del Lavoro. Queste prime analisi in ambiente GIS fanno emergere una peculiare fisionomia dell’area, basata sul ruolo di collegamento tra le due città metropolitane. Il confronto tra le cartografie risultanti permette, pertanto, di ipotizzare una nuova entità territoriale da tenere in considerazione nell’attuale dibattito sul riordino amministrativo.
671 1016 - PublicationLa localizzazione delle attività economiche nel territorio: concentrazione e polarizzazione dei settori in un’applicazione GIS(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Balducci, FrancescoIn questo lavoro, attraverso un processo di georeferenziazione, sono state localizzate tutte le attività economiche presenti nel territorio del Comune di Pesaro, una città di medie dimensioni caratterizzata da un consolidato distretto manifatturiero e da importanti realtà commerciali e turistiche. Dal Sistema Informativo Territoriale (SIT, o Geographic Information System – GIS) derivano statistiche economiche e cartografie tematiche che, congiuntamente, descrivono il tessuto imprenditoriale. Le analisi successive elaborate su di esse sono rilevanti e utili agli operatori locali e ai policy makers, ai fini strategici, di controllo o di pianificazione, di sviluppo economico o di marketing. Il lavoro si inserisce nel sentiero di sviluppo della moderna cartografia, intesa come strumento di analisi e non soltanto – riduttivamente – come una rappresentazione statica della realtà. Infatti, sfruttando l’informazione che deriva dalla georeferenziazione e dalle mappe tematiche, l’analisi è stata approfondita per mezzo di tecniche avanzate di spatial analysis, quali la Kernel Density Estimation (KDE) e la Ripley’s K. Queste metodologie consentono di studiare la polarizzazione e la densità delle attività economiche nel territorio, analizzando l’interconnessione fra di esse e disaggregando i settori di attività.
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