Rivista di economia e politica dei trasporti (REPoT) (2015) 3
Permanent URI
Browse
Browsing Rivista di economia e politica dei trasporti (REPoT) (2015) 3 by Issue Date
Now showing 1 - 6 of 6
Results Per Page
Sort Options
- PublicationInquinano maggiormente le auto elettriche o le auto convenzionali? Stime recenti, variabili determinanti e suggerimenti di politica dei trasporti(EUT Edizioni Università di Trieste, 2015)Danielis, RomeoIn questo saggio vengono passati in rassegna alcuni studi recenti che confrontano gli impatti ambientali dei diversi tipi di alimentazione, con una particolare attenzione ai i veicoli elettrici e agli veicoli a combustione interna. Gli studi analizzati variano per estensione degli obiettivi e per metodologia adottata. Gli studi non portano a risultati coincidenti, ma segnalano che: a) relativamente alle emissioni di gas serra, i veicoli elettrici sono probabilmente migliori degli veicoli a combustione interna; b) relativamente alle emissioni di inquinanti locali gli studi portano a risultati contrastanti; c) L’acidificazione e l’esaurimento dei materiali, riportato solo in uno degli studi, è moderatamente favorevoli ai veicoli elettrici. Tutti gli studi mostrano, come era naturale attendersi, che il mix elettrico è decisivo per il confronto tra i veicoli elettrici e i veicoli a combustione interna. Un mix elettrico fortemente sbilanciato sul carbone rende i veicoli elettrici peggiori dei veicoli a combustione interna. La rassegna ha anche messo in luce le variabili cruciali che determinano il risultato. Esse sono: 1) l’efficienza nella produzione di energia elettrica; 2) l’efficienza nella produzione della benzina; 3) l’efficienza nella produzione dei veicoli; 4) l’efficienza dei veicoli e 5) i cicli di guida. Le principali implicazioni di politica dei trasporti sono le seguenti. Gran parte degli incentivi e delle politiche attuali hanno lo scopo di rendere i BEV più convenienti per i consumatori, ad esempio, tramite sussidi all’acquisto, esenzioni fiscali o diritti di accesso alle corsie riservate. Queste politiche sono importanti, forse essenziali nella fase di diffusione iniziale dei veicoli elettrici, ma non sono probabilmente alla lunga sostenibili o accettabili. Molto più rilevante nel medio-lungo periodo è: a) riuscire a produrre l’energia elettrica il più possibile con le fonti rinnovabili; b) migliorare la produzione, il rendimento e il riuso\riciclaggio delle batterie; e c) pianificare e costruire una rete infrastrutturale di ricarica dei veicoli elettrici equivalente alle stazioni di servizio per le auto a benzina.
2238 2866 - PublicationInquinano meno le auto elettriche o le automobili diesel dell’ultima generazione? Due piccole utilitarie francesi a confronto(EUT Edizioni Università di Trieste, 2015)Gregori, TullioIl settore del trasporto è responsabile di un quinto del totale delle emissioni di biossido di carbonio (CO2) nell’Unione Europea. Si tratta di un problema notevole, visto che proprio questo gas è il principale responsabile dei cambiamenti climatici in atto nel nostro pianeta. Le politiche adottate in Europa hanno contribuito a ridurre l’inquinamento negli ultimi anni, ma i gas serra prodotti dal settore dei trasporti sono ancora superiori di quasi il 30% a quelli del 1990. Nella prima parte di questo lavoro documentiamo il trend delle emissioni in Europa con particolare riferimento al comparto dei veicoli passeggeri, evidenziando i miglioramenti di questi ultimi anni. Tuttavia, la notevole quantità di CO2 rilasciata dai veicoli richiede un approccio più radicale. Non a caso la questione se siano preferibili le automobili convenzionali dell’ultima generazione o quelle elettriche è molto dibattuta. Nella seconda parte, affrontiamo questo problema prendendo spunto da una recente analisi costi e benefici, che confronta una piccola auto elettrica francese (la Zoe prodotta dalla Renault) con un veicolo simile (la Clio). I dati tratti da questo studio, insieme a quelli desunti dal dataset Exiobase, permettono di stimare l’impatto ambientale di queste due autovetture. A tal fine è implementato un approccio del tipo Extended Input Output Analysis con riferimento all’Europa. L’applicazione di questo modello mostra come i valori stimati delle emissioni globali per queste due vetture, che sono abbastanza rappresentative del segmento B, non permettono di affermare con certezza che una vettura è meno inquinante dell’altra.
872 1251 - PublicationI veicoli elettrici, strumento ambiguo di riduzione delle emissioni di CO2, fra determinanti tecnologiche e paradossi della regolazione(EUT Edizioni Università di Trieste, 2015)
;Massiani, JérômeByloos, MarcoI veicoli elettrici sono spesso percepiti come un’opportunità per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti. Molti documenti in ambito politico e scientifico affermano l’esistenza di benefici pur tenendo in considerazione le emissioni legate alla produzione elettrica. In questo articolo mettiamo a scrutinio tali affermazioni e giungiamo a una conclusione contrastante. Prendiamo in considerazione gli elementi di natura tecnologica e regolatoria che portano a una stima decisamente più elevata di quelle generalmente presentate e inoltre superiore a quella dei veicoli convenzionali. Incidono significativamente le emissioni in fase di costruzione e smaltimento e, in maniera meno evidente, l’effetto del regolamento europeo 443 che consente ai costruttori, tramite un meccanismo di compensazione, di aumentare nella stessa misura, le emissioni della flotta dei veicoli convenzionali quando immettono sul mercato veicoli considerati a “zero emissioni”. Anche se in una prima fase, transitoria della regolazione, quando i limiti di emissioni sono ancora alti, questi meccanismi non si attivano, a medio lungo termine, invece, la regolazione ha effetti collaterali significativi che fanno più che compensare l’effetto del regolamento sulle emissioni di CO2, detto European Trading System (ETS), che impedisce emissioni addizionali nelle centrali energetiche. Tenendo in considerazione questi diversi elementi, si stimano emissioni nell’ordine di grandezza di 140-190 g CO2eq/km, superiori ai livelli registrati per i veicoli convenzionali. Nel contesto regolatorio e tecnologico in via di formazione, le auto elettriche non appaiono dunque come uno strumento efficace di riduzione delle emissioni di CO2.989 1016 - PublicationIl carsharing come modalità di trasporto alternativa: una proposta di metodologia di indagine empirica(EUT Edizioni Università di Trieste, 2015)
;Di Doi, AlessandroDanielis, RomeoIn molte città italiane è stato introdotto o si ipotizza di introdurre il carsharing (CS). In questo saggio proponiamo una possibile metodologia, consistente nella raccolta di dati sulla scelta modale tramite un questionario, da amministrare preferibilmente di persona, testata nel Friuli Venezia Giulia. Tale metodologia può rispondere a domande importanti sia per gli amministratori sia per i gestori dei servizi di CS quali: quale è la domanda potenziale di CS, chi saranno gli utenti più probabili, come varia la domanda potenziale al variare delle tariffe a cui il CS è proposto, quale tipo di modalità di funzionamento del CS (round-trip, one-way station based, one-way free-floating) è più adatta agli utenti potenziali, quale tipo di automobile è preferito (a benzina, elettrico), qual è la disponibilità a pagare per le automobili elettriche, e quali modalità di trasporto sostituirebbe il CS. Il saggio illustra il questionario ed i risultati descrittivi ed econometrici ottenuti nella indagine pilota effettuata nel Friuli Venezia Giulia.1152 1079 - PublicationInquinano meno le auto elettriche o le automobili diesel dell’ultima generazione? Due piccole utilitarie francesi a confronto(EUT Edizioni Università di Trieste, 2015)Gregori, TullioIl settore del trasporto è responsabile di un quinto del totale delle emissioni di biossido di carbonio (CO2) nell’Unione Europea. Si tratta di un problema notevole, visto che proprio questo gas è il principale responsabile dei cambiamenti climatici in atto nel nostro pianeta. Le politiche adottate in Europa hanno contribuito a ridurre l’inquinamento negli ultimi anni, ma i gas serra prodotti dal settore dei trasporti sono ancora superiori di quasi il 30% a quelli del 1990. Nella prima parte di questo lavoro documentiamo il trend delle emissioni in Europa con particolare riferimento al comparto dei veicoli passeggeri, evidenziando i miglioramenti di questi ultimi anni. Tuttavia, la notevole quantità di CO2 rilasciata dai veicoli richiede un approccio più radicale. Non a caso la questione se siano preferibili le automobili convenzionali dell’ultima generazione o quelle elettriche è molto dibattuta. Nella seconda parte, affrontiamo questo problema prendendo spunto da una recente analisi costi e benefici, che confronta una piccola auto elettrica francese (la Zoe prodotta dalla Renault) con un veicolo simile (la Clio). I dati tratti da questo studio, insieme a quelli desunti dal dataset Exiobase, permettono di stimare l’impatto ambientale di queste due autovetture. A tal fine è implementato un approccio del tipo Extended Input Output Analysis con riferimento all’Europa. L’applicazione di questo modello mostra come i valori stimati delle emissioni globali per queste due vetture, che sono abbastanza rappresentative del segmento B, non permettono di affermare con certezza che una vettura è meno inquinante dell’altra.
839 609 - Publication“Democratizzare” l’auto elettrica. Le politiche di riferimento per l’Italia(EUT Edizioni Università di Trieste, 2015)
;Pieralice, EleonoraTrepiedi, LucaL’aumento dei veicoli in circolazione è uno degli argomenti più emergenti quando si affronta il tema della mobilità sostenibile, soprattutto per gli effetti negativi che si riflettono sull’ambiente in termini di inquinamento atmosferico e di cambiamenti climatici. Il cambiamento di paradigma per avvicinarci alle “smart city” porta in se soluzioni più efficienti che guardano al futuro e soprattutto all’uso di energie rinnovabili. L’articolo nella prima parte descrive uno spaccato dell’evoluzione tecnologica dell’auto elettrica nel contesto internazionale, propone poi un approfondimento di analisi sui dati dell’Osservatorio Audimob per evidenziare le scelte e le propensioni al cambiamento modale degli italiani ed infine approdare a soluzioni politiche più efficaci sul piano nazionale traendo spunto da uno studio su interventi già sperimentati nel panorama europeo.1487 1062