Rivista internazionale di tecnica della traduzione n.00 - 1992
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CONTENTS / SOMMARIO
John Dodds
Prefazione - Translation Criticism in Defence ofthe Profession
Daniel Gile
Pour que les écoles de traduction universitaires soient vraiment utiles
M.A.K. Halliday
Language Theory and Translation Practice
Sergio Viaggio
Anna Giambagli
Lorenza Rega
Federica Scarpa
Christopher Taylor
La traduzione dello 'speakeraggio' di un film documentario
Avirovic Ljiljana
La traduzione teatrale come hortus conclusus e il rapporto con la scena
Mark Brady
La teoria ancorata alla realtà
Silvia Campanini
Esistono barriere linguistiche all'umorismo di David Lodge? La traduzione italiana di 'Small World'
David Katan
Traduzione e significato pragmatico ne 'l morti di James Joyce
Elisabeth Koenraads
La traduzione del dialetto nella versione olandese de 'Il fu Mattia Pascal' di Luigi Pirandello
Gerald Moore
The Laughing Cry of the Translator
Maria Teresa Musacchio
Disparità di registro e diversità culturali nel nuovo Hazon Garzanti
Gerald Parks
Recensione de 'l dinasti' di Thomas Hardy - traduzione di G. Singh
Dolores Ross
De onzichtbare steden: un commento critico
Dolores Sanchez Montero
Traduzioni e ... 'otras invenciones'
Maurizio Viezzi
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- PublicationLa traduzione dello "speakeraggio" di un film documentario(Campanotto Editore Udine, 1992)Taylor, ChristopherIl presente articolo espone le difficoltà incontrate e le strategie adottate nella traduzione del commento parlato (lo 'speakeraggio') di un film documentario, in particolare nel caso in cui il traduttore non abbia accesso al film durante la fase del lavoro di traduzione. In queste circostanze il traduttore deve lavorare awalendosi solo della 'sua' immagine della pellicola, che potrebbe non vedere neanche al momento della registrazione. Nel caso specifico esaminato in quest'articolo, il testo originale da tradurre dall'italiano in inglese (Le foci de/l'lsonzo e l'ambito di tutela della Cona) era già stato registrato per la versione italiana del documentario, e perciò il formato del testo era di qualche aiuto, in quanto era diviso chiaramente in paragrafi brevi corrispondenti agli spezzoni del film. Questo però faceva sorgere la domanda se gli stessi paragrafi, una volta tradotti, si sarebbero adeguati bene nella versione inglese. Il testo dev'essere costruito per il commento parlato e quindi conformarsi alle esigenze particolari della descrizione orale, adattandosi alle pratiche standard della lingua d'arrivo. Si deve aderire al metalinguaggio di istruzioni e segnali di luogo e bisogna mantenere intatte le parole-chiave. In considerazione di tali fattori, risulta che la caratteristica saliente di questo tipo di traduzione è che deve, in effetti, attenersi più fedelmente al testo originale, sia per quanto riguarda la forma che il contenuto, di quanto avvenga di solito, e quindi essere piuttosto 'semantica' (Newmark 1981: 38) nel suo approccio, mentre nello stesso momento essa rappresenta quella tipologia di testi che di norma richiedono un'approccio comunicativo.
1389 987 - PublicationRecensione de 'l dinasti' di Thomas Hardy'", traduzione di G. Singh(Campanotto Editore Udine, 1992)Parks, GeraldIl poema drammatico-epico l dinasti costituisce forse l'opera più ambiziosa di Thomas Hardy, anche se a tutt'oggi esso è stato abbastanza trascurato dal grande pubblico e, in parte, dalla critica. Infatti, il genere del poema lungo ha goduto di poca stima e ancor meno popolarità in questo secolo, il che può spiegare la riluttanza dei più ad awicinarsi ad un'opera poetica di mole enorme, scritta in forma drammatica con centinaia di personaggi, e una nutrita compagine di spiriti ultraterrestri (chiaramente simboli poetici, un po' macchinosi, che hanno il compito di condurre il dibattito morale-filosofico su un piano di pura idealità). Eppure, nonostante le difficoltà oggettive, un lettore paziente sarà ben ricompensato dallo sforzo interpretativo richiesto, tanto che si potrà forse dire che questa è l'opera più importante di Thomas Hardy, e la sua concezione di più alta poesia. E' dunque con rispetto e gratitudine che si guarda E' dunque con rispetto e gratitudine che si guarda alla traduzione di G. Singh, che serve mirabilmente allo scopo di introdurre il lettore italiano al mondo de l dinasti. Infatti, la prefazione di Singh inquadra bene tutta l'opera, presentandone i temi e le caratteristiche in modo succinto e chiaro, mentre la traduzione stessa è stata eseguita con cura. Il limite maggiore del libro è il fatto di non essere la traduzione integrale dell'opera. In questo modo è impossibile formarsi un'idea organica ed unitaria dell'opera, la quale viene così ridotta ad una serie di brillanti frammenti. E' chiaro perciò che risulta impossibile valutare la traduzione in base ai criteri pragmatici globali, cioè di effetto artistico complessivo. Tutto quel che si può fare è di esaminare le procedure di traduzione e gli esiti raggiunti in una serie di microanalisi, trattando ogni scena dell'opera come se fosse una poesia lirica priva di un più ampio contesto.
1026 686 - PublicationLanguage Theory and Translation Practice(Campanotto Editore Udine, 1992)Halliday, M.A.K.The reason l chose the title "Language theory and translation practice" was to suggest, not that there is no theory of translation, but that the concept of translation theory is problematic: it means a different thing to a translator from what it means to us who work in linguistics. lf you are a translator, a theory of translation relates to how you ~ translate - how best to achieve a good and effective translation. lt tends to be normativa and evaluative; whereas what is referred to in linguistics as "theory of translation" is not about how you should translate but about what happens when you do translate. Specifically, what will interest us is the question of ~; and choice involves what is possible, and within what is possible, what is more and less likely. And the notion of choice has its own further implications.
3751 11950 - PublicationDidattica della traduzione specializzata: un primo approccio metodologico sulla scorta del sottotipo bilancio(Campanotto Editore Udine, 1992)Rega, LorenzaIl forte interesse rivolto negli ultimi decenni alla teoria e alla prassi della traduzione nei suoi molteplici aspetti (didattica della traduzione, critica della traduzione ecc.) e nei suoi rapporti con altri ambiti di studio che con essa s'intersecano (linguistica contrastiva, semiotica, filosofia del linguaggio, processi cognitivi ecc.) si è concentrato assai di più sulla traduzione di testi redatti in lingua standard oppure di testi letterari, che su quella di testi specializzati, owero caratterizzati dall'impiego di lingue speciali o linguaggi settoriali. E comunque i non moltissimi lavori dedicati alla traduzione specializzata (Fachilbersetzung) si concentrano generalmente sul testo tecnico-scientifico, trascurando altri settori che svolgono un ruolo di particolare importanza nella vita professionale di un traduttore, come ad esempio l'ambito giuridico ed economico, che sono poi gli altri due campi cui si dedicano i corsi di traduzione specializzata nelle facoltà per interpreti e traduttori. Ora, è ben vero che i problemi sono comuni nel tradurre ogni genere di testo, tuttavia lo spostamento di accento che si verifica da un ordine di problemi ad un altro nel tradurre un testo letterario o ad esempio un bilancio nel suo insieme (quindi la Relazione del Consiglio di amministrazione, la Relazione del Collegio Sindacale, la Relazione di certificazione ecc.) è tale da rendere consigliabile una riflessione soprattutto a livello didattico - sulle modalità di approccio e di produzione testuale.
1631 3559 - PublicationDe onzichtbare steden: un commento critico(Campanotto Editore Udine, 1992)Ross, DoloresAmsterdam: Bakker, 1981. Con Le città invisibili ltalo Calvino ha scritto "un resoconto di viaggi attraverso città che non trovano posto in nessun atlante" e di cui "non si sa a quale passato o presente o futuro appartengano" (copertina). Nonostante questa ambientazione fantastica, si possono cogliere continuamente allusioni a città reali del passato e del presente (cfr. de Meijer 1984: 759- 847). E' questo delicato equilibrio tra finzione e realtà, tra moderno e antico, questo alternarsi di estraniamento e identificazione storico-geografica, che costituisce la base sulla quale organizzare la traduzione de Le città invisibili. Mi sembra che la traduzione neerlandese de Le città invisibili abbia alterato questo equilibrio, che essa propenda per l'estraniamento, riducendo sensibilmente le possibilità per il lettore neerlandese di identificare situazioni storiche e geografiche reali.
772 677 - PublicationThe Laughing Cry of the Translator(Campanotto Editore Udine, 1992)Moore, GeraldThe translator must always have in mind that his readership will not be identica! with that of the originai literary text. lts politica! and cultura! formation; its familiarity with the author's world and field of reference; even its racial composition may differ widely from those encountered by the originai work. This raises a question of central critical importance. How far should he make himself the interpretar of those differences? My own answer to this question would be that the translator should exercise this privilege, if at all, rather sparingly and with humility. After all, the fact that the author approved the translation rights is a clear indication of professional confidence that the book can successfully navigate strange seas. And the interactions between the creative imagination and the reader can never be limited or predicted. The translator is employed as a specialist in the craft of translation, not as one in the assessment of his unknown reader's curiosity, knowledge or imaginative scope. lt is well that he should bear this also constantly in mind. But the translator has a relationship not only to the author and the reader. The publisher will have his own views about these matters.
1178 621 - PublicationLa traduzione teatrale come hortus conclusus e il rapporto con la scena(Campanotto Editore Udine, 1992)Avirovic, LjiljanaLa scelta di analizzare Cechov, drammaturgo russo per eccellenza, ampiamente tradotto e conosciuto in Italia, ha l'intento di "tesaurizzare traslazioni teatrali" dal russo in italiano. La scomposizione del procedimento di trasferimento del testo, di per sé molto impegnativo, ci sara di aiuto per vedere quali sono gli elementi in gioco in questo campo specifico della traduzione. Il ruolo funzionale della parola assume infatti nel testo teatrale degli aspetti molto particolari, poichè esso dipende sia dalla scelta di poetica operata dall'autore, sia dalla sua impostazione drammaturgica. Il testo teatrale, e dunque la sua traduzione, è un testo aperto ad ogni suggestione o è un "hortus conclusus" in cui le parole stesse, come gli attori, recitano un ruolo ben definito? Prima di tentare una risposta a queste domande, attraverso la lettura di due traduzioni di ottimo livello, vorrei soffermarmi proprio sul carattere del testo teatrale in quanto tale.La versione di un testo drammatico o di un dialogo scenico impone una particolare attenzione al legame funzionale tra parola scritta e lingua parlata. La ''parola teatrale" non è mai quella di un romanzo. Essa sarà pronunciata dall'attore e recepita dallo spettatore, deve appartenere ad un registro semantico in grado di collegare con efficacia gli attori sulla scena agli spettatori.
1107 1201 - PublicationUn aspetto particolare della traduzione tecnica: la traduzione presso le Comunità Europee. Studio di un caso(Campanotto Editore Udine, 1992)Giambagli, AnnaLe considerazioni sviluppate nel presente lavoro muovono da un'esperienza pluriennale in qualità di traduttrice presso la CEE e sono volte fondamentalmente a evidenziare alcune caratteristiche della traduzione così come essa viene organizzata entro un contesto prettamente istituzionale che, in quanto tale, presenta interessanti peculiarità rispetto agli schemi abitualmente seguiti nella libera professione. E' appena il caso di puntualizzare che dette peculiarità attengono più alla forma che al merito dell'operazione traduttiva, giacché quest'ultima si identifica sempre e comunque nella riformulazione in lingua d'arrivo dei concetti, o unità di senso, espressi dall'originale. Il traduttore, sia che lavori entro un sistema istituzionale sia che svolga la propria attività su base indipendente, e al di là della natura di ciò che traduce - opere letterarie, saggistica, testi tecnicoscientifici ... - è ben consapevole che l'essenza del testo risiede nei suoi contenuti e che, pertanto, la lingua dalla quale e verso la quale traduce rappresentano dei significanti esterni e 'tangibili' a veicolo dei significati interni al testo stesso.
804 877 - PublicationTraduzione e significato pragmatico ne 'l morti di James Joyce'(Campanotto Editore Udine, 1992)David, KatanEsiste oggi un vasto numero di testi relativi alla teoria e alla qualità della traduzione (cfr. House 1981 per una rassegna). Tuttavia, quando si passa al controllo obiettivo, la valutazione della traduzione si basa ancora "sullo stesso trattamento impressionistico, vago e generico della materia" utilizzato in passato e non esistono "ancor oggi esplicite indicazioni pratiche per un'analisi ed una valutazione coerenti della traduzione" (House 1981: 2). Il problema è che cosa ci si debba aspettare dalla traduzione. Newmark, ha messo in evidenza il fatto che "E' difficile analizzare la risposta simile quando la funzione è espressiva, perché dipende da una relazione personale unica fra un autore ... e un lettore" (1988a: 231 ). Secondo la definizione di Newmark, al nocciolo dei testi aventi funzione espressiva sta "la mente del parlante, dello scrittore, dell'autore dell'espressione il quale la utilizza per manifestare i propri sentimenti indipendentemente da qualsiasi reazione." Sulla base delle analisi svolte, sembra che il lettore generico, perlomeno ad una prima lettura, sia maggiormente sensibile alle parole pronunciate, piuttosto che alla descrizione. Questa scoperta riveste particolare importanza per la traduzione dei testi di Joyce poiché, come afferma Gould (1914: 37 4), lo scrittore "osa consentire ai propri personaggi di parlare in prima persona". Commentando il resoconto di Gabriel sulla vita di Johnny, Burgess (1965: 47) sintetizza così questo concetto: "La parlata di queste tormentate creature, colta con precisione, rappresenta la vera voce della paralisi".
1106 1696 - PublicationLa traduzione del dialetto nella versione olandese de 'Il fu Mattia Pascal' di Luigi Pirandello(Campanotto Editore Udine, 1992)Koenraads, ElisabethL'opera pirandelliana, nelle sue traduzioni, offre una ricchezza di materiale u,tile per uno studio di comparazione stilistica e per conseguenti riflessioni linguistiche, sia perché Pirandello è uno degli scrittori italiani più tradotti al mondo, sia perché il suo stile, riflettendo l'inquietudine di tutta la generazione europea dell'inizio secolo, non rispetta piu alcun canone ma scorre spontaneamente adattandosi agli umori e alle intenzioni dello scrittore. La maggioranza dei fenomi interessanti che emergono da una comparazione fra l'originale italiano e la traduzione olandese dell'opera sono riconducibili alle differenze fra lingue neolatine e lingue germaniche già studiate in modo esemplare da Vinay e Darbelnet per quanto riguarda la coppia inglese-francese e da Malblanc per quanto riguarda la coppia tedesco-inglese. Pur avendo la lingua olandese delle sue ptoprie caratteristiche, mi sento di poter affermare che molte osservazioni fatte dagli autori hanno una loro validità anche per essa.
1289 1173 - PublicationTraduzioni e ... "otras invenciones"(Campanotto Editore Udine, 1992)Sanchez Montero, CarmenL'opera di Cela che ci viene proposta nella traduzione fa parte della sua produzione degli anni '40, anni nei quali si manifesta la sua singolare capacità di romanziere con 'La familia de Pascual Duarte' (1942). Seguirono altri romanzi di successo che consolidarono la sua fama. Com'era naturale, i romanzi di maggior successo cominciarono ad essere tradotti in altre lingue e, dopo l'attribuzione del Nobel, anche quelli meno conosciuti. Non sempre, purtroppo, come esporremo nella nostra recensione, la traduzione si attiene con la maggiore fedeltà possibile al testo originale. Nel nostro caso, il traduttore non sembra aver seguito nessun metodo, poiché traduzione letterale e italianizzazione del testo s'intrecciano indistintamente, trascurando, inoltre, quella fedeltà dovuta allo spirito della lingua originale e a quello della propria.
750 997 - PublicationDisparità di registro e diversità culturali nel nuovo Hazon Garzanti(Campanotto Editore Udine, 1992)Maria Teresa, MusacchioQuando apparve nel 1961, il dizionario Hazon Garzanti era il primo bilingue inglese-italiano/italianoinglese del dopoguerra e si collocava nel contesto della rinascita degli studi sulla lingua e la letteratura inglese e della scoperta degli scrittori angloamericani dopo il periodo di bando del fascismo, quando l'inglese si andava affermando come lingua internazionale di scambio a tutti i livelli. Dalla pubblicazione agli anni Ottanta è stato il vocabolario che ha accompagnato buona parte degli studenti italiani nell'apprendimento della lingua inglese, ma già negli anni Settanta appariva inadeguato e non solo per motivi di inevitabile obsolescenza: la maggiore disponibilità di opere di riferimento e consultazione, l'evoluzione della didattica delle lingue e i sempre più facili e rapidi contatti con i paesi di madrelingua inglese portavano alla luce lacune e imprecisioni dell'opera. Negli anni Ottanta I'Hazon era ormai comunemente ritenuto antiquato e inaffidabile;perciò, affrontando la nuova edizione (1990), se è doveroso. da un lato riconoscere il contributo del dizionario alla diffusione e allo studio della lingua inglese in Italia, dall'altro si sente la necessità di verificarne la qualità e l'affidabilità dei contenuti.Tutti i dizionari sono perfettibili e I'Hazon è senza dubbio migliorato, ma non ha ancora raggiunto il livello e l'affidabilità che si vorrebbero vedere in un bilingue inglese/italiano del suo formato.
873 673 - PublicationPour que les écoles de traduction universitaires soient vraiment utiles(Campanotto Editore Udine, 1992)Gile, DanielEn tant que réalité économico-professionnelle, l'activité de traduction s'exerce dans des conditions et selon des modalités des plus variées: activité rémunérée à temps plein, activité complémentaire à temps partiel ou ensemble de taches intervenant sporadiquement dans l'accomplissement de responsabilités différentes, travail exigeant de recréation littéraire, entreprise de communication scientifique ou rédaction approximative de textes destinés à la consommation immédiate, travail de grand professionnel ou d'amateur, destiné à etra lu et médité par des millions ou à etra parcouru 'en diagonale' par un ou deux regards dans une optique utilitaire, l'éventail est larga et fait pensar non pas à une profession au singulier, mais à une gamme assez variée de professions distinctes. Une telle diversité implique des problèmes d'"identité professionne/le", de statut social, de formation, de rémunération, d'organisation. Ces observations étant faites, précisons que le présent article ne traite en principe que du 'secteur universitaire' de la traduction, c'est-à-dire celui dont le niveau de savoir ou de savoir-faire correspond à ce qui est généralement considéré comma un 'niveau universitaire'.
911 590 - PublicationContesting Peter Newmark(Campanotto Editore Udine, 1992)Viaggio, SergioWhen l first read Newmark, l was impressed, educated and, at the same time, somewhat uneasy. l have since read and reread everything bearing his signature to come my way and last, if he is to be believed most comprehensive and systematised articulation of his thoughts on the matter. In the following pages l shall endeavour to show that, his claims to the contrary notwithstanding, Newmark does indeed have a single, coherent theory of translation, that it is a wrong and didactically dangerous one, and that, despite ali that, he makes a substantive and most opportune and welcome contribution to the development of our discipline. l believe that both Newmark the thinker and translator are batter than his theory.
1278 6883 - PublicationTraduzione e intermediazione culturale: riflessioni sulla traduzione italiana di 'The Satanic Verses' di Salman Rushdie(Campanotto Editore Udine, 1992)Viezzi, MaurizioL'edizione italiana di 'The Satanic Verses' (I versi satanici, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1989, traduzione di Ettore Capriolo) sembra particolarmente interessante ai fini di una discussione del ruolo di intermediazione culturale che il traduttore svolge o dovrebbe svolgere. Le caratteristiche dell'opera, infatti, con i suoi riferimenti ad esperienze così diverse rispetto alla realtà culturale della maggior parte del pubblico italiano, sembrano rappresentare il terreno ideale per l'assunzione, da parte del traduttore, del ruolo di mediatore fra culture. In questa analisi de l versi satanici, o meglio, in queste riflessioni, si cercherà di vedere se e in che misura tale ruolo sia stato effettivamente ed efficacemente svolto e se, quindi, il lettore italiano sia stato messo nelle condizioni ideali per affrontare ii testo e comprenderne, nella misura del possibile, implicazioni e riferimenti. In questa breve disamina si cercherà di riflettere tre aspetti particolari della traduzione italiana di 'The Satanic Verses' che sembrano mettere in evidenza un'insufficiente attenzione nei confronti delle esigenze del lettore, al quale non sempre vengono forniti strumenti adeguati che lo aiutino a penetrare e comprendere una realtà culturale e linguistica profondamente diversa.
1131 980 - PublicationEsistono barriere linguistiche all'umorismo di David Lodge? La traduzione italiana di 'Small World'(Campanotto Editore Udine, 1992)Campanini, SilviaE' per una sfortunata coincidenza che Mondo Piccolo sia già il titolo di una nota opera di Guareschi e che, per evitare ambiguità, si sia dovuta proporre la versione italiana di Small World di David Lodge con un titolo diverso, Il professore va al congresso, un'alternativa piuttosto sconcertante e forse l'elemento meno fedele di tutta la traduzione, che nel complesso rispecchia il carattere umoristico satirico dell'originale e ne riproduce accuratamente i contenuti quasi sempre con una naturalezza che non lascia supporre le difficoltà incontrate nel rendere il linguaggio spesso densamente idiomatico di Lodge. La versione italiana possiede senza dubbio una sua autonoma dimensione letteraria e va apprezzata per le qualità stilistiche, la sapiente scelta dei mezzi espressivi e la disinvoltura e la scioltezza della forma linguistica che rendono la lettura coinvolgente e al contempo gratificante. Date queste premesse, si vuole sottolineare che il presente articolo non ha finalità critiche in senso stretto, né vuole essere una pedissequa descrizione delle equivalenze semantiche o lessicali o una tediosa disquisizione sulla fedeltà ai singoli elementi testuali, partendo invece dal presupposto che è piuttosto in termini di equivalenza funzionale che si intendono rintracciare i criteri che hanno guidato le traduttrici (Mary Buckwell e Rosetta Palazzi) nella riproduzione dei messaggi dell'originale, in particolare là dove l'effetto umoristico scaturisce da particolari espedienti linguistici e stilistici.
997 1176 - PublicationPrefazione - Translation Criticism in Defence ofthe Profession(Campanotto Editore Udine, 1992)Dodds, John
731 955 - PublicationTraduzione specializzata e revisione: osservazioni sulla non-anglicizzazione di un testo geografico tradotto dall'inglese in italiano(Campanotto Editore Udine, 1992)Scarpa, FedericaLa traduzione di testi geografici in italiano non rientra nel panorama delineato per la traduzione specializzata del settore tecnicoscientifico: la geografia italiana, infatti, ha una sua tradizione ben affermata che risale al secolo scorso e che quindi la rende meno prona ad accettare l'influenza linguistica dell'inglese, nonostante la supremazia della geografia anglo-americana dagli anni '50 in avanti in quasi tutti i settori geografici, e soprattutto nelle analisi geografiche di tipo quantitativo. Nel contesto appena delineato, il caso trattato nel presente articolo costituisce ancor meno un'eccezione alla nonanglicizzazione dei testi geografici in italiano. La revisione stilistica e terminologica della traduzione di un testo geografico, che è stata oggetto del presente articolo, si è rivelata di grande utilità nello studio delle convenzioni che regolano in italiano i costrutti sintattici specifici del linguaggio di un particolare settore geografico, quello della geografia umana e della terminologia relativa.
2065 1841 - PublicationLa teoria ancorata alla realtà(Campanotto Editore Udine, 1992)Brady, MarkIl nuovo studio di Christopher Taylor, apparso verso la fine dell'anno scorso, costituisce la ventunesima opera della serie Zeta Università creata da Campanotto. Taylor si rivolge espressamente agli studenti universitari di traduzione che lavorano con inglese ed italiano ed in particolare agli italiani che traducono verso l'inglese. La scelta di un tale pubblico di lettori rispecchia in primo luogo l'indirizzo linguistico dei suoi studenti ed in secondo luogo le esigenze del mercato italiano della traduzione, dove ai traduttori italiani viene richiesto con inesorabile frequenza di tradurre dalla propria lingua verso l'inglese. In 225 pagine, Christopher Taylor passa in rassegna vari approcci di analisi della lingua, collegandoli all'esercizio della traduzione nelle sue diverse forme, da Shakespeare ai manuali di istruzioni per videogiochi. Il merito dell'autore è quello di scandagliare instancabilmente questo tipo di problemi, anche se in questo caso particolare il suo interesse è limitato ai meandri dell'uso dei dizionari.Per gli studenti interessati ad approfondire la propria conoscenza delle teorie linguistiche su cui poggia l'analisi della traduzione oggetto di questo come di altri studi, tale bibliografia costituisce uno strumento validissimo.
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