Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia 149
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Scanu Giuseppe
Scanu Giuseppe
Dalla Conferenza ASITA al Bollettino dell’AIC. Il perché di una scelta editoriale
Baiocco Fabio, Gazzea Nicoletta, Marinosci Ines, Scaramella Antonio, Munafò Michele
Bitelli Gabriele, Cremonini Stefano, Gatta Giorgia
Borfecchia Flavio, Pollino Maurizio, De Cecco Luigi, Martini Sandro, La Porta Luigi, Marucci Alessandro, Caiaffa Emanuela
Di Somma Andrea
La carta naturale e culturale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Frongia Paolo, Di Gregorio Felice, Piras Giuseppe
Meini Monica, Nocera Rossella, Spinelli Gianfranco
Morelli Marco, Masini Andrea, Alberto Marco, Potenza Marco Alberto Carlo
Munafò Michele, Marinosci Ines, Tombolini Ilaria, Salvati Luca
Il monitoraggio del consumo del suolo in Italia
Rizzo Raffaela Gabriella, Rizzo Luca Simone, Tizzani Paolo
Scanu Giuseppe, Podda Cinzia, Spanu Barbara
Tacchia Domenico, Falcetti Silvana
Criteri per l’allestimento dei fogli CARG con geologia marina
Vassena Giorgio Paolo Maria, Chiamone Tiziana, Rizzo Raffaela Gabriella, Rizzo Luca Simone, Tizzani Paolo
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- PublicationDalla Conferenza ASITA al Bollettino dell’AIC. Il perché di una scelta editoriale(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)Scanu, Giuseppe
562 579 - PublicationStrumenti del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente per la gestione dei dati sul consumo di suolo(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Baiocco, Fabio ;Gazzea, Nicoletta ;Marinosci, Ines ;Scaramella, AntonioMunafò, MicheleLa rete nazionale di monitoraggio del consumo di suolo, sviluppata e gestita dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) in collaborazione con il Sistema delle Agenzie per la Protezione dell’Ambiente delle Regioni e delle Province Autonome (ARPA/APPA, che insieme a ISPRA costituiscono il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente), consente di valutare lo stato e l’andamento del fenomeno del consumo del suolo agricolo e naturale dovuto all’espansione urbana e all’impermeabilizzazione del territorio. ISPRA ha sviluppato un’applicazione specifica, in ambiente open source, che permette, ai diversi utenti responsabili delle diverse fasi del monitoraggio, di acquisire, di validare e di gestire i dati attraverso la lettura e la fotointerpretazione di cartografia e, quindi, di concorrere all’elaborazione automatica di indicatori sul consumo di suolo. Inoltre il sistema è in grado di realizzare dinamicamente grafici e statistiche, all’interno delle quali si possono trovare, sia la quantità di dati elaborati, sia il livello di completamento delle attività e il lavoro di ogni singolo utente, rendendo accessibili tali informazioni sul web ai diversi livelli di utenza. L’applicazione sviluppata consente di rendere più semplice la valutazione del consumo di suolo a livello nazionale, regionale e comunale, garantendo maggiore omogeneità nelle attività di acquisizione e di elaborazione dei dati da parte di ISPRA e delle Agenzie delle Regioni e delle Province Autonome per la Protezione dell’Ambiente.786 841 - PublicationIl monitoraggio del consumo del suolo in Italia(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Munafò, Michele ;Marinosci, Ines ;Tombolini, IlariaSalvati, LucaLa progressiva artificializzazione e cementificazione del territorio, legate sempre più spesso a un’espansione urbana incontrollata e non pianificata, sono responsabili del consumo del suolo, particolarmente degradato quando viene coperto in maniera permanente con materiali impermeabili come l’asfalto, con risvolti sia sul piano ambientale che su quello economico. Nel presente studio viene illustrata la metodologia di analisi del consumo di suolo sviluppata dall’ISPRA, che ricostruisce l’andamento del fenomeno in Italia dal 1950 ai giorni nostri, integrando dati campionari che derivano da un monitoraggio dettagliato di tipo puntuale con dati di osservazione della terra a livello europeo. Per i sei anni di rilevazione della serie storica disponibile (1956, 1989, 1996, 1998, 2006, 2010), sono stati prodotti indicatori per rilevanti ambiti amministrativi, che hanno evidenziato un consumo di suolo crescente nel tempo, dalla scala comunale a quella nazionale, passando dal 2,8% di superficie consumata totale nel 1956 al 6,9% nel 2010. In base ai risultati, l’aumento del consumo di suolo, che avviene soprattutto a discapito dei paesaggi peri-urbani, non è imputabile solo alla crescita demografica. Appare dunque necessaria una regolamentazione più stringente della crescita urbana che possa stimolare la rigenerazione dei centri esistenti, forme di insediamento più compatte, e la protezione delle aree naturali e agricole.956 1564 - PublicationL’analisi spaziale della mobilità turistica attraverso strumenti di geotagging: un esperimento con la web community di Panoramio(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Meini, Monica ;Nocera, RossellaSpinelli, GianfrancoIl presente contributo intende: 1) offrire spunti di riflessione sui possibili modi di analizzare la mobilità turistica in conseguenza delle recenti tendenze del turismo globale e del ricorso sempre più diffuso alle informazioni geolocalizzate; 2) valutare la potenzialità e l’attendibilità di dati provenienti dagli utenti della rete; 3) proporre adeguati percorsi di ricerca per l’analisi spaziale della mobilità legata all’esperienza turistica e ricreativa. La prospettiva della ricerca avviata dagli AA. e qui presentata è di verificare le potenzialità che le banche dati fotografiche prodotte dalle web community possono riservare per un’analisi spaziale che permetta di quantificare e catalogare con nuovi criteri la mobilità per motivi ricreativi a scala nazionale. Il presupposto è che la tipologia dei dati in oggetto è destinata ad ampliarsi enormemente e a vedere aumentata la propria significatività. La ricerca si basa sulle fotografie rilevate sul territorio italiano e caricate in Panoramio, piattaforma molto popolare per la condivisione ed organizzazione delle foto geolocalizzate. Il numero di foto contenute nel dataset è di 941.651, ovvero tutte quelle caricate sul sito fino all’aprile del 2009. L’alto numero di fotografie presenti sul nostro territorio nazionale stimola la ricerca di metodologie per ricavare nuove informazioni da queste enormi quantità di dati ed integrare così le classiche analisi di mercato sul comportamento spaziale dei turisti. Le fotografie diventano quindi un importante punto di partenza per lo sviluppo di analisi che possono portare nuovi risultati utili alle imprese e alla gestione del territorio nel suo complesso.1187 1415 - PublicationL’Associazione Italiana di Cartografia e il suo Bollettino. Cinquanta anni di vita e di storia cartografica(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)Scanu, GiuseppeIn occasione del cinquantenario della fondazione dell’Associazione Italiana di Cartografia, viene fatto il punto sull’evoluzione della cartografia con i mutamenti, le innovazioni e le trasformazioni più significative dell’intera filiera che hanno visto la graduale affermazione del formato digitale a scapito di quello tradizionale. Viene segnalato il crescente interesse scientifico nei confronti del Bollettino dell’AIC, da sempre osservatore privilegiato dei processi legati alla produzione, alla diffusione e all’utilizzo della carta, fino alla recente affermazione di rivista qualificata per la ricerca scientifica italiana.
592 1105 - PublicationTecniche di rilievo 3D in territori complessi con zone ad elevato rischio idrogeologico. Condivisione in rete di dataset ad alta risoluzione (derivati da dati LiDAR)(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Vassena, Giorgio Paolo Maria ;Chiamone, Tiziana ;Rizzo, Raffaela Gabriella ;Rizzo,Luca SimoneTizzani, PaoloUno dei principali effetti indotti dai cambiamenti climatici osservabili nel territorio nazionale è la localizzazione di fenomeni meteorologici di eccezionale intensità in aree ristrette. Accade che disastri naturali (quali alluvioni e inondazioni) stiano assumendo in molte zone d’Italia – ma non solo – una periodicità assai più elevata rispetto al passato. Il contributo descrive una prima applicazione di condivisione in rete di dataset ad alta risoluzione (derivati da dati LiDAR) impiegata in aree di studio della Regione Veneto caratterizzate da un significativo rischio idrogeologico, nonché dai conseguenti dissesti territoriali. Nello specifico la ricerca propone una nuova modalità di gestione di dati 3D (nuvole di punti, mesh …), di trasmissione e di visualizzazione degli stessi via internet. Si ritiene che tale tecnologia possa essere considerata uno strumento di rapido supporto alle decisioni e al tempo stesso di archiviazione e consultazione ex post dei dati raccolti in fase critica. Il valore aggiunto desumibile dal primo caso test delle provincie di Verona e Vicenza (cfr. esondazioni dei Torrenti Tramigna, Alpone, Aldegà e Chiampo del 2010) risiede nella rapidità di integrazione tra il rilievo 3D dell’area oggetto dell’evento calamitoso e i diversi livelli informativi disponibili.766 1499 - PublicationAnalisi metrica in ambiente digitale di due carte pregeodetiche coeve condotta con metodologie non convenzionali(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Bitelli, Gabriele ;Cremonini, StefanoGatta, GiorgiaLa cartografia storica digitalizzata e opportunamente georeferenziata risulta uno strumento fondamentale per l’analisi quantitativa dell’antico assetto del territorio e per lo studio delle relative dinamiche evolutive. Purtroppo però, la georeferenziazione non è sempre immediata per via di varie deformazioni contenute nelle carte, particolarmente quelle pregeodetiche. In questi casi risulta indispensabile una analisi metrica preventiva degli esemplari per l’individuazione delle principali problematiche presenti, analisi che può essere condotta con i moderni approcci digitali e supportata quando possibile da uno studio delle tecniche e delle strumentazioni di rilievo adottate dai cartografi autori. Il presente lavoro riguarda l’analisi di due carte coeve dell’area deltizia del fiume Po, redatte alla fine del XVI secolo da Ottavio Fabri (forse inventore della squadra zoppa, strumento la cui costruzione ed il cui utilizzo sono descritti in un manuale tecnico redatto dal medesimo), che in uno dei due esemplari ha operato insieme al collega Gerolamo Pontara. Sulla base delle informazioni deducibili sia dal manuale del Fabri sia dalle carte analizzate, nonché da un ulteriore esemplare redatto dai medesimi autori, è possibile ipotizzare che il rilievo sia stato sviluppato per sub-aree, rilevate con differenti metodi e strumenti, e forse anche in tempi differenti. Ciò suggerisce la necessità di adottare modalità non convenzionali per l’analisi e la georeferenziazione degli originali cartografici, per un’affidabile utilizzazione del prodotto-derivato ai fini di ulteriori studi territoriali di tipo geo-ambientale o storico ed economico in senso stretto.943 1987 - PublicationLa carta naturale e culturale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)Di Somma, AndreaLo scopo del seguente lavoro è la costruzione di un GeoDataBase relativo ai beni culturali ed ambientali del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga attraverso un approccio neogeografico. Il lavoro è organizzato in tre fasi: nella prima fase è stato necessario eseguire un’analisi bibliografica ed inventariale per identificare le evidenze culturali ed ambientali del Parco. È stata poi determinata una tassonomia, articolata in sette categorie e ventitré sotto categorie, sulla base delle direttive dei vari consigli d’Europa riguardanti il patrimonio culturale che si sono susseguiti dagli anni Sessanta ad oggi e sulle raccomandazioni internazionali dell’UNESCO. Infine sono stati rilevati sul campo i beni inizialmente inventariati e, una volta riconosciuti, è avvenuta la creazione del GeoDataBase (GDB), l’assegnazione della categoria tassonomica di appartenenza ad ogni singolo elemento e la rappresentazione cartografica.
941 2975 - PublicationMetodologie innovative per il supporto alla progettazione e all’analisi delle prestazioni di impianti ad energia solare a concentrazione ed eolici off-shore utilizzando immagini satellitari ottiche e SAR(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Morelli, Marco ;Masini, Andrea ;Alberto, MarcoPotenza, Marco Alberto CarloIn questo lavoro presentiamo delle nuove metodologie, sviluppate nell’ambito del progetto SATENERG (Servizi sATellitari per le ENergie Rinnovabili di nuova Generazione) finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, sia per il supporto alla progettazione/pianificazione che per il monitoraggio quasi in tempo reale e l’analisi delle prestazioni degli impianti ad energia rinnovabile di nuova generazione (CSP, CPV ed eolici off-shore) utilizzando immagini satellitari. In particolare per quanto riguarda gli impianti solari a concentrazione (CSP e CPV), abbiamo sviluppato un metodo per ricavare l’irradianza solare incidente al suolo (in particolare la sua componente diretta normale rispetto ai raggi solari, fondamentale per questo tipo di impianti) da immagini ottiche satellitari. Ciò, unito ad un modello di funzionamento di tali impianti e degli inverter, ci ha resi in grado di poter sviluppare un servizio di supporto nella progettazione e pianificazione di nuove costruzioni di impianti CSP e CPV (analizzando serie storiche di dati satellitari) ed anche un servizio di monitoraggio e analisi delle prestazioni per quelli già esistenti (usando invece immagini satellitari quasi in tempo reale). In maniera simile, usando immagini SAR (Synthetic Aperture Radar), abbiamo sviluppato un metodo per ricavare l’intensità e la direzione del vento in aree marine da remoto che ci ha permesso, utilizzando anche un modello di impianto eolico off-shore (turbina e inverter), di sviluppare sia un servizio di supporto alla progettazione/pianificazione che un servizio di monitoraggio quasi in tempo reale della produzione di un impianto eolico off-shore. Le prime applicazioni di queste nuove metodologie hanno già portato ad avere ottimi risultati in vari casi di prova sia per quanto concerne il monitoraggio dell’irradianza diretta su piano normale, in cui l’irradianza misurata e quella ricavata da dato satellitare non si sono discostate più del 10%, sia per quanto riguarda il calcolo dell’intensità e direzione del vento da immagini SAR, in cui l’errore rispetto al dato misurato è rimasto al di sotto del 15%, fornendo quindi una buona base per il monitoraggio della energia AC prodotta dagli impianti.1036 736 - PublicationCriteri per l’allestimento dei fogli CARG con geologia marina(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Tacchia, DomenicoFalcetti, SilvanaUna delle novità introdotte con la pubblicazione del Quaderno n. 12 del Servizio Geologico d’Italia – Dip. Difesa del Suolo dell’ISPRA, è la sistematizzazione ed il completamento delle simbologie da utilizzare nella descrizione delle informazioni geologiche nei numerosi fogli della Carta Geologica d’Italia alla scala 1:50.000 con presenza di aree marine. Elementi sperimentali di geologia marina sono già presenti fin dalle prime carte pubblicate nel Progetto CARG (n. 541 Jerzu; n. 549 Muravera del 2001 n. 240/241 Forlì-Cervia e 256 Rimini nel 2005) e nella Carta Geologica dei Mari Italiani alla scala 1:250.000. Il “Quaderno n. 12” sistematizza la rappresentazione delle informazioni geologiche sotto il livello del mare. Per la descrizione dei “depositi sommersi” sono inseriti 36 simboli, mentre 58 (punti, linee ed aree) da utilizzare nelle aree sommerse. Due questioni sono affrontate per l’allestimento delle carte: leggibilità della linea di costa e attenuazione dei timbri cromatici per la geologia sommersa. È presentata sinteticamente l’esperienza sul Foglio geologico n. 413 Borgo Grappa/Isole Ponziane.753 2356 - PublicationDinamiche d’uso del suolo, sprawl e integrità ecologica. Un’applicazione al Veneto e alle aree Natura 2000(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Rizzo, Raffaela Gabriella ;Rizzo, Luca SimoneTizzani. PaoloIl contributo focalizza sul Veneto, regione che subisce gli effetti negativi dell’espansione di attività economiche, agricole e dell’artificializzazione del suolo. In un quadro di aree urbane che si espandono e fondono, si palesano problemi sempre più evidenti per la connettività ecologica del territorio. Allargando la ricerca condotta sulle provincie di Verona e Vicenza (Rizzo L.S., Rizzo R.G., Tizzani, 2012), si è valutato quanto l’antropizzazione ponga a rischio i corridoi ecologici e la conservazione della biodiversità. Ricorrendo ad analisi GIS su dati Corine Land Cover e su serie storiche sull’uso del suolo messe a disposizione dalla Regione Veneto, si è calcolata la variazione della connettività ecologica del territorio e ragionato sugli effetti che il consumo di suolo ha avuto sulle reti ecologiche negli ultimi trent’anni (“Habitat” Directive 92/43/EEC; EECONET,19931). La ricerca è in linea con lavori prodotti in anni recenti (Battisti, 2004; Biondi et al., 2007; Gurrutxaga et al., 2010).1123 2012 - PublicationInnovazione digitale nella gestione del territorio. Gis e webgis tra semplificazione e sburocratizzazione(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Scanu, Giuseppe ;Podda, CinziaSpanu, BarbaraGli ostacoli dovuti all’eccesso di burocrazia nell’avvio delle nuove imprese hanno ormai raggiunto livelli insostenibili per via delle conseguenze negative sulle attività economiche e molteplici sono le voci che da più parti ne chiedono la rimozione. Cosa tutt’altro che facile, visto il radicamento di antiche consuetudini e procedure all’interno della pubblica amministrazione, tuttavia improcrastinabile se si vuole facilitare la ripresa della competitività e attrarre nuovamente investimenti e investitori dall’estero. La “sburocratizzazione” è così divenuta un vero e proprio cavallo di battaglia politica e gli ultimi governi hanno varato diversi provvedimenti legislativi volti a favorire l’introduzione delle procedure digitali sia nei rapporti tra soggetti pubblici sia tra questi e i privati: la digitalizzazione della PA è ritenuta la base della nuova efficienza amministrativa. Relativamente ai dati territoriali il discorso diviene però più complesso per via della loro componente geografica che richiede un impegno maggiore sotto il profilo organizzativo e strutturale. D’altro canto, i recenti riferimenti normativi impongono vincoli sulla loro produzione e libera circolazione, nell’intento di favorire lo scambio e l’interoperabilità e consentirne la libera fruibilità. Si richiede, pertanto, un approccio diverso per la loro gestione e l’adozione di tecniche e strumenti basati necessariamente sui GIS e sugli webGIS, da intendersi come base di riordino e standardizzazione del dato il primo e come veicolo di distribuzione e di interfaccia tra utenti e produttore-utilizzatore il secondo. Osservare come il supporto del GIS può favorire un buon livello di efficienza amministrativa e migliorare il rapporto con i cittadini e le imprese, soprattutto in quegli apparati della PA cui questi si rivolgono pressoché quotidianamente – i comuni – è l’obiettivo del presente contributo.1051 1480 - PublicationTecniche integrate di Remote Sensing e GIS a supporto della stima del potenziale fotovoltaico su tetti in aree urbane(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Borfecchia, Flavio ;Pollino, Maurizio ;De Cecco, Luigi ;Martini, Sandro ;La Porta, Luigi ;Marucci, AlessandroCaiaffa, EmanuelaLe ultime linee guida approvate dal Governo Italiano per sostenere finanziariamente il fotovoltaico (PV) e lo sviluppo della produzione di energia solare (Quarto e Quinto Conto Energia, Gennaio 2012 e succ.), al fine di evitare il consumo di suolo in aree agricole o naturali, comprendono indicazioni specifiche che rendono più vantaggiosa l’installazione d’impianti su tetti o superfici di copertura di edifici. In questo contesto diventa importante, per una adeguata attività di pianificazione e monitoraggio del PV, la mappatura estensiva delle superfici a disposizione, coincidenti con i tetti e l’accurata valutazione del loro potenziale fotovoltaico. Dal momento che tali coperture si trovano soprattutto nelle aree urbane o industriali, in cui fattori come eterogeneità tridimensionale, albedo, torbidità atmosferica ed ombreggiamenti reciproci influenzano in modo significativo l’irraggiamento solare locale, è necessario tenere conto adeguatamente di questi elementi mediante una mappatura GIS tridimensionale ed avanzati strumenti di modellazione, in modo da stimare efficacemente la radianza solare disponibile a livello dei tetti. La metodologia implementata, basata su tecniche di telerilevamento e GIS, ha permesso di valutare e mappare la radiazione solare globale su tutti i tetti presenti nel territorio del Comune di Avellino. Partendo da dati di tipo LIDAR, è stato ottenuto in primo luogo il DSM di tutta l’area di interesse (~ 42 Km2), quindi il modello tridimensionale di ogni edificio da cui sono stati derivati i parametri geometrici di tutte le coperture. Per tenere conto della trasparenza atmosferica e della percentuale di radiazione solare (diffusa/diretta) sulle superfici di interesse, sono stati utilizzati i dati e gli strumenti applicativi presenti sul sito web PVGIS, sviluppato dalla UE. L’elaborazione finale, basata sull’utilizzo di strumenti GIS anche di tipo open source, ha permesso di ottenere le mappe di radianza solare e di potenziale PV per tutti i tetti presenti nell’area di studio.1175 1571 - PublicationIndagini termografiche, trasformazioni architettoniche e degrado dei materiali nelle chiese del centro storico di Siliqua (Sardegna S-W)(EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014)
;Frongia, Paolo ;Di Gregorio, FelicePiras, GiuseppeLa termografia a raggi infrarossi, come noto, consente l’analisi strutturale di manufatti edilizi sulla base dell’individuazione di zone a differente temperatura e di possibili processi di scambio termico in stretta relazione con la risposta dei materiali utilizzati alle sollecitazioni termiche a cui sono interessati. Le immagini termiche, soprattutto se acquisite mediante strumentazione caratterizzata da elevata risoluzione e sensibilità, consentono di mettere in evidenza, oltre alla presenza di anomalie legate a processi di alterazione e degradazione dei materiali utilizzati, eventuali trasformazioni architettoniche avvenute nella storia del manufatto e, in particolare, caratteri costruttivi originari nascosti da interventi posteriori. Sulla base di questi presupposti, vengono esposti i risultati di una indagine applicata per lo studio di alcuni tra gli edifici storico-religiosi presenti nel paese di Siliqua (Sardegna sud-occidentale): la Chiesa di San Giorgio, la Chiesa di Sant’Anna e la Chiesa di Santa Margherita. La ricerca, in particolare, ha consentito di mettere in evidenza la struttura e la tessitura muraria dei prospetti principali, oggi coperta dall’intonaco e, sulla base di documenti storici e delle immagini fotografiche del passato, tarare la risposta termica acquisita in base alle specifiche caratteristiche dei materiali utilizzati. Lo studio è stato condotto mediante l’utilizzo della Termocamera IR Thermo Tracer TH9260 (NEC Avio Infrared Technologies Co., Ltd).792 2350