Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia 170
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SOMMARIO
Cerutti Stefania, De Falco Stefano
Codato Daniele, Diantini Alberto, Peroni Francesca, Pappalardo Salvatore Eugenio, Della Fera Giuseppe, De Marchi Massimo
Casagrande Gianluca
Casaglia Anna, Giubilaro Chiara
Carte di frontiera. (Contro-)mappature del Mediterraneo a confronto
Gallinelli Diego
Pellicano Astrid
Di Matteo Dante, Saloriani Stefano
Economia della condivisione e ospitalità: il caso di Airbnb nelle aree urbane in Italia
Scaglione Giannantonio
D'aponte Viviana, Nicolais Caterina
Spagnoli Luisa, Varasano Lucia Grazia
Mazzeo Paolo, Paderni Stefano
Il Porto di Messina tra passato e presente: storia, paesaggio, cartografia e territorio
Balletto Ginevra, Borruso Giuseppe, Mei Giovanni, Milesi Alessandra
Favretto Andrea
La controversa vicenda di Arno Peters e della “sua” proiezione equivalente
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- PublicationRappresentare il territorio. Uso del suolo e tipologie colturali in Sicilia a metà Ottocento: un approccio geostorico digitale alla fonte catastale descrittiva(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)Scaglione, GiannantonioLo scopo di questa indagine è quello di conoscere i differenti usi del suolo e lo stato degli assetti colturali di una parte del territorio rurale siciliano, attraverso la lettura delle carte tematiche digitali ricavate dai registri del Catasto Fondiario del 1838. Come caso studio sono stati utilizzati i dati descrittivi delle sezioni extraurbane contenuti nella Contribuzione Fondiaria del Comune di Catania del 1843, una fonte prodotta per motivi fiscali, che bene si presta a questa tipologia di analisi. Grazie alla disamina degli esiti cartografici realizzati con tradizionali strumenti digitali non georiferiti, opportunamente integrati con le informazioni storiche e archivistiche, si cercherà di ricostruire la fisionomia e le caratteristiche dello spazio rurale del territorio comunale di Catania.
337 369 - PublicationCarte di frontiera. (Contro-)mappature del Mediterraneo a confronto(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
;Casaglia, AnnaGiubilaro, ChiaraNegli ultimi decenni il Mediterraneo è stato progressivamente trasformato in una frontiera liquida, uno spazio in cui le tecnologie di governo della mobilità si imprimono violentemente sui corpi di coloro i quali cercano di raggiungere l’Europa. Nonostante la rappresentazione di flussi ed eventi migratori rappresenti una sfida per la cartografia e la sua geometria statica di confine, numerosi sono i tentativi recenti di utilizzo del linguaggio cartografico per rappresentare quel che accade alle frontiere meridionali d’Europa, specie nell’ambito della cartografia critica e radicale. Questo intervento si propone di esplorare la relazione fra eventi migratori e pratiche di (counter-)mapping attraverso la comparazione di tre differenti cartografie della frontiera mediterranea. Nel contributo qui presentato indagheremo quali sono i limiti e le possibilità della cartografia nella rappresentazione del territorio, dei confini e della mobilità, nel tentativo di comprendere quali strade si aprono per una rappresentazione dello spazio relazionale e vissuto che non sia statica e legata a una divisione a griglia dello spazio.215 481 - PublicationLa controversa vicenda di Arno Peters e della “sua” proiezione equivalente(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)Favretto, AndreaViene riassunta la controversa vicenda della mappa di Arno Peters, presentata dallo storico tedesco in una conferenza stampa a Bonn nel 1973. Dopo un breve inquadramento storico, sono ricordate le principali obiezioni mosse dalla cartografia specializzata alla proiezione equivalente di Peters. A tal fine, viene illustrata la proiezione ortografica di James Gall, cartografo scozzese del XIX secolo, sotto-lineando l’analogia della sua carta con quella di Peters. Viene inoltre analizzato come la proiezione di Gall-Peters può essere trattata in ambiente GIS, per ciò che riguarda il disegno dei planisferi e la trasformazione delle coordinate.
258 838 - PublicationDalla ferrovia Lagonegro-Spezzano Albanese alla “Ferrovia Ciclabile Lucana”: le tecnologie digitali per la fruizione e valorizzazione turistica del Lagonegrese-Pollino(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
;Spagnoli, LuisaVarasano, Lucia GraziaA fronte dell’esistenza di vari percorsi ferroviari inutilizzati in Italia – ferrovie dismesse, tracciati incompiuti, linee chiuse al traffico – la loro riconversione in itinerari econaturalistici può sollecitare un processo virtuoso di rigenerazione territoriale, soprattutto in termini di valorizzazione ambientale, culturale e turistica, con ricadute sui luoghi dell’attraversamento, sugli insediamenti storici, sulle risorse territoriali. In tal senso, il contributo intende presentare un’idea progettuale sul possibile riuso di una delle ferrovie dismesse in Basilicata, la Lagonegro-Spezzano Albanese, attraverso il ricorso alle tecnologie digitali che consentono di aprire nuovi e continui scenari da esplorare, per una fruizione e valorizzazione turistica della ferrovia, del suo patrimonio infrastrutturale e del suo territorio. La proposta si integra con il già avviato progetto di riconversione del tracciato ferroviario in greenway, frutto della negoziazione partecipata di più attori, nel tentativo di definire un nuovo paradigma di connessione tra i borghi dell’entroterra e le aree naturalistiche in cui essi sono inseriti.255 543 - PublicationBollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia, 170 (2020)(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
118 1285 - PublicationCrowdsourced Geographic Information e abbandono urbano: il progetto Map4Youth visto attraverso la EAST 2(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
;Codato, Daniele ;Diantini, Alberto ;Peroni, Francesca ;Pappalardo, Salvatore Eugenio ;Della Fera, GiuseppeDe Marchi, MassimoLe nuove tecnologie dell’informazione geo-cartografica (GIS, webGIS e geoapp) rappresentano oggi un set integrato di strumenti per l’analisi di fenomeni urbani complessi. A tale proposito, gli approcci partecipativi che si avvalgono dell’uso dei GIS (CGI, Crowdsourced Geographic Information) possono contribuire sia alla produzione di informazione geografica, sia ad attivare meccanismi di empowerment della cittadinanza. Nonostante il recente proliferare di esperienze, progetti e ricerche che vedono l’uso del GIS a supporto della partecipazione in contesto urbano, non sono molti i contributi teorici e metodologici utili a progettare o valutare la buona riuscita di un processo di questo tipo. In quest’ottica, un utile strumento teorico-operativo per strutturare e/o valutare i processi di GIS partecipativo è il Enhanced Adaptive Structuration Theory 2 (EAST 2). In questo contributo viene presentato Map4Youth, un progetto di CGI che ha interessato la città di Padova tra il 2018 e il 2019, proponendo una prima valutazione di questa esperienza. Il progetto, attraverso una piattaforma geografica interattiva, ha permesso di mappare e geo-visualizzare le aree abbandonate o sottoutilizzate del territorio comunale, permettendo ai cittadini di condividere, commentare e votare proposte di recupero e riutilizzo di questi spazi. L’utilizzo di questo strumento per valutare Map4Youth, ha consentito di evidenziare sia i punti di forza e le criticità del progetto, sia la flessibilità di EAST 2 per compiere questo tipo di analisi.273 231 - PublicationEconomia circolare, gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione e produzione di Aggregati Riciclati. Il progetto MEISAR – Un'applicazione alla Sardegna(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
;Balletto, Ginevra ;Borruso, Giuseppe ;Mei, GiovanniMilesi, AlessandraIl lavoro si focalizza sul tema dell’Economia Circolare, con particolare riferimento alle sue implicazioni territoriali, agli aspetti legati alla localizzazione industriale e ai nuovi schemi di distribuzione sul territorio. Lo studio prende spunto da un progetto riguardante la possibilità di utilizzo degli Aggregati Riciclati (AR) derivanti dal riuso dei Rifiuti da Costruzione e Demolizione (CDW – Construction and Demolition Waste), secondo i principi dell’Economia Circolare, con particolare attenzione al contesto regionale della Sardegna. La condizione di insularità della stessa, in questo caso, si unisce alle caratteristiche, strutturali, fisiche e di lavorazione/demolizione, dei materiali da costruzione. Nell’ambito di un sistema chiuso, infatti, l’implicazione territoriale principale è che un mercato delle materie prime – seconde, ovvero di prodotti derivanti da CDW, deve necessariamente svilupparsi al suo interno. Il lavoro sviluppato parte dalle attività di ricerca del progetto MEISAR, finalizzato alla sperimentazione delle caratteristiche degli Aggregati Riciclati derivanti dai Rifiuti da Costruzione e Demolizione all’interno di un processo economico-ambientale sostenibile del mercato delle costruzioni. Nel quadro delle applicazioni dell’economia circolare, infatti, si è passati dalla raccolta dei dati sulle produzioni dei CDW alla valutazione delle modalità di gestione e localizzazione di alcune categorie: impianti di riciclaggio, discariche, cave di Aggregati Naturali (AN) e impianti di betonaggio. Queste attività hanno consentito lo sviluppo di uno strumento cartografico denominato MEISAR_Map, elaborato su base GIS e reso disponibile attraverso la piattaforma MyMaps di Google, con lo scopo di condividere le informazioni e di configurarsi come strumento di copianificazione finalizzato all’utilizzo degli AR nel mercato delle costruzioni verdi. A partire da tale piattaforma sono state sviluppate alcune analisi esemplificative al fine di evidenziare le caratteristiche del mercato attuale e poten-ziale degli AR in Sardegna. Ciò si è concretizzato nel caso di studio di individuazione di cluster nel territorio sardo, promettente per lo sviluppo di un’economia circolare nel settore delle costruzioni, attraverso un modello di localizzazione adattato alle nuove sfide dell’economia circolare.478 321 - PublicationElaborazioni GIS per analizzare i cambiamenti dell’uso del suolo nell’area pontina dal XIX al XXI secolo(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)Gallinelli, DiegoLo scopo di questo lavoro è lo studio delle trasformazioni di un territorio che, nel corso di duecento anni, è passato da avere una connotazione fortemente naturale ad essere intensamente frammentato a causa della intensa antropizzazione. Fino ai primi decenni del ’900, canali, boschi e pascoli connotavano il paesaggio della Pianura Pontina; in pochi decenni, le bonifiche integrali degli anni ’30 e la consecutiva nascita di agglomerati urbani hanno stravolto completamente il territorio. Oggi alla crescita esponenziale del tessuto edilizio si è affiancata un’agricoltura di tipo intensivo e lo sviluppo di un apparato industriale lungo le principali arterie viarie. Per la ricostruzione dell’uso del suolo di una parte della Pianura Pontina sono state utilizzate tre fonti eterogenee e diacroniche (cartografia storica ottocentesca, foto aeree di metà ’900 e dati attuali ricavati da immagini satellitari) che, opportunamente elaborate attraverso i GIS, sono servite per produrre cartografie digitali con differenti livelli di dettaglio. In quest’ottica, i GIS si dimostrano imprescindibili strumenti per l’indagine geostorica perché permettono di effettuare analisi multitemporali di tipo qualitativo e quantitativo analizzando i cambiamenti avvenuti in un determinato territorio.
148 428 - PublicationEconomia della condivisione e ospitalità: il caso di Airbnb nelle aree urbane in Italia(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
;Di Matteo, DanteSaloriani, StefanoLa recente diffusione delle pratiche di consumo collaborativo nel mercato dell’ospitalità, meglio identificate sotto il paradigma della sharing economy, costituisce un’opportunità rilevante per la creazione di economie alternative spesso non regolamentate, decentrate, neoliberali e sostenibili. Se, da un lato, l’economia tra pari (P2P) è in grado di alleggerire e facilitare i meccanismi di gestione dell’ospitalità, sia per i prestatori di servizi sia per i fruitori, mediante l’impiego di piattaforme digitali dinamiche e intuitive, è anche evidente come il suo largo utilizzo in ambito urbano ne imponga una più decisa regolamentazione per ciò che concerne gli affitti ad uso turistico. Ne deriva una sostanziale ridefinizione dell’assetto dei centri città, potenzialmente beneficiari di nuovi spazi del consumo e di nuove economie urbane. L’approccio cartografico di questo studio inten-de indagare l’ampiezza spaziale raggiunta in alcune tra le principali città italiane da parte di Airbnb, la piattaforma leader mondiale nella condivisione dei servizi per l’ospitalità, mediante l’utilizzo dei big data forniti dal relativo provider open data (insideairbnb.com). Inoltre, esplorando l’area urbana di Milano come caso di studio, si rilevano due evidenze: nelle principali aree d’accesso alla città esiste una decisa sovrapposizione tra l’offerta turistica tradizionale e i patterns localizzativi di Airbnb, mentre nelle aree più decentrate, ma comunque interessate da una domanda turistica destagionalizzata, gli Airbnb esibiscono complementarità rispetto all’offerta alberghiera.271 618 - PublicationIl Porto di Messina tra passato e presente: storia, paesaggio, cartografia e territorio(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
;Mazzeo, PaoloPaderni, StefanoLa ricerca ha come principale obiettivo l’indagine storica, geografica e cartografica su alcune caratteristiche e sulle principali funzioni del porto della città di Messina tra il XII ed il XVI secolo, messe a confronto con il quadro attuale. L’analisi cercherà di ricostruire aspetti della facies urbana della città e in particolare il ruolo svolto dal suo porto, tra l’epoca basso-medievale e la prima età rinascimentale. A causa della sostanziale carenza e di una certa genericità delle rappresentazioni del periodo medievale riguardanti il porto di Messina, solo attraverso lo studio delle fonti storiche e letterarie è possibile ricostruirne un’immagine abbastanza attendibile. Tra il XII ed il XVI secolo la città ed il suo porto risultano essere scenario di vivaci scambi commerciali così come di operazioni belliche per il controllo del territorio e, più in generale, del Mediterraneo. L’indagine successivamente verterà sullo studio delle rotte più diffuse con partenza dallo scalo della città dello Stretto. Messina è oggi il primo porto d’Italia per movimenti passeggeri e recentemente, con il cambiamento della tipologia dei trasporti marittimi, punto di imbarco e sbarco crocieristico di numerose ed importanti agenzie di navigazione. L’approdo è ritenuto, per la sua posizione strategica, uno dei porti naturali più sicuri del Mediterraneo e sarà importante studiare il ruolo del territorio che circonda la zona portuale, il paesaggio naturale e cogliere, tra continuità e discontinuità, i “segni” dello sfruttamento dell’area.292 869 - PublicationLa valle del Belìce dopo il terremoto del 1968: rappresentazione di una complessità territoriale tra nuovi paesaggi, città ricostruite e identità(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)Pellicano, AstridLa valle del Belìce, un’ampia area geografica di quattordici comuni della Sicilia occidentale, è un territorio complesso. Nel 1968 fu sconvolta da un violento terremoto, cui fecero seguito ampi progetti e ingenti investimenti per la sua rinascita. Cinquantadue anni dopo l’evento traumatico che la colpì, mostra ancora segni di forte depauperamento demografico e di difficoltà nel raggiungimento di un maggior livello di sviluppo. La ricerca parte con cenni di inquadramento geografico della valle e dell’evento sismico, procedendo con la ricostruzione del mosaico socio-economico e territoriale che ha visto cambiamenti nell’architettura e cambiamenti identitari, in particolare per quattro località: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta e Montevago. Ci si sofferma sulle complesse dinamiche che hanno accompagnato lo sviluppo e sulle permanenze paesaggistiche attraverso il supporto di iconografie, cartografie e fotografie. Il contributo intende riflettere sulle politiche messe in campo per rimediare a scelte non appropriate nella fase di ricostruzione e alle carenze di manutenzione che hanno finito per compromettere la qualità della vita delle comunità residenti; politiche che puntano sul milieu territoriale e i tratti identitari, sulla “vivacizzazione” del tessuto produttivo, quali volani per discendere risultati positivi per il territorio belicino.
184 549 - PublicationRicognizione aerofotogrammetrica e cartografia speditive alle Isole Svalbard con tecnologie a basso costo. Quattro casi di studio(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)Casagrande, GianlucaRiassunto Nell’estate 2018 la spedizione di ricerca e comunicazione scientifica Polarquest2018 ha visitato alcuni luoghi di interesse nell’arcipelago delle Isole Svalbard. Sono state eseguite ricognizioni speditive con droni, dalle quali sono stati ricavati modelli fotogrammetrici poi sottoposti ad analisi per restituzione cartografica di tematismi rilevanti. L’attività ha avuto lo scopo di verificare l’efficacia del profilo di ricognizione adottato e la sostanziale applicabilità di strumenti low cost e open source ai diversi scenari operativi esplorati. Questo scritto riassume gli aspetti metodologici del lavoro svolto e alcuni risultati conseguiti nella documentazione dei luoghi.
109 345 - PublicationIl ruolo della prossimità nella geografia dell’impresa. Un’analisi comparata plurisettoriale tra le città di Napoli e Novara(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
;Cerutti, StefaniaDe Falco, StefanoL’accelerazione dei fenomeni connessi alla globalizzazione e la pervasività delle nuove tecnologie digitali hanno comportato, in queste ultime due decadi, un cambio di paradigma nella geografia dell’impresa che ha innestato logiche basate sulla distanza relazionale in luogo di quella spaziale. Sebbene in virtù del carattere innovativo di tali dinamiche venga spesso maggiormente enfatizzata, in contesti diversi, l’esclusività della dimensione a-spaziale, la prospettiva dei geografi evidenzia al contrario l’importanza della prossimità geografica anche in epoca digitale. Nel presente contributo tale valenza è sottolineata nell’ambito della geografia dell’impresa con riferimento ad un caso studio comparativo tra le città di Napoli e Novara. In particolare, è condotta un’analisi empirica finalizzata alla determinazione dell’influenza della prossimità, scomposta nelle sue diverse componenti, sui fenomeni di relazione in cluster settoriali omogenei di imprese. La comparazione tra città di caratteristiche differenti consente di depurare l’analisi da peculiarità dei sistemi locali.140 256 - PublicationGeografie regionali dell’innovazione tecnologica. Le piccole imprese di “start-up” nei processi d’innovazione dell’apparato produttivo italiano(EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
;D'Aponte, VivianaNicolais, CaterinaAncor prima che la crisi del 2008 investisse le economie dell’Occidente, per un insieme di concause, ampiamente discusse in letteratura (Gallino, 2003; Onida, 2004), la posizione dell’industria italiana sui principali mercati internazionali si rivelava strutturalmente debole, con conseguente scarsa capacità di contribuire all’auspicato incremento del PIL1. Gli studi più accreditati pervengono alla conclusione che per conseguire un effettivo recupero di efficienza e competitività del sistema sia indispensabile favorire una politica industriale e dell’innovazione capace di incentivare investimenti in R&S, con particolare riferimento alle innovazioni di prodotto (cfr. Pianta, Vivarelli, 1999; Vivarelli, 2002). Sul piano territoriale, si tratta di realizzare un modello d’implementazione dell’industria 4.02, ampiamente distribuito a base geografica, in grado di privilegiare opportunità di radicamento di imprese ad elevato grado di complessità tecnologica, congiuntamente alla presenza di strutture formative concepite al fine di svolgere funzioni d’incubatori di conoscenze e sperimentazione di innovazione (D’Aponte V., 2005; Lazzeroni, 2004). Per analizzare il potenziale regionale d’innovazione di un modello insediativo industriale tecnologicamente avanzato, il contributo che si presenta si propone di indagare la distribuzione delle iniziative di eccellenza in ambito industriale attraverso la ricostruzione delle dinamiche che caratterizzano l’articolazione tipologica delle start-up rilevate dal Registro Imprese sino al dicembre 20193.194 396