12. Incontri di filologia classica (2012-2013)
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CONTENTS / SOMMARIO
Graverini Luca
Love, Genre and Gender on a Wall in Pompeii. A New Study of CIL IV 5296 - CLE 950
Lubian Francesco
Ferri Rolando
Gasti Fabio
Introduzione alla mitografia isidoriana
Cavarzere Alberto
Serra Giuseppe
Ἀθηναίων πολιτεία. Un falso Senofonte o un falso di Senofonte?
Mac Góráin Fiachra
Schievenin Romeo
Fucecchi Marco
Da Burck a oggi: alcune riflessioni (probabilmente inattuali) sul cosiddetto ‘manierismo’ romano
De Vido Stefania, Mondin Luca
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- PublicationApollo and Dionysus in Virgil(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Mac Góráin, FiachraThis article examines passages in Virgil’s Eclogues and Aeneid in which the two gods Apollo and Dionysus are paired or found in close proximity. It offers an interpretation of these passages in light of the relations between Apollo and Dionysus in antiquity, with particular focus on the religious propaganda of triumviral and early Augustan Rome. The article is framed in terms of the influence on classical studies of Nietzsche’s The Birth of Tragedy (1872). Two conclusions are that Nietzsche cannot be entirely bypassed in a modern study of Apollo and Dionysus in antiquity, and that Bacchus/Dionysus/Liber is more important to Octavian-Augustus than is sometimes appreciated.
1563 2868 - PublicationWitness and Lawyer in the Roman courts. Linguistic strategies of evasiveness and intimidation in Roman trial debates(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Ferri, RolandoThe Roman lawsuits were characterized by the simultaneous presence of a great variety of linguistic registers and forms of interaction, not only the so-called orationes perpetuae pronounced by defence and prosecution counsel, which we know from the edited versions of Cicero’s speeches. Lawyers, judges, plaintiffs, witnesses interacted with one another in different occasions during the trial: from the formulae pronounced during the phase in iure, when the charges were laid to the praetor, to the confrontations during the trial debate. The article is devoted to the analysis of evidence describing such extemporaneous confrontation as has come down to us, between judges and lawyers and between witnesses and lawyers. The evidence we can draw on is in the form of anecdotes and digressional materials transmitted in rhetorical writings and Cicero, but there is important evidence also in surviving records from proceedings in Greek and Latin from Late antiquity, most importantly a series of trial records preserved by the anti-Donatist literature between fourth and fifth century.
1258 2152 - PublicationIntroduzione alla mitografia isidoriana(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Gasti, FabioIl presente articolo vuole illustrare un aspetto del problematico rapporto dei letterati cristiani nei confronti della classicità pagana e cioè la valutazione dei contenuti mitologici: inizialmente rifiutati perché ideologicamente incompatibili con la nuova cultura, vengono presto variamente utilizzati come elemento di repertorio letterario e simbolico, come mostra chiaramente il caso esemplare di Agostino. Nella tradizione enciclopedica cristiana, poi, il mito trova un’ulteriore collocazione come dato antiquario: l’analisi degli inserti mitologici presenti nelle Etimologie di Isidoro (in particolare la sezione De dis gentium in VIII 11), interpretati alla luce delle fonti e della tradizione patristica e classica al proposito, viene collocata all’interno della più generale riflessione dello scrittore sulla mitologia: da semplice compilatore impersonale la figura dello scrittore anche da questo punto di vista può essere valutata in modo più organico e culturalmente più significativo.
783 1894 - PublicationLove, Genre and Gender on a Wall in Pompeii. A New Study of CIL IV 5296 - CLE 950(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Graverini, LucaCIL IV 5296 is a very intriguing graffito, not only because it is one of the longest and most complex carmina Pompeiana, but also because it is, apparently, one of the few ancient documents that preserve a female poetic voice. The article begins with a thorough analysis of this poem, proposing possible solutions to its many textual and prosodic problems. It also discusses the poem’s physical location, which was wrongly identified in several prior studies: in fact, the graffito is in a private space, inside a small nondescript house and not outside the rather grand “doctor’s house.” This is an important detail that allows to challenge the poem’s usual classification as a paraklausithyron. The poem was probably composed by a woman and addressed to another woman, but it is hard to say if it is a straightforward expression of lesbian desire. The last line, which has always baffled previous interpreters, is clearly written by a different hand; it is a truncated quotation from Ovid’s Metamorphoses (IV 73), a poetic comment left by an unknown casual reader of the graffito.
1377 2938 - PublicationNote retoriche quintilianee(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Cavarzere, AlbertoIl lavoro vuole mettere in evidenza le difficoltà che possono insorgere da un commento al libro IX della Institutio oratoria di Quintiliano attraverso una campionatura di esempi: 1. la discussione dell’epitheton come figura in IX 1,6; 2. le varie interpretazioni del concetto di figura in IX 1,10-14; 3. un problema testuale nella citazione ciceroniana di IX 3,7.
933 2141 - PublicationL’episodio dell’Annunciazione (Lc. 1:26-38) nei tituli historiarum tardoantichi: Ambrogio, Prudenzio, Pseudo-Claudiano(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Lubian, FrancescoIl presente contributo prende in esame i tituli dedicati all’episodio dell’Annunciazione (Lc. 1:26-38) di Ambrogio (tituli III [18]), Prudenzio (ditt. XXV, 97-100) e dell’anonimo autore del poemetto intitolato Miracula Christi (Ps. Claud. carm. min. app. 21 = AL 879 R.2, 1-2). Dopo una rapida disamina delle caratteristiche del (sotto-) genere dei tituli historiarum a tema biblico della tarda antichità latina, si procederà ad un commento dettagliato e ad un confronto degli epigrammi dedicati all’annuncio alla Vergine, prestando attenzione sia agli aspetti letterari (anche intertestuali) che alle implicazioni teologiche dei testi. I paralleli con l’iconografia di fine IV-inizio V sec. legittimano l’ipotesi che i tituli, più che fungere da supporto in praesentia per un referente figurativo preesistente, invitassero i lettori alla sua ‘costruzione’ e visualizzazione, sulla base della condivisa cultura visuale.
1216 2167 - PublicationIncontri triestini di Filologia Classica XII-2012/2013(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Gli Incontri di filologia classica (INCF) sono una rivista scientifica internazionale a cadenza annuale. Nata per accogliere le relazioni discusse da studiosi appositamente invitati all’interno dei seminari che si tenevano presso l’Università di Trieste (da qui il titolo Incontri triestini di filologia classica, conservato fino al volume IX), la rivista pubblica, previa valutazione, contributi inviati alla redazione e/o discussi nell’ambito di incontri scientifici in Italia e all’estero.
698 9521 - PublicationSotto il platano(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Schievenin, RomeoLe testimonianze antiche consentono di seguire la diffusione del platano (platanus orientalis) verso occidente e il suo inserimento nel paesaggio italico come albero esotico coltivato. Le esigenze colturali e la morfologia di questo albero ne determinano le funzioni reali, le valenze simboliche e letterarie, con riflessi anche nel sacro.
1153 4232 - PublicationDa Burck a oggi: alcune riflessioni (probabilmente inattuali) sul cosiddetto ‘manierismo’ romano(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Fucecchi, MarcoIl fondamentale volume di Erich Burck sul cosiddetto ‘manierismo romano’, di cui è appena uscita una nuova edizione in traduzione italiana, ha influenzato per vari decenni il dibattito sull’epica e la tragedia latina di I sec. d.C. Questo contributo si propone, anzitutto, di rileggere criticamente il volume e di sviluppare alcune riflessioni sull’effettiva utilità che un simile termine critico può ancora oggi rivestire. La seconda parte ha per oggetto un ‘caso-studio’: il confronto fra due narrazioni epiche di battaglie navali, quelle di Marsiglia (Lucano BC 3) e di Siracusa (Silio, Pun. 14), ci permette di apprezzare in che modo il poeta flavio ‘incorpori’ il manierismo anticlassico del collega di età neroniana.
1120 2917 - PublicationCom’è fatto il libro I di Tucidide: una lettura unitaria(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
;De Vido, StefaniaMondin, LucaA una lettura di tipo strutturale il I libro di Tucidide appare costruito in modo assai rigoroso. Ciascuna delle due parti che lo compongono, il Proemio metodologico, che spiega i criteri dell’opera, e l’Antefatto, che narra le cause della guerra, include un prologo che ne annuncia le tematiche e ne anticipa lo schema espositivo. L’uso sistematico della Ringkomposition, che circoscrive entro accurate cornici di ricorsi formulari le varie sezioni del discorso, consente a Tucidide un’architettura testuale di notevole complessità e insieme di limpida chiarezza. Sul piano formale, l’unità del libro è realizzata dal capitolo I 23, che funge da snodo tra Proemio e Antefatto e apre la narrazione delle cause con una pagina che riecheggia tanto il prologo erodoteo quanto la protasi dell’Iliade. Sul piano concettuale, il libro è unificato dai tre temi – l’inizio, la causa, la responsabilità – in cui si scompone quello che di fatto è l’interrogativo di fondo di questa lunga introduzione alla Guerra del Peloponneso: l’origine di qualsiasi guerra umana.1333 3176 - PublicationἈθηναίων πολιτεία. Un falso Senofonte o un falso di Senofonte?(EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)Serra, GiuseppeLa Costituzione degli Ateniesi tramandata sotto il nome di Senofonte viene generalmente considerata, ormai da più di centocinquant’anni, un ritratto contemporaneo della realtà che essa descrive: l’impero ateniese al suo apogeo. L’unico risultato unanimemente condiviso di un simile approccio è stato il rifiuto della tradizionale paternità senofontea: quanto alle altre questioni, come quella di una data precisa, del nome dell’autore e del significato dell’opuscolo, le soluzioni proposte sono state tanto numerose quanto discordi. In realtà questa Costituzione è soprattutto un’opera letteraria, e come tale dev’essere esaminata. In epoca recente alcuni studiosi, come Roscalla e Hornblower, hanno riconosciuto nell’ambiente letterario del IV secolo il luogo naturale della nostra Costituzione, che perciò sarebbe non tanto un documento diretto dell’impero ateniese di V secolo, quanto una sua rievocazione fittizia. L’autore di questo saggio, convinto della plausibilità dell’ipotesi, ha tentato a sua volta di sostenere che l’opuscolo sia stato scritto, se non proprio da Senofonte, certo nel IV secolo.
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