Quando si considera l’analisi di fenomeni quantitativi spazialmente
distribuiti, come quelli di carattere economico, è necessario adottare
strumenti specifici in grado di trattare il problema autocorrelazione
spaziale. Negli ultimi dieci anni, grazie alla diffusione di software per
l’analisi di dati spaziali, e di strumenti per la visualizzazione grafica
dei dati, il numero di studi economici territoriali sta progressivamente
crescendo. Nella maggior parte dei casi gli strumenti disponibili
consentono una rappresentazione efficiente sia dei dati “grezzi” sia
dei risultati finali delle analisi. Questo lavoro mostra invece come la
cartografia possa fungere da risultato intermedio, ma fondamentale,
nell’analisi shift-share di tipo spaziale. Un’osservazione grafica preliminare
del vicinato, condotta considerando un algoritmo basato sulla
autocorrelazione spaziale, può essere utile per ottenere non solo
risultati significativi, ma anche più facilmente interpretabili.
Nel presente articolo saranno dapprima sviluppati alcuni risultati
teorici riguardanti la modifica del ben noto metodo di ricerca del
vicinato AMOEBA. Successivamente, l’analisi spaziale sarà applicata
ai dati sull’occupazione del Friuli Venezia Giulia raccolti nell’Archivio
delle Imprese Attive (ASIA) gestito dall’Istituto Nazionale di Statistica
(ISTAT). Sia la cartografia intermedia sia gli algoritmi di scomposizione
sono stati sviluppati in R integrando le librerie già disponibili
per la visualizzazione dei dati spaziali con uno script sviluppato per
l’occasione.
La disponibilità in rete di banche dati istituzionali, cartografia libera
e software geografici open source fornisce un valido supporto alla
cartografia per la validazione di ipotesi geografiche inerenti al riordino
della maglia amministrativa italiana. Le ragioni di carattere
storico-culturale necessitano, infatti, di essere verificate attraverso
un’analisi degli attuali assetti territoriali, nonché delle relazioni
socio-economiche che contraddistinguono sistemi locali e centri di
riferimento. Il presente contributo prende in esame un’area complessa,
quella interposta tra le metropoli di Roma e Napoli, per dimostrare
come l’integrazione di fonti eterogenee (cartografiche, statistiche,
ecc.) disponibili on-line possa promuovere un ripensamento
dell’attuale ripartizione amministrativa ai fini della competitività e
della coesione territoriale. Attraverso l’analisi GIS della variazione
demografica per il periodo 1971-2011 emerge il rilevante ruolo del
sistema infrastrutturale (strade e ferrovie) nel decretare l’incremento
o il decremento delle realtà urbane minori comprese tra le due metropoli.
Ad avvalorare tale ipotesi subentrano anche le analisi condotte
dall’ISTAT relative ai centri dotati di attrattività e identificati
come punti di riferimento dei Sistemi Locali del Lavoro. Queste prime
analisi in ambiente GIS fanno emergere una peculiare fisionomia
dell’area, basata sul ruolo di collegamento tra le due città metropolitane.
Il confronto tra le cartografie risultanti permette, pertanto, di
ipotizzare una nuova entità territoriale da tenere in considerazione
nell’attuale dibattito sul riordino amministrativo.