Quando si considera l’analisi di fenomeni quantitativi spazialmente
distribuiti, come quelli di carattere economico, è necessario adottare
strumenti specifici in grado di trattare il problema autocorrelazione
spaziale. Negli ultimi dieci anni, grazie alla diffusione di software per
l’analisi di dati spaziali, e di strumenti per la visualizzazione grafica
dei dati, il numero di studi economici territoriali sta progressivamente
crescendo. Nella maggior parte dei casi gli strumenti disponibili
consentono una rappresentazione efficiente sia dei dati “grezzi” sia
dei risultati finali delle analisi. Questo lavoro mostra invece come la
cartografia possa fungere da risultato intermedio, ma fondamentale,
nell’analisi shift-share di tipo spaziale. Un’osservazione grafica preliminare
del vicinato, condotta considerando un algoritmo basato sulla
autocorrelazione spaziale, può essere utile per ottenere non solo
risultati significativi, ma anche più facilmente interpretabili.
Nel presente articolo saranno dapprima sviluppati alcuni risultati
teorici riguardanti la modifica del ben noto metodo di ricerca del
vicinato AMOEBA. Successivamente, l’analisi spaziale sarà applicata
ai dati sull’occupazione del Friuli Venezia Giulia raccolti nell’Archivio
delle Imprese Attive (ASIA) gestito dall’Istituto Nazionale di Statistica
(ISTAT). Sia la cartografia intermedia sia gli algoritmi di scomposizione
sono stati sviluppati in R integrando le librerie già disponibili
per la visualizzazione dei dati spaziali con uno script sviluppato per
l’occasione.