Le due sponde del Mediterraneo : l'immagine riflessa
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SOMMARIO
Trisolini Giovanna
Trisolini Giovanna
La lotta degli 'opposti' in alcune opere teatrali di Kateb Yacine
Alocco Bianco Luciana
L'inchiostro dell'anima. Nota sl linguaggio di Tahar ben Jelloun
Toso Rodinis Giuliana
Elementi dialogici in Nedjma di Kateb Yacine
Toso Rodinis Giuliana
La traversée symboloque de la petite Kabylie dans 'Les chercheurs d'os'
Zoppellari Anna
Il piacere della visione : lettura dell'Embarquement de la reine de Saba di Michel Butor
Monti Silvana
La ricezione di Zola in Italia
Bekri Tahar
Ecrire, lire le patrimoine au Maghreb
Jerad Nabiha
Le plurilinguisme au Maghreb et ses effets en France statuts et fonctions des langues
Leuwers Daniel
Kateb Yacine au carrefour des cultures
Ferracuti Gianni
Identità personale, identità culturale ed equivoco tradizionalista
Maison Elvira Dolores
Prenz Juan Octavio
Identidad y complejidad en el Cid y Kraljević Marko
Buiukliev Ivan
La civiltà Mediterranea e la cultura linguistica del Medioevo slavo
Giraudo Gianfranco, Ferraccioli Marcella
Rigo Antonio
La titolatura dei sovrani Ottomani nei documenti greci
Marcheselli Loukas Lucia
Illuminismo greco: problemi di terminologia
Nordio Mario
Pirjevec Jože
Il ruolo europeo nella crisi balcanica: esperienze e prospettive
Pirjevec Maria
Letteratura slovena tra populismo e cosmopolitismo
Mitrović Marija
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- PublicationLa civiltà Mediterranea e la cultura linguistica del Medioevo slavo(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Buiukliev, IvanIvan Buiukliev precisa che il popolo slavo ha dovuto affrontare il problema del cambiamento della lingua al momento della cristianizzazione, cioè quando hanno dovuto scegliere la lingua liturgica ufficiale, tra latino, greco e slavo. Lo slavo non si era dimostrato adatto perché era una lingua priva di termini tecnici ed espressioni raffinate. La cultura slava venne influenzata durante il Medioevo dai centri cristiani di Roma e Costantinopoli, sia dal punto di vista linguistico, che per le idee comuni della civiltà medioevale mediterranea ed è per questo motivo che alcuni umanisti boemi hanno riscontrato il fatto che una lingua letteraria in fase di formazione (in questo caso la lingua slava), usufruisse del supporto di una lingua più ricca di tradizione e cultura (il latino o il greco).
511 684 - Publication
1055 3633 - PublicationEcrire, lire le patrimoine au Maghreb(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Bekri, TaharTahar Bekri è interessato al patrimonio letterario del Maghreb e vuole rivolgere lo sguardo al passato, verso quella che il tunisino Djait chiama "La dialéctique du malheur". Bekri analizza il periodo preislamico e l’eredità letteraria e culturale del Tourath. Un pilastro presente nella letteratura maghrebina è la ricerca dell’identità. Per Messadi, la ricerca è di carattere metafisico, mentre le opere di Chems Nadir si interessano al puro racconto e quelle di Abdelwahab Meddeb si focalizzano sull’interiorità mistica.
613 1145 - PublicationElementi dialogici in 'Nedjma' di Kateb Yacine(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Toso Rodinis, GiulianaGiuliana Toso Rodinis analizza il testo "Nedjma", dove Kateb Yacine compone sequenze "dialogales", ovvero combinazioni di dialoghi e narrazioni. Il dialogo quindi è il nucleo, il "noyau" dell’opera. Yacine fa uso di vari segni grafici all’interno delle battute scambiate tra i personaggi. Infatti, tramite un trattino, cede la parola ai personaggi, facendo finta di citare le loro vere parole. I puntini di sospensione invece, possono rispecchiare la passionalità del racconto o indicare il silenzio degli interlocutori. Yacine inserisce il discorso diretto nella narrazione per tradurre le riflessioni dei suoi personaggi. Altre volte invece, utilizza il monologo narrativizzato, un discorso mentale del personaggio di cui si fa carico il narratore tramite lo stile indiretto libero, in terza persona. Kateb è maestro della "psycho-récit" e rende conto della vita interiore dei suoi personaggi. La struttura tradizionale del "nouveau-roman" è capovolta e durante i dialoghi si levano diverse voci senza identità che spezzano il filo della narrazione.
728 1991 - PublicationIdentidad y complejidad en el Cid y Kraljević Marko(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Prenz, Juan Octavio
891 1590 - PublicationIdentità personale, identità culturale ed equivoco tradizionalista(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Ferracuti, GianniGianni Ferracuti nota che Ortega y Gasset, un filosofo e letterato spagnolo, nutre una certa insofferenza verso la modernità, un sistema in cui per lui, non c’è tradizione. Si giunge perciò, al dissidio tra tradizionalisti e modernisti; i primi hanno l’illusione di essere antimoderni, ma devono capire che la modernità è un’inevitabile premessa per il loro pensiero. Per definire la nostra identità, bisogna fare una distinzione tra individuo e persona. L’individuo è razionale, la persona invece può tenere comportamenti irrazionali, come l’amore. Nella visione razionalista, tutti i movimenti del reale sono conformi alle leggi razionali. Nell’era moderna, il razionalismo è sfociato nel capitalismo, però dal punto di vista ideologico, il razionalismo non è il presupposto della modernità. Per una giusta convivenza tra le persone, l’equilibrio è dettato dalla condivisione totale del bene comune. Il contratto sociale moderno di Hobbes non dava un buon esempio di equilibrio tra forze e poteri, che invece lo Statuto dei lavoratori è in grado di dare.
785 626 - PublicationIlluminismo greco: problemi di terminologia(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Marcheselli Loukas, LuciaLucia Marcheselli Loukas sottolinea che nella seconda metà del diciottesimo secolo, a Costantinopoli e nei Principati Danubiani della Moldova e della Valacchia, sbocciò l’illuminismo greco. Il Patriarca di Costantinopoli e i funzionari imperiali parlavano greco che era la lingua della cultura e l’elemento che identificava gli abitanti di origine greca dell’impero. Nacque la problematica dell’idioma che vedeva opposti due poli: chi voleva la nascita di una nuova lingua (i "volgari" o "demotici") e quelli che si opponevano a coloro che volevano mantenere il greco antico (gli "arcaici" o "puristi"). Dunque gli illuministi greci si divisero tra queste due categorie che ebbero la funzione di decidere come "rinominare" il mondo: se usare nuove parole per descrivere nuove realtà o se dare nuovi significati ai vecchi termini.
700 2330 - PublicationL'inchiostro dell'anima. Nota sul linguaggio di Tahar ben Jelloun(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Alocco Bianco, LucianaLuciana Alocco Bianco analizza “La trilogia di Tahar Ben Jelloun” che è costituita dalle opere: "L’enfant de sable"(1985), "La nuit sacrée"(1987) e "Les yeux baissés"(1991). Una delle caratteristiche principali di questi testi è l’antropomorfizzazione della natura e del tempo, che diventano entità inscindibili dall’uomo. Per dare concretezza ad esse, lo scrittore utilizza metafore e similitudini. Dopodiché l’uomo è ridotto a cosa e a oggetto, come evidenziato nel titolo "L’enfant de sable", dove un ragazzo è fatto di sabbia e polvere, realtà materiali. Inoltre Ben Jelloun dà una raffigurazione fisica alle cose astratte: al "destino" è conferito il "peso" delle "pietre" e delle "porte" o il "silenzio" esplode nel "singhiozzo". La scrittura e le parole "vivono" e l’autore marocchino manipola il linguaggio esplorando i confini tra reale e irreale, concreto e figurato, aiutato dagli zeugmi, figure che danno vita all’astratto, con lo scopo di far ricreare la pienezza originaria tra il mondo e l’uomo.
760 1509 - PublicationL'Islam on-line e l'Europa(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Nordio, MarioMario Nordio afferma che prima della fine del secondo millennio, il mondo cambiò totalmente, a causa del "Grande Cambiamento Politico", che prese il nome di globalizzazione. A causa di ciò, ogni singolo stato ebbe un solo compito che era quello di controllare le attività, mentre il mercato acquistava grandi libertà. Ora che siamo nell’Era Globale, esistono diversi tipi di linguaggi e quello più importante è la comunicazione via Internet. La globalizzazione possiede anche il linguaggio dell’Islam, non solo dell’Islam politicamente radicale, ma pure quello di un mondo che si autodefinisce "Islam on Line" (IoL). Fino alla metà dell’anno 1997, i siti islamici si producevano negli USA o in Gran Bretagna, mentre ora l’Europa, e soprattutto l’Olanda, è un luogo di produzione dei siti ufficiali dell’IoL.
895 736 - PublicationKateb Yacine au carrefour des cultures(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Leuwers, DanielDaniel Leuwers interpreta lo scritto di Kateb Yacine "Polygone étoilé", pubblicato nel 1966. In questo testo Yacine spiega che il nemico del popolo algerino si trova sia all’interno che all’esterno del paese. Il poeta è come smembrato in più parti e narra lo sterminio della tribù locale. Lo scrittore si serve di immagini di corpi mutilati e si sforza di comunicare con un linguaggio evoluto. Rinuncia alla poesia sepolcrale e esprime se stesso in una confessione autobiografica, perciò non si esprime attraverso i protagonisti del romanzo. Grazie a questo racconto Yacine presenta diversi punti di vista, sia interni che esterni al territorio algerino. Rivolgendosi a un modello della modernità europea, cioè l’unione tra prosa e poesia, egli fonda la letteratura algerina.
779 882 - PublicationLetteratura slovena tra populismo e cosmopolitismo(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Pirjevec, MariaMaria Pirjevec sostiene che la letteratura slovena è caratterizzata da una forte bipolarità, dettata dal fatto che il popolo sloveno ha trovato una propria identità letteraria a partire dalla rivoluzione politica del 1848. Le due grandi correnti letterarie furono quella elitaria, barocco-classicistica e quella popolare-folkroristica. Negli ultimi anni del Settecento, il rappresentante della letteratura colta fu Anton Feliks Dev, mentre Valentin Vodunik fu il capostipite dell’attività letteraria popolare. Nella prima metà dell’Ottocento, la corrente populista accentuò il suo carattere moralistico-didattico e la sua intolleranza verso la letteratura d’élite, intanto il poeta France Preseren intrecciava nelle sue opere le due tendenze politiche nazionali.
615 622 - PublicationLa lotta degli 'opposti' in alcune opere teatrali di Kateb Yacine(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Trisolini, GiovannaGiovanna Trisolini scrive di Kateb Yacine che è uno scrittore militante messosi a difesa del popolo algerino contro il colonialismo imposto dai francesi. Nelle sue opere, rievoca il passato degli antenati e fa ricorso alla reincarnazione. Yacine è un poeta "double", che adotta toni lirici ad altri satirici, scrive in una lingua di passaggio, l’arabo algerino popolare. Nel ciclo teatrale "Le cercle des répresailles", manifesta la sua ideologia sul dualismo che caratterizza la vita. L’avvoltoio, il "vautour ", è il simbolo che lo rappresenta in quanto si nutre della morte degli altri. Esso costituisce il fascino per la lingua e la cultura del colonizzatore, ma dall’altra parte illustra una concezione ciclica, uno stato di osmosi in cui la lotta si scontra contro la fiducia per un mondo migliore. Nelle due tragedie del ciclo ("Le cadavre encerclé" e "Les ancetres redoublent de férocité"), il simbolismo del "cercle" è rilevante, in quanto sottolinea, più che una chiusura, la temporalità ciclica e il riprodursi degli eventi. Viene descritta la lotta tra vita e morte, tra guerra e libertà, tra oppressori e vittime, ma anche tra tragedia e farsa.
716 1848 - PublicationMercanti (e) Ebrei tra Venezia e la sponda orientale dell'Adriatico:documenti dalla biblioteca del Museo Correr e dall'Archivio 'Renato Maestro' della comunità ebraica di Venezia(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)
;Giraudo, GianfrancoFerraccioli, MarcellaI professori Gianfranco Giraudo e Marcella Ferraccioli, esplorando la Biblioteca del Museo Correr e l’archivio "Renato Maestro" della Comunità Ebraica di Venezia, hanno rilevato un gran numero di documenti che risalgono al diciottesimo secolo e che trattano la storia degli ebrei nella Repubblica della Serenissima. I documenti analizzano vari aspetti della vita sociale degli Ebrei, tra cui l’organizzazione interna delle comunità ebraiche, gli atti relativi al pagamento dei tributi e la legislazione che stabiliva attività permesse e proibite agli Ebrei. Ma un terzo dei documenti si riferisce alla legislazione riguardante i permessi di insediamento di Ebrei nel territorio della Repubblica e i provvedimenti di espulsione degli stessi. La maggior parte dei documenti dell’Archivio "Renato Maestro" sono traduzioni tardive o copie di traduzioni precedenti, provenienti dalle scritture contenute nel "Libro della Uniuersità de Leuantini".683 966 - PublicationIl piacere della visione : lettura dell' 'Embarquement de la reine de Saba' di Michel Butor(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Zoppellari, AnnaAnna Zoppellari confronta "Embarquement de la Reine de Saba" di Michel Butor e l’omonimo quadro di Claude Gellée; Butor vuole costruire un dialogo tra la parola del suo testo e l’immagine del quadro. Il libro però, è tutt’altra cosa rispetto al dipinto, nonostante il motivo ricorrente di entrambe le opere sia quello della partenza. La parola del testo è utile per investigare il quadro e si serve di rappresentazioni mitologiche connesse al dipinto. L’atto della visione è il tema fondamentale dell’"Embarquement" e un altro carattere importante del testo è costituito dalla ripetizione di diverse immagini, le quali sembrano tracciare una proiezione rallentata dei movimenti del quadro. A ogni personaggio del racconto è associato un ruolo narrativo e un elemento naturale. Per di più, l’elemento naturale botanico, centrale nella pittura di Gellée, è legato in quest’opera al tema del viaggio. Infine, la parola-enigma svolge una funzione di primo livello nel brano, in quanto riprende l’enigma che la Regina di Saba pose al Re Salomone.
653 1283 - PublicationLe plurilinguisme au Maghreb et ses effets en France statuts et fonctions des langues(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Jerad, NabihaIn Algeria, Marocco e Tunisia, i tre paesi del Maghreb, c’è una situazione sociolinguistica particolare. Nabiha Jerad segue la metodologia della ripartizione funzionale, secondo la quale le parlate sono differenziate in base alle loro funzioni e le lingue fondamentali sono: l’arabo classico, che ha lo statuto di lingua nazionale e rappresenta la lingua del sacro; i dialetti nativi, cioè i vari dialetti arabi e il berbero, che sono le lingue della comunicazione quotidiana; il francese, la seconda lingua ufficiale che sostituisce l’arabo nel settore economico. In Maghreb si evidenzia il problema della diglossia, in quanto non c’è una delimitazione marcata delle diverse lingue, ma si possono evidenziare delle lingue superiori ("high") e delle lingue inferiori ("low"). Le lingue "high" sono l’arabo classico e il francese; le "low" sono i dialetti arabi e il berbero. L’analisi pragmatica conduce alla conclusione che gli immigrati magrebini in Francia tendono a dimenticare la loro lingua d’origine, soprattutto tra i giovani.
939 2551 - PublicationLa ricezione di Zola in Italia(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Monti, SilvanaSilvana Monti racconta l’arrivo dell’opera di Émile Zola in Italia che fu come un colpo di vento e si può parlare di un "effetto Zola" che suscitò la nascita di posizioni molto diverse nel mondo letterario italiano. Il più assiduo sostenitore dello scrittore francese fu Felice Cameroni, per lui il suo modo di scrivere rappresenta una rivelazione. I letterati fiorentini Ferdinando Martini e Pasquale Villari si opposero alla sua ideologia, per il metodo di scrittura, considerato ideologicamente "pericoloso". Francesco De Sanctis invece, critico campano, ne celebra il realismo e Luigi Capuana nutre un certo consenso verso il comportamento civile adottato dal francese nei suoi testi che esprimono grande interesse per l’oggettività. Verga condivide le stesse scelte linguistiche dell’autore francese, pur utilizzando maggiormente la lingua vernacolare. Infine Svevo è un ammiratore di Zola, ma distrugge il suo ottimismo positivistico attraverso un’ironia dissacratoria.
842 2563 - PublicationIl ruolo europeo nella crisi balcanica: esperienze e prospettive(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Pirjevec, JožeJoze Pirjevec analizza la crisi balcanica. Nel Giugno del 1991, in Slovenia, ci furono i primi scontri che provocarono questo conflitto che comprendeva la lotta tra tre gruppi etnici: serbo, croato e musulmano. Ci fu una demonizzazione dei serbi, in quanto Milosevic era visto dal resto del mondo come il nuovo Hitler. La Germania ebbe un ruolo importante nella mediazione degli accordi tra i paesi slavi durante la guerra balcanica, mentre l’Italia, a causa di alcune simpatie manifestate nei confronti dei Serbi, mostrò poca affidabilità nei momenti di crisi. La Città del Vaticano, inizialmente si impegnò a favore di Croazia e Slovenia, poi il Papa prese posizione a fianco della popolazione musulmana in Bosnia. L’intervento dei paesi della comunità europea aveva come principale obiettivo quello di aumentare il loro prestigio o interesse, piuttosto che una vera volontà di aiutare i popoli coinvolti nel conflitto.
850 1445 - PublicationLa titolatura dei sovrani Ottomani nei documenti greci(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Rigo, AntonioAntonio Rigo afferma che dei documenti promulgati dalle autorità ottomane tra la fine del quattordicesimo e gli inizi del quindicesimo secolo sono stati pervenuti soltanto pochi testi. L’"horismòs" di Sinân pascià, visir di Murâd II, è uno di questi e costituisce un’informazione importante sulle trattative tra greci e impero ottomano, per la presa della città greca di Ioannina. Esaminando alcuni dati della titolatura ("intitulatio") di un’epistola indirizzata agli abitanti di Ioannina da parte del sultano Murâd II, risulta che questo documento è un apocrifo, dato che alcuni aspetti tipici dei documenti greci scritti dai sultani ottomani, non corrispondono.
839 1767 - Publication
548 668