Ingegneria civile e architettura
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- PublicationANALISI DELLA DUTTILITÀ DI EDIFICI MULTIPIANO IN LEGNO E MITIGAZIONE DELLA RISPOSTA SISMICA MEDIANTE L'USO DI MASSE ACCORDATE(Università degli studi di Trieste, 2015-04-23)
;Poh'siè, Guillaume Hervè ;Ceccotti, Ario ;Polastri, AndreaFragiacomo, MassimoLe tecniche di analisi numeriche in campo non lineare delle strutture in legno sulla base delle prove sperimentali su singoli componenti, elementi strutturali e interi edifici si sono molto evolute nell'ultimo decennio. Numerosi ricercatori si sono dedicati a sviluppare modelli per simulare il comportamento ciclico in campo non lineare (chiodi, hold down, viti e squadrette a taglio) e i risultati di numerosi modelli numerici sono stati confrontati con i risultati sperimentali in termini di forza massima, degrado di rigidezza ,resistenza, spostamento massimo e ultimo, energia dissipata. Questo lavoro di tesi segue la linea della progettazione basata sul Performance Based Design. Nella prima parte della stessa viene approfondita l’analisi statica non lineare per determinare la curva di capacità degli elementi e dei sistemi strutturali a telaio leggero e X-Lam. Nella seconda parte si analizza il problema del miglioramento delle performance delle strutture in X-Lam mediante l'uso delle masse accordate (Tuned Mass Dampers). Queste vengono progettate con tecniche di ottimizzazione, allo scopo di ridurre al meglio le accelerazioni massime che in genere accompagnano questa tipologia strutturale.1029 2646 - PublicationAnalisi di un sistema ibrido sismo - resistente costituito da elementi tralicciati in acciaio inglobati nel calcestruzzo(Università degli studi di Trieste, 2011-04-14)
;Sorgon, SvevaAmadio, ClaudioNel presente lavoro di dottorato si presentano i risultati di un’attività di ricerca che ha riguardato lo studio sperimentale di elementi tralicciati misti acciaio-calcestruzzo di nuova concezione, appositamente pensati per un utilizzo sismico. Il sistema costruttivo analizzato consente infatti la realizzazione di una struttura parzialmente prefabbricata ad ossatura portante intelaiata, atta ad assorbire sia i carichi verticali che quelli orizzontali con le stesse prerogative di quelli misti o in calcestruzzo armato. Particolarmente importante per il funzionamento d’insieme risulta il comportamento del nodo trave colonna e della trave in prima e seconda fase. Nel lavoro si riportano i risultati sperimentali ottenuti su questi elementi, assieme all’interpretazione dei risultati utili ai fini applicativi ed applicabili anche ad altre tipologie. Nel presente lavoro vengono inoltre analizzati i primi risultati di una prova sperimentale sul comportamento a taglio di un nodo esterno trave-colonna per sistemi reticolari misti. Obiettivo principale è quello di cogliere i diversi contributi forniti dal calcestruzzo e dall’acciaio per capire come il taglio viene assorbito dalla struttura all’interno del nodo. Noti i risultati delle prove espresse attraverso le curve sperimentali si è proceduto con la discretizzazione dei provini mediante codice agli elementi finiti Abaqus al fine di trovare una congruenza fra i risultati sperimentali e numerici e procedere con lo studio della risposta degli elementi alle diverse sollecitazioni. Lo studio ha evidenziato una buona duttilità del sistema, anche se si sono riscontrate carenze di armatura a taglio in prossimità del nodo che hanno comportato un prematuro collasso. In questo contributo si descrive in particolare la messa a punto del programma sperimentale in termini di caratteristiche del campione esaminato, viene presentata una panoramica della risposta strutturale, i modelli numerici per l’analisi e la verifica del funzionamento delle diverse componenti meccaniche del nodo con particolare interesse nell’individuazione di criteri di progettazione e di calcolo del comportamento a taglio in condizioni sismiche.1278 7429 - PublicationAnalisi probabilistica e uso di controventi dissipativi in telai in accaio e composti acciaio - calcestruzzo(Università degli studi di Trieste, 2011-04-14)
;Bertoni, VanessaAmadio, ClaudioIn questa tesi si indagano vari metodi per la protezione sismica delle strutture a partire da una corretta e realistica valutazione della loro risposta sismica attraverso un approccio probabilistico che tenga conto delle aleatorietà più significative. Se la risposta non soddisfa quanto atteso si può intervenire in vari modi come attraverso l’introduzione di controventi dissipativi. Si analizzano qui due tipologie: i controventi dotati di dispositivi visco elastici e quelli con dispositivi fluido viscosi. Di entrambi si presentano dei metodi di progetto completi con relativi confronti.1402 5574 - PublicationAnalysis of fluid-mechanical efficiency of offshore wind turbines from regional to local scale(Università degli studi di Trieste, 2015-04-28)
;Balog, IrenaArmenio, VincenzoRenewable energy resources, such as wind, are available worldwide. Locating areas with high and continual wind sources are crucial in pre-planning of wind farms. Vast offshore areas are characterized with higher and more reliable wind resources in comparison with continental areas. However, offshore wind energy production is in a quite preliminary phase. Elaborating the potential productivity of wind farms over such areas is challenging due to sparse in situ observations. Mediterranean basin is not an exception. The overall aim of this thesis is to perform analysis in model efficiency in estimation of wind energy from regional to local scale. First, we are proposing numerical simulations of near-surface wind fields from regional climate models (RCMs) in order to obtain and fill the gaps in observations over the Mediterranean basin. Four simulations produced with two regional climate models are examined. Remote sensing observations (QuikSCAT satellite) are used to assess the skill of the simulated fields. A technique in estimation the potential energy from the wind fields over the region is introduced locating the three potentially interesting sub-regions for wind farms. Then, we use local-scale model (large-eddy simulation) with implemented parameterization of wind turbine in order to simulate real case flow in theoretical wind farm. Information reported with regional climate model would be used to create inflow conditions for the selected sub-region of the Mediterranean Sea for simulating theoretical offshore wind farm. Finally, we would compare the estimation of wind power potential obtained by regional climate model and power production of theoretical wind farm obtained with large-eddy simulations for chosen sub-region. Within this multi-scale approach, we would present different numerical computational efficiency in application of wind energy and justification in usage of both regional and local scale models. The novelty of this multi-model methodological approach could be considered in offering significant information for wind industry.736 777 - PublicationAPPLICAZIONE DI TECNICHE INNOVATIVE GNSS/INS PER LA DETERMINAZIONE DEL COMPORTAMENTO DINAMICO DI IMPIANTI FUNIVIARI(Università degli studi di Trieste, 2015-04-23)
;Sciuto, GiulianaCefalo, RaffaelaGli impianti funiviari sono soggetti alle normative italiane ed europee (PTS Prescrizioni Tecniche Speciali e Normativa Europea) che regolano il funzionamento dell’infrastruttura, sovrastruttura e delle componenti di sicurezza. Il rispetto dei limiti imposti sono determinanti per la sicurezza dell’impianto stesso e delle persone coinvolte. Non tutti questi parametri però, sono controllati durante le periodiche prove di collaudo, nonostante essi siano decisivi per la sicurezza. Si pensi ad esempio alla valutazione dell’entità delle oscillazioni trasversali e longitudinali al senso di marcia, fenomeno che ha causato l’incidente avvenuto su una seggiovia dell’Appennino toscano (gennaio 2015), dove, a causa di un’interruzione di corrente, l’arresto dell’impianto ha innescato un moto oscillatorio tale da far sobbalzare e precipitare alcuni sciatori. La strumentazione satellitare permetterebbe di conoscere la posizione assoluta dell’oggetto monitorato e se integrate da sensori inerziali, di conoscerne anche l’assetto. A partire da queste considerazioni, sono state analizzate delle metodologie innovative GNSS (Global Navigation Satellite System) e GPS/INS (INertial System), applicate in un settore particolare, quale quello dei trasporti speciali aerei, al fine di caratterizzare in maniera più completa il comportamento dinamico di un veicolo in condizioni critiche (ad esempio a seguito di brusche frenate) e farne un confronto con la normativa vigente. Le componenti hardware del dispositivo GNSS/INS sono state montate all’interno di un contenitore rigido, per facilitarne il trasporto, l’ancoraggio alla seggiola o cabina e per accelerare la fase di rilievo con la Stazione Totale per l’inserimento dei parametri di installazione nel software di elaborazione dati, Applanix POS PAC LV. E’stato quindi implementato un programma ad hoc in ambiente Matlab, per la gestione dei dati, in particolare: per la sincronizzazione fra i vari dispositivi, per la rotostraslazione dei sistemi di riferimento, per l’interpolazione dei dati, per il filtraggio e l’estrazione automatica alcuni particolari eventi. Dai risultati ottenuti è stata dimostrata l’adeguatezza di queste tecniche innovative, con le quali è stato possibile determinare il comportamento dinamico del veicolo, in termini di posizione assoluta (con precisione centimetrica), velocità ed accelerazione effettiva del veicolo (i valori di velocità ed accelerazione visibili sul pulpito di comando della stazione motrice sono riferiti all’argano di trazione e non corrispondono sempre con quelli del veicolo). Implementando le funzioni del programma sviluppato in ambiente Matlab ed ottimizzando alcune procedure,le tecniche GNSS in modalità cinematica interferenziale alle doppie differenze finite e GPS/INS, potrebbero completare le attuali prove di collaudo degli impianti funiviari.836 2253 - PublicationApplicazioni GPS/GIS per la valorizzazione del territorio del consorzio di bonifica valli grandi e medio Veronese. La realizzazione di una guida mobile su PDA phone(Università degli studi di Trieste, 2008-03-03)
;Rizzo, Raffaela Gabriella ;Manzoni, GiorgioDe Pietri, StefanoIl lavoro di tesi è stato svolto con lo scopo di utilizzare le tecniche e gli strumenti dell’ICT (Information Communication Technology) assieme a quelle di posizionamento GPS (Global Positioning System) per realizzare un progetto di valorizzazione turistica e culturale di un territorio della bonifica, nello specifico quello delle Valli Grandi Veronesi. Quest’ultimo, nell’ottica della sostenibilità – ampiamente sottolineata nei documenti della Commissione Europea anche nel 2007 - rappresenta una delle poche aree rimasta da conservare in tutte le sue caratteristiche, proprio in una Pianura Padana altamente congestionata. Gli obiettivi posti sono stati due: 1)creare per il Consorzio dei materiali organizzati per una conoscenza tematica sul rapporto uomo – acque (interne e di bonifica) con attenzione alla valorizzazione dei relativi beni culturali e paesaggistici 2) realizzare una guida mobile dedicata per turisti "consapevoli" ed enti territoriali. La tesi si articola in un'introduzione, quattro capitoli, una conclusione, un'appendice e un allegato. - Introduzione Nell'introduzione si evidenziano gli obiettivi della ricerca e l'iter che ha condotto a sviluppare il tema della valorizzazione con tecniche ICT del comprensorio del Consorzio in base al rapporto uomo – acqua. Vengono presi in considerazione i soggetti (istituzioni, enti e privati) coinvolti nel lavoro, indicata la metodologia seguita nella realizzazione dello stesso e gli step intermedi raggiunti nell'arrivare alla realizzazione della guida mobile. Capitolo 1 – "ICT: mobile devices e guide mobili" Prende in considerazione il mercato dell'ICT (high tech) nell’ambito dei portable devices spiegando il perché della scelta di un PDA phone quale strumento per la realizzazione della guida suddetta. Essendosi soffermati sul settore della navigazione per auto, si fornisce una panoramica sulla composizione di un PND (Portable Navigation Device) e quale sia la differenza dello stesso rispetto ai PDA (Personal Digital Assistant) e ai PDA phone. Infine, nell'ultimo paragrafo (1.4 Le guide mobili) viene dato un riepilogo sulle diverse tipologie di guide mobili – con una possibile classificazione – ad oggi realizzate o in progress da enti e istituzioni. Capitolo 2 – "Gli studi propedeutici, anni 2004 e 2005: GPS, Mobile Mapping System e Laser Scanner" Descrive le diverse strumentazioni e tecniche (con i relativi esperimenti) presi in considerazione nell'arco di due anni (2004-2005): il Mobile Mapping System G.I.G.I.one dell'Università degli Studi di Trieste e il laser scanner terrestre; entrambi provati nella provincia di Verona. Questo per indicare l'iter che ha portato a orientarsi verso i portable devices per la navigazione quali strumenti per la localizzazione, rappresentazione e comunicazione degli aspetti salienti caratterizzanti un dato territorio. Capitolo 3 – "Il Comprensorio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese" Il capitolo è interamente dedicato alla vasta area oggetto di studio descrivendone, in una prima fase, i caratteri generali per addentrasi poi sui lineamenti idrografici e sull’opera di bonifica che lo ha caratterizzato negli ultimi secoli, soffermandosi in particolare su come e perché si siano formate le Valli Grandi Veronesi, specificando anche qual è il ruolo del Consorzio di Bonifica nella gestione del territorio. Capitolo 4 – "Tecnologie ICT e mobile devices per la valorizzazione del territorio del Consorzio di Bonifica. L'itinerario di guida mobile nelle Valli Grandi: dal glossario della bonifica a un percorso nella bonifica" Indica quale sia stata la metodologia seguita nell'effettiva realizzazione dell'itinerario su PDA phone esplicitando le contemporanee fasi di lavoro su piattaforma desktop per ottenere, in aggiunta alla guida mobile, anche un'implementazione con finalità didattico/formative del SIT del Consorzio, attraverso la proposta di contenuti informativi turistico – escursionistici. In questo capitolo, il più articolato, si descrive come è stato rilevato il tragitto dell’itinerario con sistema GPS; si sia creato il database ValliGrandi.mdb; sia stato sviluppato il progetto GIS itinerarionellabonifica.mxd e come il tutto sia stato incluso nel PDA phone con i Geo Appunti e la traccia ValliGrandi.trc. Conclusioni Nelle conclusioni vengono esposte riflessioni sugli step compiuti, con una tabella riassuntiva delle operazioni che hanno coinvolto il concetto di punto di interesse e gli strumenti per effettuarle. Si esplicitano anche ipotesi di utilizzo/divulgazione del lavoro svolto. Appendice – Glossario L’itinerario realizzato ha come tematica il particolare rapporto uomo – acqua che si viene a creare in un ambiente quale quello della bonifica idraulica, ma con le peculiarità della bonifica in esame: quella delle Valli Grandi. Questo ha richiesto, oltre all'acquisizione della conoscenza dei luoghi, un apprendimento dei termini specifici della bonifica. Ecco perché si propone in allegato il glossario che, in fase di lavori, ha preso la forma di un itinerario tematico. Allegato – "L'itinerario di guida mobile nelle Valli Grandi Veronesi: cartografie e descrizione" Il allegato si propone l'itinerario in tre versioni: 1) un'iniziale breve esposizione dell'intero percorso, 2) una descrizione delle singole tratte sia generale sia con due esempi di dettaglio e 3) sei schede di singoli punti interesse a esemplificazione delle informazioni contenute del database ValliGrandi.md, informazioni riportate nella guida mobile su PDA phone. Oltre a questo sono state inserite quattro cartografie a corredo della descrizione e la copia del poster "Paesaggio e ICT: per un’iterazione positiva?" che riassume tutto il lavoro svolto.1892 1417 - PublicationArchigrafia,tra architettura e parola(Università degli studi di Trieste, 2010-04-30)
;Bisiani, ThomasFraziano, GiovanniLa tesi indaga il rapporto originario tra architettura e parola attraverso una riflessione sulla scrittura archigrafica, ricollocata nel paesaggio della comunicazione contemporanea. In questo scenario eterogeneo e cacofonico, dominato dalla sistematica sovrapposizione di segni, linguaggi e significati, l’archigrafia grazie alle sue caratteristiche strutturali di concretezza e permanenza viene riscoperta prima, e verificata poi, ricomponendo a posteriori una geografia di contributi sia scritti che costruiti. Il percorso di ricerca è diviso in due parti: l’indagine si articola a partire dalle sperimentazioni delle avanguardie artistiche del ‘900 per comporre uno scenario teorico-critico che, stabilendo una possibile distinzione tra architettura e design, attribuisce all’archigrafia, nel percorso che porta dal moderno al contemporaneo, una dimensione progettuale autonoma. La seconda parte della tesi ricompone un atlante, che raccoglie e cataloga le esperienze significative in questo campo, individuando come area di indagine un corpus di progetti esemplari realizzati negli ultimi vent’anni.2351 12039 - PublicationArchitettura non ufficiale. L'autore anonimo come autore collettivo (1961-1966)(Università degli studi di Trieste, 2008-04-18)
;Ugolini, Luca ;Paone, FabrizioIacovoni, AlbertoCap. 01.0 Lessico Rielaborare il significato di alcuni termini come “vernacolare” “anonimo” è l’operazione di partenza per definire il concetto di architettura non ufficiale. Si comincia dunque col ricercare la radice storica-etimologica del termine “vernacolo” per sottolineare l’origine di un fraintendimento cronico nella tradizione disciplinare. La condizione di anonimato dell’oggetto e dell’autore sembrano i nodi sui quali posare lo sguardo per discutere il ruolo del progettista e la sua adeguatezza, come figura di collegamento tra pratiche artistiche e tecniche. Con la perdita dell’autore, proclamata in letteratura da Barthes, ed evidenziata in architettura da Rudofsky, si sottolinea un passaggio storico nella percezione di una professione in continuo mutamento; la vicinanza tematica con l’assegnazione di un “Compasso d’Oro a Ignoti”, voluto da Bruno Munari, per la qualità di alcuni oggetti d’uso comune, o la ricerca di Alexander della “qualità senza nome”, sono solo alcune tra le manifestazioni a conferma di un cambio di atteggiamento da parte del progettista nei confronti del suo ruolo. 01.1 Precedenti moderni Una lettura delle posizioni prese da alcuni architetti tra le due guerre, e la mostra della triennale organizzata da Pagano e Daniel sull’architettura rurale, sono i punti sui quali si concentra il testo. Uno sguardo indietro nel tempo si rende necessario per trovare le radici di un dibattito caratteristico del movimento moderno e che ha sempre condizionato l’evoluzione della pratica progettuale; il dibattito sembra dividere in due l’atteggiamento accademico e professionale, tra chi considera l’architettura anonima come espressione di “architettura sana e onesta” dell’umanità che si organizza per condividere gli spazi; chi, invece, ne reinterpreta gli stilemi,ricorrendo alla mimesi delle forme. Si esamina il periodo di formazione per la figura ritenuta centrale di Bernard Rudofsky, che animerà il dibattito sull’architettura anonima nella metà degli anni sessanta. Nell’esempio di Villa Oro di Luigi Cosenza e Rudofsky si individua uno dei massimi esempi di felice incontro tra osservazione dell’architettura anonima e pensiero moderno; l’attualità anche formale di questo manufatto è sorprendente e rappresentativa. Rudofky rappresenta la ricerca di un valore nell’architettura non ufficiale che è difficilmente riproducibile; ne vengono messe in luce le qualità aggregative e formali, e tali attenzioni, soprattutto nell’ambito italiano, saranno segno caratterizzante di una linea culturale che valicherà il segno di demarcazione della seconda guerra mondiale fino a tradursi nel neorealismo della ricostruzione. cap. 02.0 “Architecture without Architects”. Un’indagine testuale. La trattazione si snoda all’interno dell’arco cronologico dei primi anni sessanta mettendo in evidenza eventi di carattere editoriale ed espositivo che caratterizzano il dibattito sull’architettura anonima. L’evento della mostra Architecture without Architects è ritenuto snodo nel dibattito e occasione di ripensamento sul ruolo dell’architetto in una società in forte fermento. Gli stessi interessi di Rudofsky vengono individuati anche in una serie di testi di autori, anche distanti da loro, che tendono ad osservare il fenomeno spontaneo come possibile spunto per un rinnovamento delle tradizioni disciplinari. In questo arco cronologico si ritrovano, infatti, il testo di Christopher Alexander, Notes on the Synthesis of Form (1964), la ricerca di Fumihiko Maki, Investigations in Collective Forms (1964), le Complexity and Contradiction in Architecture di Robert Venturi fino al Il territorio dell'architettura di Vittorio Gregotti (1966); tutti testi che affrontano l’oggetto anonimo con sguardi diversi, celando la stessa inquietudine sul ruolo dei progettisti. Il capitolo si suddivide in quattro paragrafi che affrontano le similitudini e le differenze dell’interesse sull’architettura anonima in quattro contesti culturali diversi; negli Stati Uniti si evidenzia la politica culturale del MoMA con l’esposizione di Rudofsky e il testo di Venturi che tende ad una riedizione del vernacolo in chiave pop; la figura di Maki e del movimento Metabolist mostra come l’esperienza di architettura radicale riesce a trovare spunto dal fenomeno non ufficiale; il panorama europeo dimostra un’attenzione peculiare del vecchio continente nei confronti delle preesistenze architettoniche di carattere popolare e rurale con la Inquérito à Arquitectura Regional Portuguesa, un’analisi puntuale delle radici popolari dell’architettura portoghese, o con le attenzioni di Hollein nei confronti degli insediamenti Pueblo nel nord del Messico. In Italia si nota la fine di un percorso intellettuale e culturale che fin dagli anni trenta aveva osservato l’architettura rurale e mediterranea come fonte per una nuova architettura, con Gregotti e Il territorio dell'architettura si pongono le basi per un cambio di scala nell’osservazione del contesto antropogeografico, che si appoggia su interpretazioni formali per ricercare atteggiamenti nuovi nel progetto. Un episodio trasversale che attraversa gran parte del capitolo è l’occasione di un concorso internazionale sviluppato dalle Nazioni Unite e dal governo del Perù per realizzare alloggi popolari; il concorso PRE.VI. sembra offrire una verifica progettuale per alcuni dei personaggi individuati come agenti del cambiamento. Anche se il concorso si svolge nel 1968, sembra interessante comprenderlo nella trattazione dal momento in cui il suo bando si elabora nel 1966 ed è ricco dei contributi analitici di John Turner, un altro autore che ha tentato una attualizzazione dei fenomeni anonimi, riconoscendo nella formazione delle Barriadas di Lima un esempio di processo spontaneo della formazione di un habitat. Cap. 03.0 presenze contemporanee Dopo aver osservato il dibattito dei primi anni sessanta, risulta importante verificare l’attuale persistere dell’osservazione dell’architettura anonima. Il capitolo tenta di mettere in evidenza alcuni atteggiamenti che ereditano le tematiche care a Rudofsky e che la contemporaneità tende a riproporre con diverse chiavi di lettura. Le analisi di Koolhaas su Lagos e gli interventi di Aravena in Cile fanno emergere come l’osservazione del fenomeno spontaneo sia utile strumento di analisi ma rischioso strumento operativo; il rischio di populismo e di una rilettura delle forme anonime considerate unico fenomeno di trasformazione d’assieme dell’habitat, tendono ancora oggi ad influenzare le posizioni dell’architetto che si dedica allo studio di questi temi. Si noterà come spesso le osservazioni tendano ad estetizzare i fenomeni; un atteggiamento che rischia di sorvolare il fenomeno in maniera estetica per evitare inquietudini della pratica professionale. Risulta interessante la riproposizione del testo di Rudofsky in occasioni diverse che ne rileggono il valore dell’indagine, sia in campo artistico che strettamente attinenti all’architettura. Si giunge così ad una serie di indicazioni che riguardano i rischi derivanti dalle indagini sulle architetture anonime; il provincialesimo e il populismo come derive possibili portano a considerare il tema dell’architettura non ufficiale non come strumento per l’operabilità della materia architettonica, ma piuttosto come diversa lettura della contemporaneità attraverso le stratificazioni storiche; ne risulta occasione per una lettura della tradizione disciplinare del moderno più aderente alla sua genealogia plurale.2469 942 - PublicationArchitetture di scarto. Riciclaggio e progetto da drop city a lot-ek(Università degli studi di Trieste, 2010-04-30)
;Zanetti, MichelangeloMarras, GiovanniLa pratica del riciclaggio, inteso come lavoro volto alla reinterpretazione creativa del già costruito nella composizione, occupa oggi un ruolo di primo piano, in ragione del rilievo che assume la questione della cosiddetta sostenibilità. Il fenomeno del “riciclaggio”, che negli ultimi anni ha interessato altri ambiti disciplinari oltre l’ecologia, costituisce una stimolante opportunità per ripensare il progetto di architettura a tutte le scale, da quella del singolo manufatto a quella del paesaggio. L’esplorazione, condotta su un campione di progetti esemplificativo delle varie esperienze che ho considerato, è circoscritta all’Occidente industrializzato; nel settore delle costruzioni del Terzo e Quarto mondo, infatti, il riciclaggio, prassi ampiamente consolidata, determinata essenzialmente da fattori economici, si distingue nettamente da pratiche analoghe condotte nei paesi più sviluppati, in cui sono presenti ulteriori istanze di natura etica o estetica. Attraverso esplorazioni teoriche di progetti e opere realizzate, la ricerca intende verificare quelle che sono le possibilità e gli eventuali vantaggi offerti dal ricorso alla pratica del riciclaggio nell’architettura della città e del paesaggio – relativamente ai contesti europeo e nord-americano e nell’arco di tempo degli ultimi quarant’anni (1968 – 2008).1933 4388 - PublicationAtlante delle colline moreniche friulane. La georeferenziazione come base interattiva per la conoscenza del territorio(Università degli studi di Trieste, 2010-04-23)
;Mazzoli, Tommaso ;Montagnari, EmanuelaMicelli, FrancescoIl progetto ha come obiettivo la costruzione di un atlante bibliografico on-line che elabori e rappresenti lo stato dell’arte della ricerca sul territorio delle colline moreniche friulane1206 8477 - PublicationCapacity and reliability on railway networks: a simulative approach(Università degli studi di Trieste, 2010-04-21)
;Medeossi, Giorgio ;Longo, GiovanniLongo, GiovanniAn efficient train operation is a primary success factor for all infrastructure managers, since it allows operating a higher number of trains without significant infrastructure investments. As known, a trade-off exists between capacity and punctuality, forcing planners to find an equilibrium allowing the highest number of slots to be operated with satisfying punctuality indicators. This is particularly challenging in nodes, where the combination of different stochastic parameters on various lines and for different trains dramatically increases modelling tasks. In the last years, railway simulators have become a very powerful instrument to support the different steps of the planning process: from the layout design to capacity investigations and offer model validations. More recently, the possibility of an automatic import of infrastructure layouts and timetables widened the application spectrum of micro-simulators to large nodes and to more detailed stochastic stability evaluations. Stochastic micro-simulators can reproduce most processes involved in rail traffic and comprehend not only its deterministic aspects, but also human factors. This is particularly relevant in order to simulate traffic under realistic conditions, considering variability at border, various driving styles and stop times. All these parameters have to be calibrated using real-world collected data for single trains or train families, considering their different behaviour in the network and at its border. Since a perfect representation of all stochastic and deterministic parameters involved in rail traffic is not possible, a calibrated model must be validated to evaluate its precision before using it in practice. Calibration has been tested on the Palermo - Punta Raisi single-track line, on the Trieste - Venice double-track line and in the node of Turin. The model is first used to forecast reliability of the operations after infrastructure and timetable changes. Results have been compared ex-post with real traffic data, showing remarkable reliability. An approach is then presented, in which stochastic micro-simulation is used to represent the relationship between robustness, capacity and a number of other important factors, such as traffic variability or running time supplements. The approach can be used to estimate the buffer times, and the running time supplements to obtain a given reliability level. First, micro simulation with its advantages and weaknesses is presented; then, after a presentation of the most common reliability measures, the a new indicator is explained. Third, calibration, validation and application of the case studies is described; in the last part, an approach to evaluate the trade-off between different parameters is presented.1376 3032 - PublicationCaratterizzazione della permeabilità in mezzi porosi sintetici e naturali.(Università degli studi di Trieste, 2013-04-23)
;Siena, Martina ;Riva, Monica ;Fiorotto, VirgilioGuadagnini, AlbertoLa presente tesi ha come principale obiettivo lo studio della variabilità di proprietà idrologiche in mezzi porosi, con particolare attenzione alla permeabilità. A tal fine, ci si avvale di un approccio che combina l'analisi di proprietà statistiche e di scaling applicata a dataset di permeabilità, con lo studio di risultati numerici di simulazioni di flusso alla microscala in mezzi porosi. Con la prima analisi è possibile caratterizzare variazioni di permeabilità alla scala di misura (tipicamente dell'ordine del centimetro), mentre la seconda analisi dà una descrizione dell'eterogeneità di permeabilità ad una scala inferiore (nell'ordine del millimetro), ottenuta risolvendo processi fisici alla scala dei pori e derivando le quantità integrali di interesse. L'analisi statistica e di scaling, effettuata sia su distribuzioni di permeabilità sintetiche, sia su dataset raccolti su campioni reali, avvalora la validità dei modelli truncated fractional Brownian motion (tfBm) e truncated fractional Gaussian noise (tfGn), o di processi random sub-Gaussiani ad essi subordinati, per l'interpretazione della variabilità di proprietà idrologiche. Soluzioni numeriche di campi di flusso (i.e. velocità e pressione) alla scala dei pori sono ottenute sia per campioni sintetici, sia per campioni reali, la cui geometria è ricostruita mediante micro-tomografia a raggi X. Diverse metodologie di applicazione delle condizioni al contorno in corrispondenza dell'interfaccia liquido-solido forniscono risultati qualitativamente simili sia in termini di quantità microscopiche, sia in termini di quantità medie.2862 1352 - PublicationCaratterizzazione di sito per la gestione delle risorse idriche sotterranee mediante metodi geofisici integrati(Università degli studi di Trieste, 2012-04-19)
;Gervasio, IsabellaDella Vedova, BrunoIl presente lavoro affronta lo studio di due problematiche idrogeologiche complesse e molto diverse tra loro, mediante un approccio geofisico integrato con le indispensabili indagini geologiche e idrogeologiche: (1) caratterizzazione delle risorse sotterranee solforose in ambiente montano al fine di localizzare una o più aree adatte alla perforazione e quindi all’estrazione di acque solforose; (2) caratterizzazione idrogeofisica di un area golenale soggetta a forti eterogeneità locali che possono influenzare il flusso, alterando consistentemente la conduttività idraulica. I risultati delle indagini geofisiche costituiscono nei casi descritti un indispensabile supporto funzionale per comprendere approfonditamente le aree studiate con particolare riguardo alla ricostruzione dei sistemi acquiferi, circuiti idrogeologici e disponibilità di risorse idriche e termali al fine di realizzare un'azione progettuale ingegneristica mirata e consistente.1245 6507 - PublicationLa casa isolata : questioni aperte sull'architettura e l'abitare contemporaneo(Università degli studi di Trieste, 2009-04-30)
;Rossetti, SimonettaFraziano, GiovanniLa casa isolata: questioni aperte sull’architettura e l’abitare contemporaneo. La trattazione sul tema della casa isolata ha interessato il periodo che va dal moderno al contemporaneo focalizza l’attenzione sul mutamento dei comportamenti sociali e del costume, verificando successivamente, attraverso l’analisi di casi specifici appartenenti alla contemporaneità, alcune sperimentazioni e risposte progettuali che inducono ad una riflessione sulla distinzione tra architettura e design. Nello specifico si sono indagate tematiche legate all’innovazione tecnologica ed ai riflessi che essa ha comportato sulla comunicazione, sul progetto e sull’abitare, sia in termini di tecniche costruttive, che di attrezzature per la sfera domestica, che di strumento per la progettazione dell’edificio stesso. Tecnologia quindi declinata nella sua accezione di hardware quanto di software. Sia l’evoluzione delle tecniche costruttive, che l’utilizzo di materiali innovativi, di pari passo ai mutati costumi sociali si sono riverberati sulla dimensione pubblica e privata dell’abitare. A livello sociale si è assistito alla modificazione del modello familiare e dei suoi riti, con ricadute sull’organizzazione spaziale dell’abitazione e l’apertura verso nuovi possibili scenari. L’ingresso della tecnologia nella dimensione progettuale ha prodotto frequentemente il pericoloso sconfinamento da valore strumentale ad elemento generatore del progetto. Sull’altro versante l’irruzione tecnologica nell’ambito domestico ne ha saturato gli spazi e mutato l’aspetto, trasformando la casa, in un mero supporto per reti e cablaggi e facendo emergere, poi, che l’interazione casa-abitante, si traduce prevalentemente in un flusso monodirezionale di informazioni generato dall’uomo. Laddove alla tecnologia viene riconosciuto il suo ruolo strumentale si possono invece innescare degli interessanti ragionamenti a livello teorico che permettono di generare su queste basi dei progetti relazionati ai contesti ed ai meccanismi da essi sottesi, allo scopo di individuare una continuità di linguaggio attraverso la decifrazione delle regole compositive insite nel luogo. Tentativi forse arditi di leggere e interpretare, attraverso gli strumenti della contemporaneità, quello che è il genius loci. Successivamente, nelle esperienze giapponesi analizzate, la tecnologia interviene in maniera differente, opera a livello di supporto progettuale e costruttivo, e attraverso l’uso di materiali dalle innovative caratteristiche tecniche trasmette la corretta dimensione, anche percettiva, delle logiche progettuali. Laddove vi sia la necessità di assolvere ad una funzione, la tecnica può essere integrata nel progetto con esiti particolarmente interessanti, proprio perchè diviene materiale di progetto, elemento della composizione e generatore di spazialità nuove ed inaspettate, come nel caso dell’esempio della villa a Bordeaux. Se si persegue l’obiettivo di individuazione di forme accattivanti o se si ricercano soluzioni meramente funzionali, svincolate dal contesto, dall’utente, dall’umanità, l’esito finale consisterà in oggetti avulsi dalla dimensione architettonica, accattivanti, funzionali, neutri e replicabili. Il riflesso del mutamento del costume a livello sociale e la differente configurazione della famiglia pone nuove attenzioni progettuali; la modalità di fruizione degli spazi e i tempi in cui questa avviene, come pure la tipologia di attività che entrano a far parte della sfera domestica, sono tutte componenti imprescindibili per il progettista e che necessitano dell’interazione con la specifica committenza. Il fattore tempo, infine, assume un ruolo strategico nella contemporaneità, infatti è percepito ad una dimensione accelerata e diviene una risorsa scarsa, ottimizzata attraverso la densificazione e la sovrapposizione di attività, che si riverberano in ambito domestico con la generazione di spazi fluidi che ibridano funzioni differenti. Interrogarsi sull’abitazione oggi sembra essere fuoriluogo, infatti l’architettura moderna è associata alla rivoluzione abitativa e la casa, per buona parte del secolo, è stata il principale terreno di sperimentazione delle innovazioni architettoniche. Indagare oggi in tal senso, implica esprimere un giudizio sulla situazione generale e comporta l’assunzione di un rischio nell’indicare degli esempi. Se durante il movimento moderno si è delineato un programma funzionale per l’abitazione volto a soddisfare i bisogni primari, tale programma risulta inadeguato alla società contemporanea, che ha superato largamente la soglia dei “bisogni primari”. Nei progetti contemporanei emerge in maniera sempre più preponderante la presenza di segni, di forme espressive che vogliono essere portatrici di senso, ma che appaiono piuttosto come sistemi per supplire ad una carenza e che non si indirizzano alla ricerca di qualità o vivibilità degli spazi, ma semmai al disegno di un’immagine, di una identità, quasi che l’architettura fosse un aspetto secondario. La casistica in esame spazia su esempi di abitare isolato; se i motivi delle singole scelte sono stati inizialmente dettati da una certa attrazione immediata verso taluni progetti, forse anche irrazionale, legata a personali preferenze, a fortuite occasioni di conoscenza diretta dell’architettura, del progettista o del committente o a suggestioni mediatiche, successivamente, a partire da un ventaglio ampio è stato possibile effettuare una selezione per ricondurre gli specifici casi ad un ragionamento razionale. Nelle schede sui singoli progetti e nelle considerazioni che le accompagnano si tenta di aprire una riflessione sulla natura di questo coinvolgimento e sulle ragioni per cui queste architetture, destinate all’abitazione, suscitano in noi certe curiosità, oltre a tracciare la logica che sta alla base delle scelte progettuali. Gli atteggiamenti possibili oggi sono sostanzialmente due, il mantenimento di una chiave archetipica riconducibile ai primari bisogni antropologici o il passaggio ad un mondo altro, forse più vicino alla sfera del design. Nella seconda ipotesi si assume sostanzialmente un costume legato al mondo della scienza, della comunicazione, tale che la condizione di vita si allontana dai modelli originari, dalla storia e si immerge nella contemporaneità mutando il sistema dei riferimenti e dei valori.2557 32124 - Publication"Challenge of set frames"(Università degli studi di Trieste, 2009-04-30)
;Idrizbegovic-Zgonic, Aida ;Corbellini, Giovanni ;Corbellini, GiovanniPasic, AmirExploration of current trends in the Contextual Architecture (urban setting), meanings of context and finding new ways to connect to the existing. The key issue is establishing a relationship between new building and its setting (frames) through contextual processes like local scenarios or phenomenon or negotiation with site. The principles of dialogue and tension are tools that allow us to establish the new contextual order.2053 2954 - PublicationComportamento sismico di edifici lignei a pannelli in legno lamellare incrociato(Università degli studi di Trieste, 2013-04-22)
;Gavric, Igor ;Ceccotti, Ario ;Fragiacomo, MassimoAmadio, ClaudioCross-laminated timber, also known as X-Lam or CLT, is well established in Europe as a construction material. Recently, implementation of X-Lam products and systems has begun in countries such as Canada, United States, Australia and New Zealand. So far, no relevant design codes for X-Lam construction were published in Europe, therefore an extensive research on the field of cross-laminated timber is being performed by research groups in Europe and overseas. Experimental test results are required for development of design methods and for verification of design models accuracy. This thesis focuses on the continuation of SOFIE research project which started in 2005, conducted by IVALSA Trees and Timber Research Institute (San Michele all' Adige, Trentino, Italy). The aim of this project is the development of multi-storey timber building systems using prefabricated cross-laminated panels. As several parts of Italy are earthquake-prone areas, seismic resistance of such building system has to be ensured. Thus, within the scope of the SOFIE project, an extensive experimental research on seismic resistance of X-Lam building system has been performed. The project started with performance of racking tests on wall panels with different layouts of connections and openings and pseudo-dynamic tests on a full scale one-storey building, continued with shaking table tests on a 3-storey building and on a 7-storey building, the latter one conducted at E-Defense facility in Miki, Japan. Experimental tests provided excellent outcomes, as the buildings were able to survive a series of strong recorded earthquakes, such as Kobe earthquake (1995), virtually undamaged, while at the same time demonstrating significant energy dissipation. In the scope of this thesis, an extended experimental programme on typical X-Lam connections was performed at IVALSA Research Institute. In addition, cyclic tests were carried out on full-scale single and coupled cross-lam wall panels with different configurations and mechanical connectors subjected to lateral force. The outcomes of these tests were used for evaluation of mechanical properties, ductility ratio, energy dissipation, and impairment of strength, which are all needed in seismic design and are currently not provided by codes of practice such as the Eurocode 8. In addition, analytical models to predict stiffness and strength at different building levels such as connections, wall systems and entire buildings were developed. Further, capacity design method for X-Lam buildings was introduced and was verified with extensive database of experimental results. In the capacity design, overstrength factors are needed, thus these factors were evaluated based on experimental tests on X-Lam subassemblies. Experimental results served also for calibration of advanced component FE models for non-linear static and dynamic numerical analyses of X-Lam walls and buildings, developed at the University of Trieste. Numerical analysis of X-Lam wall systems using the FE model was carried out in order to extend the results of the experimental tests to different configurations of technical interest. Outcomes of the parametric study provided better understanding of the seismic behaviour and energy dissipation capacities of X-Lam wall systems. It was concluded that the numerical and analytical models, presented in this thesis, are a sound basis for determining the seismic response of cross-laminated timber buildings. However, future research is required to further verify and improve these prediction models.1780 4113 - PublicationConnection systems in multi storey timber buildings under seismic action(Università degli studi di Trieste, 2014-04-24)
;Wrzesniak, DanielaFragiacomo, MassimoTimber structures are currently experiencing a significant upturn. Reason for this are their distinct advantages concerning environmental and seismic aspects compared to steel and concrete structures. “Open space” and “multi-story” are no longer attributes which are exclusively used in connection with concrete and steel structures. Key aspects are the connection systems. Finding a high strength and ductile connection solution is especially challenging when seismic loads are considered. Designing a connection which does not undergo damage in a seismic event is another characteristic aimed for. This study presents a numerical investigation on the ductile behaviour of high strength tube type fasteners for post and beam joints. This new type of connection was developed at the University of Delft, the Netherlands. Different types of multi-story frames and a portal frame, made of glulam, were subjected to a set of different ground motion. The conducted incremental dynamic analysis revealed that q-factor of 2.5 and a high q-factor of 3.0 can be applied for portal frames and multi-story timber frames respectively. Although damage to timber parts is mostly avoided, the fasteners have to be replaced after a seismic event. The feasibility and behaviour of a conventional bolted connection for glulam walls subjected to high, seismic loads were experimentally studied. Both, the dynamic tests on timber walls with bolted anchorage and complementary tests on single dowelled connections showed, that brittle failure mechanisms can be delayed by applying simple design rules; such as increased spacing and distances. Utilizing reinforcement, ductile connection behaviour can be achieved. Irreversible damage to both timber and fasteners has to be anticipated when using this connection type. The applicability and response of an innovative viscous type damper in a glue laminated (Glulam) timber wall was numerically and experimentally studied. The high-force-to-volume (HF2V) viscous damper was developed at the University of Canterbury, New Zealand. The interaction between the devices and the flexibility properties of the timber wall and its connecting elements were investigated. The influence of additional weight on the self-centring behaviour of the damping devices was studied. The tests revealed that utilizing the HF2V devices in a timber wall, a damage-free system is achieved. The tests were completed without damage occurring to the dampers, the damper to wall connection and damper to foundation connection. Utilizing these devices result in high-strength, ductile and damage free design solutions for timber structures under seismic loads. The mathematical model which was developed based on the experimental findings can be used to determine the displacement time-history and structural reaction forces for a timber wall with HF2V viscous damping devices. This study contributes to the on-going research on suitable damage avoidance connection systems for multi-story, open plan timber structures under seismic loads. Advantages and disadvantages concerning the behaviour of the different systems under repetitive cyclic loading are highlighted as well as some specific areas that could benefit from further research. The presented results contribute to the understanding of the behaviour of connection systems which have so far not or not sufficiently been studied in timber elements subjected to seismic loading.1141 2899 - PublicationIl contributo degli indicatori di efficacia alla qualità dei processi decisionali nel settore dei trasporti.(Università degli studi di Trieste, 2008-04-23)
;Ros, LucioDella Lucia, LucaI progetti di infrastrutture di trasporto sono spesso soggetti a veri e propri fenomeni di stallo, il più delle volte causati da processi decisionali condotti in modo non adeguato. La ricerca, che coinvolge necessariamente più ambiti disciplinari, ha indagato gli strumenti che possono migliorare il processo decisionale con particolare riferimento al contributo degli strumenti governati dall’ingegnere trasportista. Innanzitutto si è effettuato un inquadramento teorico dei processi decisionali e della loro relazione con i processi di pianificazione. I percorsi decisionali reali possono essere descritti ed interpretati mediante alcuni modelli: razionale-comprensivo, cognitivo, incrementale, “bidone della spazzatura”. Tali modelli hanno differenti poteri prescrittivi e campi di applicazione. Per gli interventi sulle infrastrutture di trasporto l’interesse è ricaduto verso un modello di sintesi, secondo il quale gli attori del processo interagiscono nel tempo per scambiarsi quattro tipi di risorse: giuridiche, conoscitive, finanziarie, politiche (o di consenso). Tuttavia all’interno del processo decisionale il modello razionale-comprensivo conserva la sua funzione pedagogica: aiuta infatti a definire compiutamente ed in modo trasparente problemi, obiettivi e possibili alternative di un progetto. In quest’approccio gli indicatori d’efficacia hanno il compito di verificare il soddisfacimento degli obiettivi da parte dei piani. Sono state in seguito analizzate alcune prescrizioni normative inglesi, svizzere, francesi e italiane relative ai processi di pianificazione, con particolare riferimento al tema della mobilità urbana. In tutti gli schemi c’è la tendenza ad affrontare la pianificazione dei trasporti con un approccio di sistema, multimodale e coerente con le politiche urbanistiche. Negli schemi inglesi e svizzeri gli obiettivi e gli indicatori sono definiti a livello nazionale, mentre il quadro di riferimento francese e italiano è meno rigido. La ricerca ha quindi analizzato il processo decisionale legato alla realizzazione delle prime due linee tranviarie di Lione (Francia), che costituisce un esempio di rapidità ed efficacia dell’azione pubblica. La ricostruzione del processo riguarda un periodo compreso tra metà degli anni Ottanta e i giorni nostri. A livello metodologico il caso di studio si fonda su una ricerca documentaria e su una serie di interviste ad alcuni attori del processo. È stata documentata l’evoluzione delle riflessioni sul riassetto della rete di trasporto pubblico: si è passati da una fase di progressiva estensione della rete di metropolitana alla reintroduzione del tram. L’analisi del caso di studio conferma che laddove siano presenti una pluralità di attori, una molteplicità di obiettivi e scadenze incombenti, il processo decisionale non segue uno schema completamente razionale, ma è meglio descritto dal modello che prevede gli attori che acquisiscono nel tempo le quattro risorse. Le risorse conoscitive (strumenti informativi) hanno svolto un ruolo importante nella definizione del problema. Gli indicatori inoltre hanno dato legittimità tecnica alle decisioni del Piano della mobilità e hanno contribuito a costruire il consenso attorno al progetto tranviario. Dall’esame del caso di studio sono dedotte alcune indicazioni per la conduzione di un processo decisionale “soddisfacente”. Esse riguardano, in generale, la struttura organizzativa a supporto delle decisioni e, con particolare riferimento a un intervento sul sistema dei trasporti pubblici urbani, alcune tecniche da adottare nella gestione del percorso decisionale.1242 7117 - PublicationDatabase relazionali e applicazioni gis e webgis per la gestione, l'analisi e la comunicazione dei dati territoriali di un'area protetta. Il Parco Regionale del Conero come caso applicativo(Università degli studi di Trieste, 2010-04-23)
;Osmani, Laura ;Manzoni, Giorgio ;Manzoni, GiorgioPicciafuoco, RiccardoAlla base del lavoro di ricerca è stato posto un impianto metodologico a carattere multidisciplinare contrassegnato da un lato da un’analisi introduttiva teorico-geografica relativa alle tematiche inerenti il governo del territorio e del paesaggio in area protetta, dall’altro, da una fase di esame (connessa ad un ambito di indagine più strettamente cartografico – digitale) tesa a fare il punto sullo stato di avanzamento -a livello comunitario e nazionale- in merito al tema della costruzione di infrastrutture di dati spaziali, pubblicazione e condivisione di servizi legati al settore del Geographical Information System, con attenzione alla comunicazione degli elementi di natura ambientale (rintracciabili anche all’interno del contesto aree protette). Entrambe le panoramiche, arricchite al loro interno dalla descrizione del quadro normativo transcalare di riferimento, risultano necessarie ai fini della contestualizzazione e impostazione del lavoro e conducono ad una fase di screening in merito al tema comunicazione dei dati territoriali in ambiente webgis da parte degli enti italiani gestori delle aree protette, nello specifico parchi nazionali e regionali. Tali elementi teorici, legislativi e conoscitivi sono stati poi presi a riferimento nel corso della fase applicativa della ricerca con lo scopo di guidare e supportare i momenti che hanno condotto alla realizzazione di applicazioni dedicate all’area Parco del Conero facenti seguito ad una fase di survey sul campo, ad un’organizzata raccolta di dati territoriali (di base e di Piano del Parco) e successive fasi di analisi spaziale. Lo scopo è quello di supportare (grazie agli applicativi realizzati) le operazioni di gestione, studio e comunicazione territoriale che un Ente responsabile di un’area protetta si trova a dover definire e implementare alla luce delle tematiche considerate nel corso della sezione teorica. I risultati tangibili si incarnano nella creazione di un’architettura che partendo dal relational database, passando per il geodatabase e giungendo alle piattaforme webgis dinamiche e interattive funga da supporto ai processi di coordinamento, analisi e diffusione di selezionati elementi territoriali relativi al comprensorio Parco del Conero e al suo principale strumento di pianificazione (Piano del Parco) agevolando e supportando così sia processi gestionali e decisionali più “consapevoli”, sia percorsi informativi e partecipativi strutturati. Il corpus definitivo dell’elaborato è stato suddiviso in due parti distinte allo scopo di scandire i momenti dello studio e consentirne una più immediata lettura. Ciascuna si articola in tre capitoli. La prima parte, a cui si è assegnato il titolo “Governo del territorio e condivisione del dato informativo e cartografico. Scenari evolutivi verso lo sviluppo di dinamiche partecipative” esplicita al suo interno il quadro teorico, normativo e conoscitivo posto alla base della ricerca. - Nel corso del primo capitolo si è ritenuto opportuno introdurre brevemente alle recenti dinamiche che hanno interessato i concetti, le definizioni e gli aspetti normativi inerenti le tematiche relative al governo del territorio e del paesaggio in area protetta, più nel dettaglio di quello dei parchi naturali regionali in Italia e forme del paesaggio da tutelare. Un excursus che ha preso in esame gli scritti geografici nazionali e internazionali sul tema, facendo emergere posizioni eterogenee, in continua evoluzione e, comunque, oggi in linea con i recenti indirizzi di contesto sviluppati e approvati in ambito comunitario e convenientemente riletti alla scala nazionale. Il tutto ha la necessità di essere supportato da un’adeguata rappresentazione cartografico-tassonomica delle diverse tipologie, unità e categorie di paesaggio e parco. Principio, quello della classificazione, che caratterizza una delle fondamentali linee di dibattito, internazionale e nazionale sull’argomento. - Il secondo, attraverso un approccio che lega il mondo del Geographical Information System e le aree protette tramite il tema della pubblicazione e condivisione dei dati spaziali e ambientali, configura brevemente lo stato dell’arte nel contesto di realizzazione di infrastrutture ad essi dedicate, di implementazioni relative alla stesura dei metadati da indicare per set e serie di elementi territoriali, nonché servizi per i medesimi. Lo sguardo viene rivolto alle direttive, ai regolamenti e alle decisioni in ambito comunitario e alle trasposizioni delle stesse all’interno del contesto nazionale. - Nel terzo si inizia ad entrare nella parte del lavoro di ricerca caratterizzata da un’impronta più conoscitiva che teorico-normativa. Ci si spinge oltre il quadro concettuale e si cerca di capire, attraverso la realizzazione di uno screening sul tema della comunicazione e diffusione (da parte dei rispettivi enti gestori) dei più rilevanti dati territoriali relativi ai parchi nazionali e regionali italiani tramite piattaforme webgis, cosa nel nostro paese è stato fatto a favore della loro divulgazione e quali possono configurarsi come margini di miglioramento futuro. L’analisi è corredata da grafici e tabelle di dettaglio in relazione alle quali si espongono commenti relativi ai risultati ricavati nel corso dell’indagine -sia in valore assoluto che in valore percentuale-. Il capitolo funge da ponte tra la sezione teorica del lavoro e quella dedicata invece al caso di studio specifico. La seconda parte “Un’applicazione territoriale: il Parco del Conero. Da un’analisi geografica di contesto ad una di dettaglio attraverso tools gis-analyst. Database Management System e Web Service Application per la gestione e la comunicazione”, memore dell’indagine teorico-conoscitiva, è dedicata alla presentazione del caso applicato all’area protetta del Conero. Nel dettaglio: - all’interno del capitolo quarto si fornisce un inquadramento territoriale dell’area oggetto di esame tramite analisi condotte grazie a tools gis-analyst (ArcGis – ArcToolbox). Tale inquadramento viene arricchito dal rilievo sul campo della rete sentieristica interna al Parco del Conero in relazione alla quale si descrivono le modalità di acquisizione dei dati e le successive fasi di post-elaborazione. Il rilievo dei sentieri (reso necessario dal fatto che la rete era stata solo digitalizzata sulla carta) ha consentito di completare il quadro di analisi relativo alla viabilità pedonale interna all’area parco, ponendo l’accento non solo sulle caratteristiche di fruibilità turistico-paesaggistica che questa possiede, ma integrando i dati raccolti con quelli del Piano del Parco già a disposizione dell’Ente al fine di giungere alla realizzazione di modelli di analisi spaziale (ESRI Model Builder) da poter applicare in successive fasi di valutazione territoriale dell’area stessa o di programmazione concernente interventi puntuali da effettuarsi sulla rete sentieristica in relazione a tratti di percorso caratterizzati da elementi di criticità. Di tali modelli si sottolineano le caratteristiche di versatilità e adattabilità a qualsiasi tipologia di territorio, protetto e non, che risulti attraversato da sentieri, percorsi e itinerari turistico - culturali o di fruibilità paesaggistica e naturalistica. Il capitolo si conclude con la descrizione delle finalità di indagine e struttura dei modelli stessi. - Nel capitolo quinto i dati alfanumerici, quelli ricavati dalle survey della rete sentieristica, quelli di piano, nonché quelli riguardanti le fonti bibliografiche vengono integrati all’interno di un database relazionale MS Access pensato ai fini della loro consultazione anche da parte di utenti non esperti GIS. Tale database consente collegamenti e interazioni sia con un personal geodatabase ESRI che con il database spatial PostgreSQL (estensione PostGIS) all’interno dei quali sono stati archiviati i dati spaziali dedicati invece ad una utenza GIS specialist. Si prosegue con la descrizione delle tipologie di dataset territoriali in essi inseriti ai fini della loro archiviazione e del loro aggiornamento. - Il sesto capitolo risulta, infine, dedicato al testing e sviluppo (localhost) di un applicativo Webgis UMN Mapserver con front-end dinamico P.Mapper contenente una selezione dei dati spaziali di cui sopra. In relazione ad esso si delineeranno le caratteristiche fondanti, le categorie e le query di interrogazione, i parametri degli strati informativi di cui si intende consentire la visualizzazione. Il tutto consapevoli che la pubblicazione web di un Sistema Informativo Territoriale trova, di fatto, il suo fine ultimo non solo nel mero passaggio da un’utenza locale a una multiutenza condivisa del dato/database spaziale, ma anche nella sua auto-identificazione a strumento atto a supportate, favorire e attivare processi di condivisione informativa e partecipazione decisionale collettiva secondo dinamiche che, alternativamente, vertano ad un andamento di tipo top - down e bottom – up. Il lavoro, dopo le note conclusive, si chiude con le consuete indicazioni bibliografiche e sitografiche e tre allegati all’interno dei quali si riportano: due tabelle sinottiche relative allo screening sui parchi nazionali e regionali presentato nel corso del terzo capitolo, l’estratto di alcuni strati informativi inseriti nel file .map di Mapserver e infine un elenco delle sigle e degli acronimi incontrati nel corso dello scritto.2585 3846 - PublicationDefinizione di una metodologia sperimentale per la valutazione del rischio e del comportamento di guida degli utenti stradali negli elementi curvilinei dei tracciati stradali in condizioni operative differenziate(Università degli studi di Trieste, 2009-04-22)
;Manganaro, Andrea ;Marchionna, Aurelio ;Marchionna, AurelioPasetto, MarcoIl progetto di ricerca è stato strutturato in funzione dell’obiettivo prioritario dello studio della percezione del rischio durante la guida da parte degli utenti stradali, valutata in diverse condizioni di esercizio, anche in presenza di modifiche dello spazio stradale (sia di tipo geometrico che di tipo informativo). Per il raggiungimento del predetto obiettivo, si è fatto ricorso ad alcune tecniche di indagine mutuate dal settore psicologico, con particolare interesse per gli aspetti riguardanti la psicologia cognitiva e l’ergonomia applicata, che hanno consentito di approfondire in maniera sistematica e completa le attività sperimentali condotte nell’ambito del corrente progetto e che hanno costituito esse stesse delle funzioni obiettivo secondarie cui si è teso nell’ambito della fasi operative di seguito riassunte. Gli obiettivi collaterali del progetto hanno riguardato la valutazione dell’efficacia della segnaletica stradale di tipo ‘percettivo’ in termini di condizionamento comportamentale dell’utenza stradale durante la guida e la costruzione/validazione di un modello in realtà virtuale di tipo immersivo per lo studio del comportamento di guida degli utenti stradali in condizioni operative differenziate. Gli obiettivi sopra richiamati sono discesi direttamente dall’analisi di sicurezza del contesto di studio prescelto per le attività sperimentali, sui cui risultati sono stati strutturati e calibrati i successivi studi. Le attività specifiche sono state strutturate in due macrofasi operative concernenti l’una lo studio del comportamento di guida degli utenti dal vero in condizioni ambientali differenziate, l’altra la disamina della risposta comportamentale in realtà virtuale, al variare delle caratteristiche geometriche e/o funzionali dell’ambiente stradale. Il contesto di studio è stato individuato nella S.P. n. 57 “di Carpane” in Comune di Vigonza (PD). Il tronco stradale prescelto è risultato composto da una doppia curva controversa e due lunghi rettifili di approccio, aventi caratteristiche geometriche diversificate e non conformi rispetto a quanto statuito dal D.M. 5 novembre 2001. All’individuazione del contesto reale di studio ed alla sua caratterizzazione funzionale e geometrica, ha fatto seguito la pianificazione dei rilievi delle velocità operative in corrispondenza delle sezioni di monitoraggio ritenute maggiormente significative. I rilievi di velocità hanno riguardato 7104 veicoli, di cui 4219 nel corso delle ore diurne e 2885 nel corso delle ore notturne. I risultati conseguiti nella prima fase del progetto hanno supportato le attività previste nell’ambito della successiva fase, concernente la ricostruzione modellistica dell’ambiente di guida reale in realtà virtuale immersiva, entro cui ha trovato spazio la definizione di cinque diversi ambienti di guida, distinti l’uno dall’altro da una sola variabile indipendente (segnaletica verticale od orizzontale od entrambe, geometria dell’asse), da sottoporre a prova di feedback da parte di alcuni volontari appositamente ricercati. In ambiente virtuale immersivo sono stati condotti 339 test in condizioni ed ambienti di guida diversificate, consentendo un’accurata descrizione del comportamento di guida mediante il calcolo delle velocità operative, delle accelerazioni medie e delle traiettorie di marcia di volta in volta adottate. I risultati delle attività sperimentali hanno evidenziato la netta discrepanza nel comportamento di guida diurno e notturno, associata ad una maggiore propensione alla velocità e ad una sovrastima della propria abilità di guida nell’impostazione delle curve (e/o una sottostima dei rischi ad esse associati). L’introduzione delle modifiche alla segnaletica (verticale e orizzontale) evidenziano un apprezzabile contributo in termini di riduzione delle velocità di ingresso in curva ma soprattutto in termini di riduzione della quota residuale di decelerazione operativa all’interno degli elementi circolari. La modifica alla segnaletica orizzontale comporta anche un effetto in termini di deviazione laterale della traiettoria di guida rispetto agli scenari di base e con modifica della sola segnaletica verticale. La modifica alla geometria dell’asse in toto evidenzia i migliori risultati in termini di impostazione sia delle velocità che delle traiettorie, con esiti sostanzialmente indifferenti dalle condizioni di illuminazione.1298 4303