10. Incontri di filologia classica (2010-2011)
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CONTENTS/SOMMARIO
David Paniagua
Frontino, agrimensura ed esegesi tardoantica del testo tecnico nel commento dello Pseudo-Agennio Urbico
Marko Marinčič
‘L’angoscia dell’influenza’, angoscia della morte: la morte di Achille tra Catullo, Virgilio e Stazio
Stefania De Vido
Definizione e natura dell’εὐγένεια. Riflessioni tra V e IV secolo
Filippo Carlà
Regionalizzazione e frammentazione dell’area monetaria romana in età tardoantica: il caso dell’oro
Cécile Morrisson
Tra Vandali e Bizantini: la prosperità dell’Africa (V-VII secolo) attraverso le fonti e la documentazione monetale
Wolfgang Hübner
Imitazione e emulazione: l’epicedio di Ovidio per Tibullo (am. III 9)
Camillo Neri
Noterelle allo Pseudo-Senofonte
Luigi Battezzato
Zeus e il letto di Ares: Nonno, Dionisiache VIII 70
Giulio Massimilla
Αἰδώς negli occhi e sul volto: riflessioni su due temi ricorrenti nella poesia greca
Paulo Farmhouse Alberto
New Evidence for Appendix Eugeniana 29-47 (Diaz 237)
Martin Steinrück
Remarques sur la loi de Meyer-Fränkel
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- Publication‘Angoscia dell’influenza’, angoscia della morte: la morte di Achille tra Catullo, Virgilio e Stazio(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Marinčič, MarkoIl contributo è dedicato al motivo della morte di Achille come un punto traumatico nella ricezione dell’epica greca a Roma e nell’appropriazione di modelli mitici greci nel culto imperiale romano. I versi conclusivi della Quarta Ecloga di Virgilio presentano, attraverso il dialogo intertestuale con il canto delle Parche in Catullo 64, un drammatico momento di incertezza circa l’identità del paradigma mitico del puer: si tratta di un secondo Ercole o di un secondo Achille? Questo passo è interpretato come punto di partenza per due altri momenti nell’epica latina (Virgilio, Georgiche IV, Stazio, Achilleide) in cui Achille appare come paradigma ambiguo di condottiero-statista romano pretendente all’immortalità.
1557 3372 - PublicationUn antieroe dai molti volti. Giuliano a Bisanzio come Apostata, scrittore, imperatore e in una particolare interpretazione «ratzingeriana» dello storico Sozomeno(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Trovato, StefanoGiuliano l’Apostata, l’ultimo imperatore pagano, è oggetto a Bisanzio di un’aspra condanna che diventa quasi topica. Ma Giuliano è anche l’autore di opere della letteratura greca, che furono in buona parte trasmesse dai copisti bizantini, e inoltre voci più o meno favorevoli a Giuliano, per quanto rare, non mancarono del tutto. Anche Sozomeno, storico ortodosso del quinto secolo che lo condanna per la sua politica anticristiana, evita dimostrazioni di astiosa ostilità. Egli anzi sceglie di esaltare il cristianesimo e la sua origine divina dimostrando che anche un nemico abile e di valore come Giuliano è impotente. Il suo atteggiamento di rispetto verso la figura dell’ultimo imperatore pagano è paragonabile a quello di altri autori cristiani di varie epoche, come Chateaubriand e Benedetto XVI.
1301 4110 - PublicationDefinizione e natura dell’εὐγένεια. Riflessioni tra V e IV secolo(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)De Vido, StefaniaLa natura dell’εὐγένεια diventa un tema interessante per la riflessione filosofica solo a partire dal pensiero sofistico: qualche traccia di questo dibattito si può seguire grazie ai frammenti superstiti del dialogo aristotelico Sulla nobiltà. Sin dall’antichità cercare la giusta definizione dell’εὐγένεια contribuisce a metterne in luce le implicazioni dal punto di vista etico e politico e le risonanze sul piano storico. La lettura di alcuni autori presi in considerazione già da Aristotele (Teognide ed Euripide) permette di cogliere il progressivo sfaldarsi della compattezza dell’aristocrazia arcaica in cui convergevano tutti gli aspetti dell’eccellenza (ricchezza, educazione, nascita) e aiuta a comprendere le ragioni dell’emergere di una discussione esplicita. La lettura di Erodoto ribadisce che si tratta di un tema fortemente storico: da un lato, esso interviene a definire l’eccellenza di singoli e di gruppi sociali, dall’altro riguarda l’asse principale della storia, il tempo. Proprio il tempo infatti è l’unica dimensione in cui si può misurare la vera εὐγένεια, da intendersi – nella definizione di Aristotele – come ‘virtù del γένος’, capacità di una stirpe di produrre individui eccellenti a partire da un’eccellente ἀρχή: è solo in una virtù duratura nelle generazioni che l’εὐγένεια (‘buona discendenza’) trova la migliore garanzia.
1606 4580 - PublicationFrontino, agrimensura ed esegesi tardoantica del testo tecnico nel commento dello Pseudo-Agennio Urbico(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Paniagua, DavidNel presente contributo si offre una trattazione generale del Commentum dello Pseudo- Agennio Urbico, l’unico commento tardoantico che ci sia pervenuto relativamente ad un testo gromatico latino di epoca classica. A tale scopo vengono considerati da una prospettiva storica i motivi della diffusione di una letteratura agrimensoria latina a Roma e, all’interno di questo ambito, viene caratterizzata in modo particolare la produzione attribuita a Giulio Frontino. Infine, anche grazie alla testimonianza diretta del Commentum, si rivaluta l’importanza delle opere di Frontino nell’insegnamento della geometria nel quadriuium tardoantico.
2129 4664 - PublicationImitazione e emulazione: l’epicedio di Ovidio per Tibullo (am. III 9)(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Hübner, WolfangNel suo epicedio per Tibullo Ovidio impiega numerose formule del suo predecessore per esprimere, in un’applicazione ingegnosa e magistrale di intertestualità, la aspra rivalità fra le due ‘vedove’, Delia e Nemesi, corrispondenti ai due libri del poeta. Così facendo supera il suo modello inventando numerose altre opposizioni. Il primo distico su Aurora e Tetide che compiangono i loro figli morti, Memnone ed Achille, distico qualche volta mal interpretato, evoca, con la sua simmetria suggestiva e ben equilibrata, la Psicostasia eschilea nel suo trasferimento alla σύγκρισις letteraria sin dalle Rane di Aristofane.
1653 4721 - Publication
601 4224 - PublicationIncontri triestini di Filologia Classica X-2010/2011(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Gli Incontri di filologia classica (INCF) sono una rivista scientifica internazionale a cadenza annuale. Nata per accogliere le relazioni discusse da studiosi appositamente invitati all’interno dei seminari che si tenevano presso l’Università di Trieste (da qui il titolo Incontri triestini di filologia classica, conservato fino al volume IX), la rivista pubblica, previa valutazione, contributi inviati alla redazione e/o discussi nell’ambito di incontri scientifici in Italia e all’estero.
1247 5796 - PublicationIndice dei nomi antichi, medievali, bizantini, rinascimentali, moderni, dei poeti, degli scrittori, delle opere anonime e degli artisti(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)
938 2582 - PublicationNew Evidence for Appendix Eugeniana 29-47 (Díaz 237)(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Alberto, Paulo FarmhouseIn the Appendix to Eugenius of Toledo (MGH auct. ant. 14, 1905), Friedrich Vollmer published an enigmatic set of pieces against love and marriage in old age (carm. 29-47), which he had found in a fragment of a late ninth- or tenth-century manuscript (Madrid 10029, Part I). Another copy, unnoticed by Vollmer, has been recently identified: El Escorial M-III-2, a twelfth-century law book from northern Spain, modelled on a tenth-century Mozarabic exemplar. Here the anthology is found within an assemblage of texts used as a prelude to the Ervigian Liber Iudicum. This new evidence provides some clarification to the text and to the original intention of the anthology.
1615 2308 - PublicationNoterelle allo Pseudo-Senofonte(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Neri, CamilloNote critico-testuali ed esegetiche a [Xen.] RA 1,1, 2, 3, 4s., 6, 8, 19s., 2,12.
964 5516 - PublicationRegionalizzazione e frammentazione dell’area monetaria romana in età tardoantica: il caso dell’oro(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Carlà, FilippoIl concetto di regionalizzazione è frequentemente utilizzato negli studi storici per indicare fenomeni di frammentazione connessi alla fine dell’Impero romano come struttura politica, istituzionale, economica, sociale e culturale. Scopo di questo contributo è analizzare il processo tramite cui il sistema monetario tardoantico, basato nel IV secolo su un’unica comune ‘area monetaria’, si suddivise in diversi sistemi ‘regionali’, chiaramente identificabili alla fine del VI e nel VII secolo. Viene qui presa in considerazione la valuta aurea, sia perché essa circolò nella tarda antichità sulla base di un sistema autonomo da quello del divisionale, sia perché l’alto potere d’acquisto e il grande valore simbolico dell’oro hanno fatto di questo metallo l’oggetto di grande attenzione tanto presso gli autori antichi (come Procopio) quanto presso gli storici moderni (come Henri Pirenne).
1204 2893 - PublicationRemarques sur la loi de Meyer-Fränkel(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Steinrück, MartinLa distribution du nombre de syllabes qui mène à la seconde règle de Meyer concernant l’hexamètre ou à celle de Fränkel a une certaine chance de ne pas être une règle imposée au vers et qui lui serait étrangère, mais le reflet rythmique de l’interaction entre les côla.
897 944 - PublicationTra Vandali e Bizantini: la prosperità dell’Africa (V-VII secolo) attraverso le fonti e la documentazione monetale(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Morrisson, CécileSuperando il convincimento della vulgata della Scuola di Oxford, il saggio affronta, in una prospettiva Nord-Africana, la natura dell’economia e del commercio in epoca tardo antica e chiarisce come questi non fossero interamente organizzati e sostenuti dallo Stato. Infatti, attraverso l’analisi delle fonti letterarie e numismatiche, si esamina l’integrazione dell’Africa vandalica e bizantina nella rete degli scambi mediterranei. Ne deriva che la reinterpretazione vandalica del sistema romano di IV-V secolo e la struttura della coniazione bizantina nella zecca di Cartagine, sia negli aspetti quantitativi (offerta di moneta) sia nel suo uso largamente diffuso in Africa e al di là dell’Africa stessa (domanda e circolazione di moneta), possano fornire indicatori attendibili dei contatti e dell’interscambio delle merci africane verso la Spagna non meno che verso Costantinopoli. A Cartagine e nell’area bizantina nordafricana, almeno fino alla metà del VII secolo, il tessuto economico non presenta alcun elemento tale da far supporre un contesto regressivo, bensì in grado di mantenere le condizioni per una continuità culturale, anche di tradizione latina illustrata, ad esempio, dal poeta Corippo.
1464 3890 - PublicationZeus e il letto di Ares: Nonno, Dionisiache VIII 70(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Battezzato, LuigiL’articolo discute l’espressione ἐμῆς τιμήορος εὐνῆς, usata in Nonn. Dion. VIII 70. Interpreti recenti hanno proposto di correggere il passo, o hanno offerto spiegazioni che si allontanano dall’uso normale di εὐνή in poesia greca. L’espressione può essere intesa solo se si coglie l’allusione a un passo del libro V, in cui si menziona una rara versione mitica dell’amore incestuoso di Zeus per Afrodite.
1219 2753 - PublicationΑἰδώς negli occhi e sul volto: riflessioni su due temi ricorrenti nella poesia greca(EUT Edizioni Università di Trieste, 2012)Massimilla, GiulioQuesto studio prende in esame le attestazioni e i tratti distintivi di due temi ricorrenti nella poesia greca: αἰδώς negli occhi e αἰδώς sul volto. Dall’epoca arcaica fino a quella tardoantica i poeti affermano che l’αἰδώς, intesa nell’uno o nell’altro dei suoi molti significati (‘rispetto’, ‘ritegno’, ‘pudore’, ‘vergogna’), risiede negli occhi di uomini e donne. A partire dalla poesia ellenistica, si dice anche che l’αἰδώς, nel senso di ‘pudore’, induce le fanciulle e (raramente) i giovani uomini a distogliere o abbassare gli occhi. Per quanto riguarda il tema dell’αἰδώς sul volto, Euripide e i poeti successivi dicono abbastanza spesso che l’αἰδώς, intesa come ‘pudore’ o (raramente) ‘vergogna’, causa il rossore del viso. Quando l’αἰδώς è paragonata a porpora che colora le guance o quando comunque si specifica che l’αἰδώς fa arrossire le guance, il tema si applica solo a donne (specialmente fanciulle). Quando si dice semplicemente che l’αἰδώς provoca il rossore, senza associazioni con la porpora o con le guance, il motivo si trova anche riferito a uomini e ragazzi.
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