L'affaire Dreyfus nella stampa cattolica italiana

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Alla fine dell'Ottocento, anche l'Italia viene investita dagli echi della vicenda giudiziaria che Oltralpe vede coinvolto il capitano Alfred Dreyfus, accusato di alto tradimento. Un reato gravissimo, che molti mettono subito in relazione alle origini ebraiche dell'imputato. Pure la stampa cattolica italiana trae spunto da questo fatto per esprimere giudizi d'ordine generale sulla situazione degli ebrei in tutta Europa, dopo che quasi ovunque si è affermata la loro emancipazione: è grazie a questa che, nella patria della Rivoluzione Francese, un ebreo ha potuto avere accesso ai segreti dell'armée. Mentre i vertici della Chiesa mantengono in pubblico un prudente riserbo su "questione ebraica" e antisemitismo, la voce della stampa confessionale appare invece libera di farsi sentire, prestandosi quindi ad essere interrogata per comprendere quale fosse la posizione dei cattolici in merito a problemi, allora come in seguito, così scottanti.

Annalisa di Fant, dottore di ricerca in Forme della comunicazione del sapere storico sul tema dell'antisemitismo cattolico, dal 2006 al 2010 è stata assegnista di ricerca presso l'Università di Trieste grazie a un cofinanziamento dell'Azienda pubblica di servizi alla Persona ITIS, per studiare la documentazione storica conservata dall'ente. Nel 2009 ha curato la mostra "Dalla beneficenza al welfare. Dall'Istituto generale dei poveri di Trieste all'Azienda pubblica di Servizi alla Persona ITIS (1818-2009)" e il relativo catalogo edito da La Mongolfiera, Trieste.