La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese. Tomo II

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Il secondo tomo de La felicità è un’idea nuova in Europa ha un filo conduttore ben preciso: permettere al lettore e alla comunità scientifica di testare attraverso evidenze lessicologiche e lessicometriche le più recenti e le più importanti interpretazioni della rivoluzione francese. Il corpus su cui gli autori hanno lavorato conta circa 7.000.000 tokens ed è attualmente il corpus digitalizzato più ampio sulla rivoluzione francese, predisposto per poter essere interrogato con software linguistico. I testi sono stati prima acquisiti tramite digitalizzazione del cartaceo e successivamente trattati con l’OCR. Le formattazioni in TXT e in WORD sono state infine raffrontate con l’originale cartaceo. Le evidenze lessicologiche e lessicometriche sono state costruite con i seguenti programmi informatici: Bruco, Concordance, Lexico 3, Treetagger. Un’articolata e ampia introduzione conduce il lettore a orientarsi nei riferimenti bibliografici sottesi alla scelta di ogni singola lessia. Il corpus per il momento – fatta eccezione per i catechismi rivoluzionari - non può essere messo in rete, per vincoli dovuti alle normative sui diritti editoriali. Comprende la seguente bibliografia: Œuvres politiques di Marat (10 voll., Bruxelles, 1989-1993) e altri scritti di Marat del periodo precedente la rivoluzione; Œuvres di Robespierre (11 voll., Paris, 2000 - 2007); Œuvres complètes di Saint-Just (Paris, 1984); il giornale di Hébert (Le Père Duchesne, 10 voll., Paris, 1969); Du Bonheur di Lequinio ( 20 brumaire an second) ; 112 catechismi rivoluzionari, dei quali 105 a stampa e 7 manoscritti. Il volume propone indici di frequenza, concordanze, cooccorrenze, diagrammi e flussi temporali, collocations e tag clouds delle lessie che stanno al centro del dibattito storiografico sulla rivoluzione francese. Le concordanze della stringa dict* rinviano ai dibattiti sull’incidenza della rivoluzione francese nel passaggio dalla dittatura commissaria degli antichi alla moderna idea di dittatura sovrana rivoluzionaria. Le concordanze delle lessie “bonheur” e “félicité” integrano i risultati di ricerca già esposti nel primo tomo e rinviano a una parola chiave del lessico della rivoluzione. Alle problematiche del repubblicanesimo ma anche a quelle del terrore fanno riferimento le concordanze di “liberté publique”, droit(s) naturel(s)”, “droit(s) de la nature”, “nature humaine”, “ennemi(s) de l’humanité”, “ennemi(s) du peuple”,“hors (de)(-) la(-) loi”. Le concordanze di “terreur” investono uno snodo fondamentale nei dibattiti storiografici sulla rivoluzione francese, già affrontato nel primo tomo con riferimento specifico a Robespierre. Alle problematiche del Terrore fanno riferimento anche le concordanze della stringa veng*. In questo caso al lettore è offerta la possibilità di testare sul piano lessicale dei protagonisti della rivoluzione le interpretazioni che, nell’ambito della dialettica rivoluzione – controrivoluzione, individuano nella vendetta l’elemento esplicativo del Terrore. L’ultimo gruppo di evidenze lessicologiche e lessicometriche presentate nel volume riguarda una figura che è tornata centrale negli studi sulla rivoluzione: il sanculotto. Il materiale linguistico proposto conferma la polisemia del designante “sans-culotte” nel lessico della rivoluzione e documenta la divaricazione – recepita non senza contraddizioni anche nel lessico storiografico - tra l’uso politico e l’uso sociale di questo sintagma, diventato nell’anno secondo un emblema repubblicano carico di suggestioni e di simbolismi.

Cesare Vetter (cvetter@units.it) insegna Storia della Francia presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Trieste. Coautore di Nazionalismo e neofascismo nella lotta politica al confine orientale 1945-1975 (Trieste, 1977), ha pubblicato numerosi saggi su riviste italiane e straniere e le seguenti monografie: Carlo Pisacane e il socialismo risorgimentale. Fonti culturali e orientamenti politico-ideali(Milano, 1984); Il dispotismo della libertà. Dittatura e rivoluzione dall’Illuminismo al 1848 (Milano, 1993); Dittatura e rivoluzione nel Risorgimento italiano (Trieste, 2003). Ha curato il primo tomo de La felicità è un’idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese (Trieste, 2005).

Marco Marin (marcomarin77@yahoo.it) si è laureato in storia nel 2005 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste con una tesi su Il concetto di felicità nel pensiero politico di Robespierre (relatore: Cesare Vetter). Nel 2008 è stato borsista presso l’Istituto Benedetto Croce di Napoli. Nel 2010-2011 ha studiato a Parigi presso la Bibliothèque Nationale, le Archives Nationales e l’Institut d’histoire de la révolution française. Nel 2012 ha completato il dottorato di ricerca presso il SUM (Istituto Italiano di Scienze Umane) con una tesi su I catechismi rivoluzionari in lingua francese, 1788-anno VIII (tutor: Anna Maria Rao). È esperto delle tecniche di studio lessicometrico del testo e al momento sta svolgendo delle ricerche sulla diffusione della stampa propagandistica e pedagogica durante la Rivoluzione francese. Collabora attivamente al cantiere di ricerca sulla felicità diretto e coordinato da Cesare Vetter presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Trieste.

Elisabetta Gon (elisabettagon@gmail.com) si è laureata in lingue nel 2011 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste con una tesi magistrale su Peuple et sans-culottes nel lessico di Robespierre (relatore: Cesare Vetter). Svolge in Italia attività di traduzione e interpretariato come libera professionista e in Francia attività di sostegno linguistico nelle scuole. Esperta di tecniche di analisi del discorso e di linguistica dei corpora. Collabora attivamente al cantiere di ricerca sulla felicità diretto e coordinato da Cesare Vetter presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Trieste.

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