Futuribili. Rivista di studi sul futuro e di previsione sociale. 2017, n. 2, Vol. XXII
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CONTENTS / SOMMARIO
Gasparini Alberto
Editoriale. Iceberg e post-umano
Stavenhagen Rodolfo
Self-determination. Right or demon?
Zonova Tatiana
Sopravvıveranno le Organızzazıonı Non Governatıve (ONG) nel futuro?
Frckoski Ljubomir D.
Stabilocracy. The unexpected result of security agendas in the Western Balkans
Bregantini Luca
I foreign fighters europei. Un profilo sociologico
Ӧzerdem Füsum
The effects of civil war in Syria and Turkey’s position regarding human security
Cernoia Alberto, Zago Moreno
Turismo e domanda di sicurezza: generazioni italiane a Confronto
Bonnin Ivan
Castelli Carla, Marone Francesco
Longo Giuseppe O.
Gasparini Alberto
Invadenza e controllo dell’impatto delle tecnologie sui valori umani e post-umani
van Steenbergen Bart
Man on the throne of God? The societal implications ofthe bio-medical revolution
Tudor Salantiu
Bestuzhev-Lada Igor
Post-umanità come serie ordinata di campi di informazione della mente mondiale
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- PublicationControllo della folla e gestione degli eventi in Italia: il ruolo delle strutture civili a livello locale(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)
;Castelli, CarlaMarone, FrancescoLo studio delle folle occupa un ruolo centrale nella storia delle Sociologia sin dalle sue origini alla fine dell’Ottocento. Il tema appare di grande importanza anche ai nostri giorni. In particolare, negli ultimi quattro anni, con l’ascesa dell’auto-proclamato Stato islamico, numerosi attacchi terroristici hanno colpito in maniera indiscriminata assembramenti di persone anche in Occidente, specie in contesti urbani. Oltretutto, il clima generale di tensione può favorire incidenti come quelli avvenuti nel centro di Torino la sera del 3 giugno 2017, pochi giorni dopo l’attacco suicida di matrice jihadista al termine di un concerto a Manchester. L’articolo intende esaminare il problema del controllo della folla in Italia nella fase attuale e il possibile coinvolgimento di strutture civili a livello locale nella gestione degli eventi, a fianco delle forze dell’ordine e delle forze armate. In particolare, il sistema composito della protezione civile, forte delle sue capacità e delle esperienze maturate sul campo, potrebbe offrire un contributo rilevante, entro i limiti dei suoi compiti e delle sue competenze, per la tutela della safety456 2294 - PublicationEditoriale. Iceberg e post-umano(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Gasparini, AlbertoAl modo di affrontare la previsione sviluppata in questo numero di FUTURIBILI (n. 2, 2017) diamo il titolo “Icebergs, turismo e sicurezza, post-umano”. L’iceberg è la metafora di una piccola punta emergente di un qualcosa di enorme, che emerge da dimensioni e da profondità inconosciute, imprevedibili da definire, da interpretare, e quindi da dominare con azioni operative e strategiche. Il post-umano è rappresentato da trasformazioni avvenute nell’uomo e nei suoi valori per effetto di tecnologie e informazioni, ma che eventualmente si vuole sottoporre a degli interventi per modificarli ulteriormente nel futuro.
251 154 - PublicationI 'foreign fighters' europei. Un profilo sociologico(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Bregantini, LucaI 'foreign fighters' sono un gruppo estremamente eterogeneo di migliaia di persone che proviene da un centinaio di paesi in tutto il mondo. Questa ondata di miliziani si muove dai propri paesi di origine, o di immigrazione, per cercare di raggiungere altri estremisti radicali in Siria ed Iraq. Attualmente circa 30.000 persone hanno già raggiunto quelle terre dove nel 2014 è stato fondato il Califfato e tra morti in battaglia, bombardamenti e foreign fighters di ritorno ad oggi nello spazio compreso tra Siria ed Iraq ve ne potrebbero essere ancora circa dodicimila. Tra costoro circa 4-5.000 verrebbero dai Paesi dell’Unione Europea e quasi 3-4.000 da solamente Francia, Germania, Regno Unito e Belgio. Le cifre vanno prese con molta cautela e variano a seconda della fonte utilizzata. La variabilità dei dati è molto ampia anche per quanto concerne le cifre fornite sui rientri in Europa. Secondo le autorità italiane dovrebbero essere un migliaio circa. L’identikit che descrive i 'foreign fighters' provenienti dai Paesi europei è abbastanza chiaro: per lo più si tratta di soggetti giovani e di sesso maschile, ma le donne pare costituiscono una quota decisamente significativa del gruppo dei foreign fighters, vale a dire il 17%. Sono per lo più di origine maghrebina o balcanica ma non mancano quelli di origine asiatica. Soprattutto tra coloro, che provengono dal Regno Unito, il livello di istruzione e lo status socio-economico, generalmente basso, si fa più elevato.
1369 1542 - PublicationFuturibili. Rivista di studi sul futuro e di previsione sociale. Vol. XXII, n. 2, 2017(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)This year marks the 50th anniversary of the appearance of Futuribili in Italy, and for about 40 years it has analysed Italy, the world and prediction methods in the hundred or more editions published from 1967 to 1974 and from 1994 to the present day. There is always “a need for prediction”, but in truth there are historical moments when this need is great and others in which prediction is all but superfluous because future events are implicit in the current orientation. This unevenness in the need for prediction is reflected in the history of Futuribili, coinciding with the forms it has taken over time. If this is the heart of the current need for prediction, for Futuribili it is more essential than ever to rethink its framework and structure, to broaden its target to a large number of groups, to reach a target readership that is sensitive to effective solutions to the problems posed.
209 2452 - PublicationInvadenza e controllo dell’impatto delle tecnologie sui valori umani e post-umani(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Gasparini, AlbertoL’articolo è diviso in due parti. La prima propone alcuni elementi per la definizione di tecnologie, impatto, invadenza, controllo. In particolare si evidenzia (con W. Richard Scott) che le tecnologie sono composte in parte da macchine e da attrezzature meccaniche, ma comprendono anche le conoscenze tecniche e le capacità dei partecipanti. Nella seconda parte l’autore evidenzia l’invadenza e il controllo delle tecnologie sui valori essenziali dell’uomo. Tali valori fanno riferimento: 1) al fluire dell’uomo (nascita, morte, storia, riproduzione, natura); 2) all’uomo inizio e fine (dolore, sessualità, piacere, autorealizzazione, successo e dominio, solidarietà, felicità). Vi sono poi dei valori che a seconda del dominio dei primi valori o dei secondi assumono connotati differenti: 1) eternità fra Dio (trascendenza) e “dio piccolo” (immanenza); 2) natura fra ambiente e concezione storica e artificiale (città). Vengono poi considerati la tecnologia e nuovi ruoli dei valori, in cui le tecnologie derivano dalla medicina, dai farmaci, dalla biologia e dalla relativa ricerca scientifica; e dalle quali derivano mutamenti nei valori compresi tra il “fluire dell’uomo” e “l’uomo inizio e fine”. Le invadenze tecnologiche sui valori operano nelle seguenti forme: 1) di annebbiare i legami dell’individuo con la storia, con il tempo, con tecnologie regolative di processi; 2) di attenuare i legami emozionali nei figli alla morte dei genitori, per quanto riguarda la forma di rimpianti (“ha vissuto lungamente la vecchiaia”) e di sentimenti di colpa (“la morte è stata serena”) per la efficacia dei farmaci; 3) e inoltre, per la manipolazione tecnologica della riproduzione e quindi della nascita, di modificare la “cultura” della genitorialità (biologica, semi-biologica, culturale), l’identità familiare e/o comunitaria dei figli (a seconda che essi siano naturali e/o culturali). Poi vengono considerati i processi attraverso i quali le modifiche dei valori, prodotte dall’invadenza, possono essere ulteriormente modificate in maniera “più umana” dal susseguente controllo. L’articolo si conclude con il confronto degli effetti fra le tecnologie che nascono all’interno di tre problematiche: i valori umani considerati, la riorganizzazione della società, e l’ambiente.
320 999 - PublicationMan on the throne of God? The societal implications ofthe bio-medical revolution(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)van Steenbergen, BartThe article deals with the possible influences on society of developments in the bio-medical field and especially cloning, ‘the book of life’ and eugenics. It is argued that the present resistance against these developments may diminish under the influence of biologism which is on the rise. The author investigates these societal influences in four fields: the welfare state (will the notion of collective solidarity disappear?), citizenship, meritocracy (can we expect new class divisions?) and democratic politics (the rise of new political cleavages).
295 201 - PublicationPost-umanità come serie ordinata di campi di informazione della mente mondiale(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Bestuzhev-Lada, IgorL’Autore sulla falsariga di un progetto di ricerca da farsi nell’ambito dell’Accademia Russa di Futures Studies, da lui presieduta, sviluppa l’ipotesi di una previsione di come attraverso il susseguirsi di generazioni di computer e di campi di informazione può realizzarsi una post-umanità costituita da cybers che condividono una comune mente mondiale. L’analisi pone l’attenzione anche sulla riproposizione dei significati della vita (razionalizzazione della materia) che cambiano, sulle forme materiali, sui criteri ottimali, sui quali si fonda la mente mondiale, e sull’etica del processo di trasformazione della persona in cyber. È un’analisi che richiama, in negativo, le previsioni di Tehilard de Chardin. L’ipotesi da verificare viene infine trasformata negli stadi della ricerca per la sua verifica.
370 197 - PublicationProspettive del post-umano(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Longo, Giuseppe O.L’evoluzione biologica s’intreccia con l’evoluzione culturale (oggi soprattutto tecnologica), i cui meccanismi sono in parte lamarckiani, dando luogo a un’evoluzione bioculturale. Da sempre l’uomo costruisce strumenti con cui modificare e conoscere l’ambiente, e gli strumenti a loro volta retroagiscono sull’uomo, trasformandolo in Homo technologicus, un simbionte ibrido di biologia e tecnologia. Oggi questa trasformazione ha assunto carattere intenzionale e deliberato e mira a due ordini di finalità: terapeutiche e migliorative, queste ultime dirette a potenziare facoltà naturali o a generarne di inedite: e qui si apre lo scenario del post-umano. Ma l’uomo è sempre stato post-umano, nel senso che si è sempre ibridato con piante, animali, cibi, farmaci, droghe e , oggi, macchine; e aumentato e potenziato grazie a pratiche artificiali. Questa visione continuista rende meno traumatico il concetto di postumano, inserendolo in uno sviluppo evolutivo natural-culturale, ma conferisce all’uomo la piena responsabilità della propria evoluzione, perché se è vero che l’uomo è sempre stato postumano è anche vero che soltanto oggi se ne rende conto, grazie alla potenza e alla velocità dello sviluppo tecnico. Tale nuova consapevolezza pone in tutta la sua drammaticità il problema etico nel senso più ampio del termine, mentre i post-umanisti sono più interessati agli aspetti migliorativi (specie delle capacità cognitive) che agli aspetti sociali ed etici.
323 564 - PublicationSelf-determination. Right or demon?(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Stavenhagen, RodolfoFour subjects are dealt with: the confusion between self-determination and separatisms; self-determination as a point or as a process; the mystery regarding who the “self ” in self-determination refers to; and the link between self-determination and democracy. As for the first topic, the author maintains that self-determination cannot be identified with political separatisms, since it is a form of “social being”, of “collective existence”. Its great political power lies to the fact that it is perceived as essential for reaching objectives that are valued morally and shared socially, such as control over one’s own life and destiny. As such, it cannot be a point, a single political event. The author holds that it is indispensable to make a collective effort to find a rigorous criterion - revising the approaches so far used in international law and adopted by governments - by means of which to define those who claim the right to self-determination. It is also necessary to strengthen the tie between self-determination and democracy. He states, in fact, that the violence that often accompanies such phenomena is due not to self-determination but to its negation, and this is incompatible with democracy, which can prosper only by respecting the right of peoples to self-determination. The challenge is to transform these basic principles into effective political and legal institutions.
286 1166 - PublicationSopravvıveranno le Organızzazıonı Non Governatıve (ONG) nel futuro?(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Zonova, TatianaMolti pensatori, parlando del futuro, anticipavano l’estinzione dello stato. I marxisti contrapponevano allo stato l’auto-organizzazione della società comunista. I liberali puntavano sul primato assoluto delle relazioni economiche, finalizzate a spazzare via i confini e trasformare il mondo in un mercato comune. È lecito presumere che il sistema statale come categoria storica potrà acquisire altre forme in futuro. Oggi, tuttavia, lo Stato continua ad esistere e svolge un ruolo importante nelle relazioni internazionali. L’auto-organizzazione della società si riflette invece nel numero crescente di attori non statali. Un numero significativo di Ngo a ragione è considerato come parte integrante della diplomazia moderna vista come un sistema di comunicazione della comunità internazionale. Si potrebbe anche dire che le ONG internazionali come importanti istituzioni sociali riescono a colmare alcune lacune che si formano nel contesto della politica internazionale troppo burocratizzata.
393 530 - PublicationStabilocracy. The unexpected result of security agendas in the Western Balkans(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Frckoski, Ljubomir D.The text analyses the process of authoritarian populism building, which is the unexpected result in most Western Balkan countries stemming partly from double standards applied in the region by the EU and NATO bureaucrats and decision makers in the process of enlargement of the EU and NATO. The EU’s obsession with stability has led it to lose sight of the rule of law and liberal democratic standards as basic criteria for enlargement or relegated them to mere rhetoric. Future outcomes are uncertain.
352 478 - PublicationThe effects of civil war in Syria and Turkey’s position regarding human security(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Ӧzerdem, FüsumNow in its fifth year, the civil war in Syria has created one of the world’s largest humanitarian and security crises. The crisis in itself contains the historical background to the situation of Syrian refugees. While the issue is subject to another discussion, it is important to refer to the Muslim refugee problem for a better understanding of today’s situation. Approaches to the Muslim refugee crisis differ considerably throughout the world. Probably the most striking point is that while the West has sheltered Muslims, providing them with homes and jobs, the neighbouring countries sharing the same religion have ignored the Muslim population and done nothing. This is an important criticism directed at fellow Arabs who have always blamed the West for the refugee crisis and will be addressed in the article in detail. The number of Syrians seeking refuge in Turkey is currently close to 2 million. Turkey, implementing an “open door” policy to every Syrian crossing the border and issuing “temporary protection” status, has spent 5 billion dollars on the refugee crisis up to November 2014. For the Syrians in Turkey, the possibility of returning to their own country has been gradually decreasing due to the escalation of the civil war. The situation revealing the severity of the situation of Syrian asylum seekers points out that the issue has evolved into a complex problem that requires a multi-dimensional analysis in all its humanitarian, legal, political, social and financial aspects. This article is written mainly based on online research and a deep assessment of reports prepared by GOs, NGOs, the UN and other international agencies and various news pieces and articles. The policy of the Turkish Government has also been closely analysed by including the discourse of President of the Republic of Turkey, Recep Tayyip Erdoğan, in relation to the civil war that has evolved into a global refugee and human security crisis demanding urgent and coordinated humanitarian actions, apart from the military and political response.This article tries to explain Syrian asylum seekers’ position in Turkey and Turkey’s position from the perspective of human security and the rest of the world’s perception.
281 265 - PublicationThe modern alchemy and societal trends. Giving up ideologies and embracing digitalisation as a global philosophy(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Tudor, SalantiuIn this paper the author discusses the impact of information access, in combination with network structures and communications technologies, in the formation of social perceptions. This phenomenon is known as social computing. However, global access to emerging technology and easy user access to information sources are leading to new philosophical tendencies. Group behaviour and individual perceptions suggest that virtual influences and individual cognitive processes such as creativity and event perception are potentially determinants of new adoptions, as constructor elements of a new type of thinking. Finally, the author examines the impact of sharing personal experiences in the change of social values and norms from an individual to a global level.
375 349 - PublicationTurismo e domanda di sicurezza: generazioni italiane a Confronto(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)
;Cernoia, AlbertoZago, MorenoLa responsabilità nel turismo non riguarda solo il comportamento del turista, ma anche quello delle comunità ospitanti. Oltre alla conservazione del proprio patrimonio culturale e naturale, all’attenzione per la sostenibilità ambientale ed economica o per rendere piacevole il soggiorno al visitatore, gli attentati terroristici che si sono verificati negli ultimi anni in diverse località di richiamo turistico ricordano alle destinazioni l’aspetto della sicurezza, come attributo dell’accoglienza e non solo come necessità per arginare il calo di arrivi. Gli autori illustrano i risultati di una survey on line sulla percezione dei rischi in vacanza, sulle principali paure di un campione di italiani raggruppati in base all’appartenenza generazionale: maturi (nati prima del 1946), boomers (nati tra il 1946 e il 1965), generazione X (nati tra il 1966 e il 1980), millennials (nati tra il 1981 e il 2000). Con la scelta “generazionale”, si è voluto porre attenzione alle vicende storiche e ai consumi culturali di cui una generazione fruisce nel corso della giovinezza e che si traducono in aspettative e valori comuni. Gli atteggiamenti e i comportamenti generazionali sono così messi a confronto relativamente alle preferenze turistiche, all’influenza dei media, alle loro percezioni e idee sulla questione della sicurezza e del rischio, al condizionamento degli attentati terroristici nelle scelte di viaggio, alle emozioni provate di fronte ad una serie di immagini di luoghi, situazioni e attentati.568 686 - PublicationVentimiglia, città di frontiera: perturbazione migratoria del turismo e dispositivi di potere confinario(EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)Bonnin, IvanA partire dall’estate del 2015, per via della chiusura della frontiera territoriale francese a discapito dei migranti presunti irregolari, la città italiana di Ventimiglia è divenuta collo di bottiglia delle dense rotte migratorie dirette verso la Francia e l’Inghilterra. Per una serie di diversi fattori psicosociali inerenti soprattutto la razionalità di mercato e la crisi dell’Europa, la presenza dei molti migranti in città è progressivamente entrata in collisione con l’industria turistica e la popolazione locale. Basandosi su questo caso di studio, l’intento del seguente contributo è di analizzare le dinamiche di questa “turbolenza migratoria” e le risposte governative che ha suscitato. Il governo, infatti, nel tentativo di minimizzare gli effetti negativi scaturiti da questa nuova situazione sociale, è dovuto intervenire nel contesto di Ventimiglia attivando quelli che definiremo come “dispositivi di potere confinario”, impiegati con lo scopo di separare e tenere divise le due differenti tipologie di flusso rappresentate dai turisti e i migranti.
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