Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia 165
Permanent URI

CONTENTS / SOMMARIO
Scanu Giuseppe
Prezioso Maria
De Rubertis Stefano, Mastromarco Camilla, Labianca Marilena
Una proposta per la definizione e rilevazione del capitale territoriale in Italia
Amodio Teresa
L’assetto manifatturiero della Campania attraverso una lettura geocartografica
Bencardino Massimiliano
Grillotti Di Giacomo Maria Gemma, De Felice Pierluigi
La complessa cartografia dei fenomeni liquidi: la geografia del land grabbing
Ietri Daniele, Pagetti Flora
La definizione delle ‘inner peripheries’: indicatori e unità territoriali
Carbone Luisa
L’ecosistema di informazioni: progettare e mappare le interazioni tra il visibile e l’invisibile
Iovino Giorgia
I molti volti della periferia. Riflessioni a partire da un caso di studio
Salvatori Franco, Ricci Alessandro
Browse
Browsing Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia 165 by Title
Results Per Page
Sort Options
- PublicationBollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia, 165 (2019)(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
89 934 - PublicationLa complessa cartografia dei fenomeni liquidi: la geografia del land grabbing(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
;Grillotti Di Giacomo, Maria GemmaDe Felice, PierluigiLa complessa e problematica diffusione spaziale del fenomeno liquido land grabbing offre agli Autori l’occasione non soltanto per indicare l’itinerario scientifico con cui è possibile superare la difficoltà di conoscere i luoghi da cui partono e quelli in cui si consuma il processo di accaparramento delle terre, ma anche l’opportunità di riflettere sulla funzione epistemologica della cartografia. L’articolo spiega infatti perché le rappresentazioni tematiche sono utili, oltre che a palesare visivamente la distribuzione dei fenomeni esaminati, anche a spingere le indagini verso l’interpretazione dei loro significati più nascosti. Dietro gran parte delle negoziazioni per l’acquisizione delle terre si celano infatti rapporti compositi che vedono protagonisti gruppi economici e finanziari di Stati, imprese e società, mossi da interessi declinati alla crescita finanziaria piuttosto che allo sviluppo economico sostenibile. Pochi, incompleti e talora discordanti sono i dati quantitativi del fenomeno che gli Autori, dopo un’attenta analisi ed elaborazione critica, hanno georeferito. Le rappresentazioni cartografiche che ne sono scaturite hanno delineato il complesso e caleidoscopico mondo del land grabbing che a scala mondiale disegna non solo le scontate direttrici di matrice colonialista Nord-Sud, ma anche quelle di nuova generazione Sud-Sud, Nord-Nord e Sud-Nord. Le vecchie e nuove traiettorie confermano che il fenomeno dell’accaparramento delle terre si è ormai globalizzato coinvolgendo, con ruoli e funzioni diverse, la gran parte dei paesi del mondo e disegnando una nuova geografia, dove i confini tra paesi predati e predatori sono meno netti e più liquidi e dove la linea di demarcazione, che un tempo poteva corrispondere a quella dell’equatore geografico, è venuta a mancare in quanto alcuni paesi preda sono al tempo stesso anche predatori. L’emersione di questi nuovi flussi impone di fare chiarezza su alcune indicazioni contradditorie delle politiche agricole internazionali in particolare quelle farisaicamente preoccupate di produrre biocarburanti estendendo le colture no food e scarsamente attente agli appetiti speculativi del land grabbing che sottraggono risorse vitali alle popolazioni rurali costringendole ad abbandonare le loro terre e ad emigrare.982 1956 - PublicationLa definizione delle ‘inner peripheries’: indicatori e unità territoriali(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
;Ietri, DanielePagetti, FloraLa ricerca recente sul tema della coesione territoriale e delle politiche territoriali ha visto un’attenzione crescente sul ruolo di territori “marginali” o “interni”, spesso in relazione alle aree urbane “centrali”. Tra le tipologie urbana e marginale o interna è emersa la necessità di definire una varietà di territori intermedi, spesso interessati da significative trasformazioni socio-economiche, effetto sia di scelte politiche a livelli di governo superiore, sia dell’impatto di condizioni economiche generali. Si fa riferimento a questi territori con il termine di “inner peripheries”. Il contributo, dopo avere richiamato la letteratura scientifica e i documenti sulle inner peripheries, presenta e commenta una metodologia di individuazione di questa tipologia territoriale, ponendo particolare attenzione alle unità territoriali scelte per i dati e le elaborazioni.245 808 - PublicationÈ la Coesione territoriale carattere e specificità geografica delle regioni italiane? Una misura attraverso il Territorial Impact Assessment(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)PREZIOSO MARIARafforzata dall’impiego dei fondi della Politica di Coesione, la coesione territoriale rappresenta la principale sfida per l’Europa 2020 e per il dopo Brexit, ma soprattutto la base per costruire un post 2020 sulla evidence e sulle diversità geografiche. Le istituzioni europee sono fortemente impegnate sull’argomento e considerano il Territorial Impact Assessment an ex-ante mechanism per mitigare i risultati deludenti emersi in UE e in Italia, che sottolineano forti divari regionali. L’articolo delinea il quadro generale entro cui, avvalendosi di concetti e indicatori condivisi e metodi innovativi, si inserisce il Territorial Impact Assessment della coesione territoriale in Italia, offrendo i primi risultati di una ricerca nazionale in corso (PRIN), nella costruzione di tipologie sistemiche funzionali territoriali utili all’applicazione regionale.
300 469 - PublicationL’assetto manifatturiero della Campania attraverso una lettura geocartografica(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)Amodio, TeresaLa ricerca analizza il sistema manifatturiero della Campania, reduce da una profonda crisi che ha colpito su larga scala il settore nell’ultimo trentennio, al fine di intercettare la sopravvivenza di realtà produttive e di ambiti localizzativi tali da poter prospettare uno scenario di rilancio e di recupero di una tradizione industriale che sia nuovamente significativa per l’economia regionale. L’ancoraggio concettuale del lavoro risiede nella copiosa letteratura che assegna al settore secondario un ruolo di fondamentale importanza nel supportare le traiettorie di sviluppo locale. In termini metodologici si è scelto di operare in ambiente GIS così da poter analizzare i livelli informativi presi in considerazione attraverso una lettura quali-qualitativa della complessità che caratterizza la manifattura regionale. Lo scopo finale è quello di dare evidenza alla presenza di ambiti produttivi di eccellenza che, nonostante i diffusi fenomeni di dismissione presenti su ampie aree della trama urbana regionale, convivono con dinamiche produttive di tipo distrettuale, oltre che di aree di crisi, complesse e non complesse, per le quali sono in atto tentativi di rilancio offerti dalle più recenti politiche industriali nazionali.
212 560 - PublicationL’ecosistema di informazioni: progettare e mappare le interazioni tra il visibile e l’invisibile(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)Carbone, LuisaL’intervento vuole riflettere sulle connessioni che si instaurano in termini di cultura del progetto e processi tecnologici di innovazione sociale in un territorio rurale come quello della Tuscia a partire dall’esperienza relazionale dei Gruppo Azione Locale (GAL), che attraverso i Social Media cercano di dare un nuovo impulso alle attività di rete e raggiungere così nuovi attori territoriali. L’intento attraverso l’applicazione della Social Network Analysis (SNA) è analizzare i territori in cui le comunità prendono forma, si relazionano, partecipano e fanno esperienza della rete e dei flussi informativi, in grado oramai di rappresentare e geolocalizzare l’esperienza di un luogo così come è fruita direttamente dai suoi users.
227 255 - PublicationI molti volti della periferia. Riflessioni a partire da un caso di studio(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)Iovino, GiorgiaLe periferie delle città contemporanee sono territori complessi e conflittuali, in perenne divenire, luoghi di frontiera da conoscere dall’interno, in quanto non rappresentabili con un unico modello. Partendo da tale prospettiva, il presente lavoro indaga le molteplici forme che la periferia può assumere nei diversi contesti, con riferimento ad uno specifico ambito d’indagine quello della città di Napoli, case study particolarmente interessante a scala nazionale ed europea, per la coesistenza di quartieri ed enclave periferiche estremamente diverse per conformazione geomorfologica, storia urbanistica, composizione sociale, assetto insediativo e funzionale. L’intento è di proporre una descrizione densa di questo patchwork urbano, una descrizione, cioè, in grado di restituire un’immagine sufficientemente rappresentativa della varietà, complessità e ricchezza di caratteri, problematiche e risorse presenti in questi territori di frontiera.
364 3194 - PublicationPRESENTAZIONE. CONVEGNO AIC 2018. Benevento 8-10 maggio 2018. Cartografia e sviluppo territoriale delle specificità geografiche(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)Scanu, Giuseppe
157 195 - PublicationUna proposta per la definizione e rilevazione del capitale territoriale in Italia(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
;De Rubertis, Stefano ;Mastromarco, CamillaLabianca, MarilenaIl concetto di capitale territoriale è stato discusso in numerosi documenti internazionali e in differenti ambiti disciplinari. Dalla rassegna della letteratura si evince una ricorrenza definitoria di alcuni contributi e un recente rinnovato interesse per l’argomento. Tutto ciò in un contesto di profondo cambiamento che ha visto la graduale affermazione di un punto di vista “territoriale” e dal “basso” rispetto ai tradizionali approcci “esogeni” e “dall’alto”. In quest’ottica, la maggiore attenzione posta sul soddisfacimento dei bisogni locali relativizza anche il concetto di risorsa. La dimensione socio-culturale assume un ruolo chiave in quanto da essa dipende la rappresentazione del territorio e, quindi, gli obiettivi di sviluppo di una comunità. Da questo punto di vista, il concetto di capitale territoriale sembra fornire un importante contributo, soprattutto in termini di definizione del quadro logico di riferimento. Nel presente lavoro, a partire dalla letteratura, si cerca di elaborare una definizione di “capitale territoriale” che, pur rispecchiando gli elementi di complessità a cui si è fatto cenno, possa essere applicata a diversi contesti e consentire una semplificazione schematica della rappresentazione delle qualità territoriali. L’analisi dei fattori che lo determinano e la scelta delle variabili per la sua rappresentazione fanno emergere chiaramente la necessità di riflettere ulteriormente sugli approcci per la sua misurazione e sulle modalità del suo impiego a supporto delle politiche di sviluppo.517 1834 - PublicationQuale cartografia per una geografia dell’incertezza?(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
;Salvatori, FrancoRicci, AlessandroRagionare sulla configurazione geografico-politica degli assetti globali, in un’epoca contraddistinta dal fenomeno della globalizzazione, significa anche riflettere su come tali assetti possano essere rappresentati. Se da una parte stiamo vivendo – secondo diversi autori, afferenti a discipline diverse – un periodo contraddistinto dall’incertezza nella società, nelle dinamiche economico-finanziarie, nelle questioni migratorie, etc., appare di un qualche interesse per i geografi domandarsi se tale incertezza caratterizzi anche le questioni geografiche e, più nello specifico, quelle geografico-politiche. E se tale esercizio può avere un valenza da un punto di vista teoricoconcettuale, la domanda può essere trasferita al campo raffigurativo della geografia, la rappresentazione cartografica. Più nello specifico, l’articolo pone una questione e con essa diverse altre: valgono ancora i modelli cartografici “canonici” per proporre una lettura del mondo in un contesto apparentemente pervaso dall’incertezza, ravvisabile fin dai primordi della modernità? Come può essere efficacemente raffigurato il contesto mondiale nella sua essenza sistemica oggi profondamente mutevole e, per l’appunto, incerta?207 1347 - PublicationSquilibri territoriali nella distribuzione del reddito pro capite in regione Campania: una sperimentazione alla scala delle frazioni censuarie(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)Bencardino, MassimilianoI meccanismi di generazione e distribuzione dei redditi nello spazio territoriale sono molto complessi, dipendono da diversi fattori e incidono sulle dinamiche socio-demografiche del contesto geografico di riferimento. Il presente studio è una sperimentazione volta a esaminare la distribuzione territoriale del benessere economico in regione Campania, attraverso la determinazione del reddito pro capite alla scala delle frazioni censuarie. Con un metodo di calcolo originale, si è inteso riprodurre la “geografia economica” della regione ad una scala di dettaglio al fine di porre in evidenza lo squilibrio spaziale tra realtà urbane e aree rurali, tra centri e periferie, nel computo della ricchezza regionale. Le informazioni numeriche, estratte dal data warehouse del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e aventi quale unità territoriale di riferimento il comune, sono scalate al livello delle frazioni censuarie attraverso una serie di indicatori proxy (indiretti) desunti dalle rilevazioni dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e così utilizzate per le rappresentazioni cartografiche. Per evidenziare le aree a maggior accumulo di ricchezza sono analizzate spazialmente le varie tipologie di reddito, attraverso la cluster analysis. Infine, le informazioni così ricavate sono messe in relazione ad altre variabili economico-statistiche (quali addetti e unità locali industriali e commerciali) al fine di stabilire correlazioni spaziali tra ricchezza e settori economici. Su questa base analitica, un’analisi diacronica potrebbe consentire di capire quale sia l’andamento della geografia economica regionale, quali le aree di benessere crescente o, d’inverso, in declino economico e quali le aree maggiormente colpite dalla recente crisi economica.
335 1364