Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia 160
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CONTENTS / SOMMARIO
Scanu Giuseppe
CARTOGRAFIA, PROMOZIONE DEL TERRITORIO, SMART CITIES. Presentazione (in margine a un convegno)
Mangano Stefania, Ugolini Gian Marco
Nuove tecnologie e smart map per un turismo urbano e una mobilità intelligente
Amodio Teresa
Prezioso Maria
La rivoluzione delle capitali. Come comporre l’Agenda urbana 2020
Pigliucci Michele
La cartografia come strumento di indagine geopolitica: il caso della crisi ucraina
Cocco Enzo
Pensare la città. Lo sguardo dei flâneurs
Siniscalchi Silvia
Carbone Luisa
L’antica Via Clodia: una smart road per il rilancio turistico del territorio
Dai Prà Elena, Allegri Davide
Spagnoli Luisa, Gallia Arturo
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- PublicationLa cartografia come strumento di indagine geopolitica: il caso della crisi ucraina(EUT Edizioni Università di Trieste, 2017)Pigliucci, MicheleMalgrado la vicenda trovi scarso riscontro sui principali canali di comunicazione occidentali la crisi ucraina rappresenta ormai da anni un pericoloso conflitto a ridosso dei confini orientali del continente, foriero di gravi rischi per il processo di integrazione europea. Per via della propria posizione geografica l’Ucraina rappresenta il territorio di passaggio principale per i rifornimenti di gas naturale provenienti dalla Russia e diretti al continente europeo: questo traffico, fondamentale per le economie della Federazione russa e dell’Unione Europea, contribuisce a rendere il conflitto di particolare criticità strategica. Per comprendere la complessità delle tensioni è utile indagare la situazione territoriale del Paese attraverso indicatori socio-economici e politici georeferenziati in una cartografia GIS, al fine di dare evidenza agli elementi fondamentali alla base della situazione di un territorio di grande complessità. In quest’ottica la cartografia offre un contributo insostituibile: attraverso il confronto e la sovrapposizione delle rappresentazioni cartografiche relative alla realtà socioeconomica e politica del territorio è possibile rappresentare una situazione complessa e disomogenea e far emergere gli elementi di criticità. A partire dal caso della crisi ucraina, e alla luce della crescente importanza della place evidence in ambito europeo, il contributo intende così fornire elementi di analisi circa il ruolo della cartografia nell’indagine geopolitica al fine di conservare e valorizzare gli elementi geografici di questa disciplina.
462 910 - PublicationLa cartografia storica come dispositivo progettuale per la riqualificazione e il ripristino ambientale della morfologia delle aree perifluviali(EUT Edizioni Università di Trieste, 2017)
;Dai Prà, ElenaAllegri, DavideLe rettifiche ottocentesche realizzate negli Stati-Nazione europei hanno durevolmente modificato gli assetti territoriali dei principali sistemi fluviali attraverso onerose operazioni di normalizzazione delle morfologie e delle portate. Ciò ha determinato nel breve periodo indubbi vantaggi sanitari (bonifica delle aree insalubri) ed economici (ampliamento delle superfici coltivabili, salvaguardia dalle esondazioni, regolarizzazione dei flussi) mentre nel medio e lungo termine si sono evidenziati dei minimi svantaggi legati a precise scelte progettuali (Bevilacqua, Rossi, Doria, 1984). In taluni casi è emersa l’inadeguatezza degli interventi di rettifica (dimensioni del nuovo alveo, scomparsa delle isole fluviali) rispetto ai successivi processi di territorializzazione (Cavallo, 2011). La presente relazione intende illustrare nuove possibili proposte di “rinaturalizzazione” che potrebbero restituire nuove funzioni sociali ed economiche ai corsi d’acqua nell’ottica delle Smart Cities e del paradigma della sostenibilità globale. La cartografia storica riveste, a tal fine, un ruolo fondamentale come strumento per la ricostruzione puntuale dell’evoluzione storica dei quadri ambientali e come dispositivo progettuale al servizio della pianificazione urbanistica.330 615 - PublicationCARTOGRAFIA, PROMOZIONE DEL TERRITORIO, SMART CITIES. Presentazione (in margine a un convegno)(EUT Edizioni Università di Trieste, 2017)Scanu, Giuseppe
262 201 - PublicationIl libro delle province francescane: uno speciale atlante per la storia del territorio. La Marca Anconitana nei secoli XIV-XVIII(EUT Edizioni Università di Trieste, 2017)
;Spagnoli, LuisaGallia, ArturoL’intervento intende indagare il processo di territorializzazione che i Francescani hanno sollecitato nel corso dei secoli, non trascurando di valutare le intersezioni con gli aspetti sociali e demografici, politici ed economici che hanno caratterizzato la penisola italiana nel lungo periodo. Tali considerazioni sono frutto dell’interpretazione del Provinciale Ordinis Fratrum Minorum S. Francisci Conventualium di Francesco Antonio Righini. L’opera, pubblicata a Roma nel 1771, è conservata presso l’archivio e la biblioteca della Curia Generalizia dei Santi XII Apostoli dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, e si compone di una parte testuale e di una cartografica. Il volume, sebbene ad una prima rapida lettura possa apparire una delle tante serie “statistiche” francescane, si presta in realtà a un’analisi ricca di spunti, che si apre a varie piste di ricerca, sondando le quali è possibile comprendere molto dell’autore e dei modelli cartografici che lo hanno ispirato; analizzare il legame con atlanti appartenenti a questa stessa tipologia prodotti da altri ordini religiosi; illustrare le diverse fasi storiche che meglio hanno rappresentato l’evoluzione del processo di modellamento territoriale messo in atto dall’Ordine dal XIV al XVIII secolo. L’insieme di queste ultime considerazioni è stato vagliato attraverso il ricorso all’integrazione di una metodologia GIS, ai fini dell’elaborazione di strumenti utili a visualizzare quelle fasi temporali da considerarsi come le più rilevanti nella diffusione del modello insediativo francescano. Sulla base di tali presupposti metodologici, si è tentato anche di approfondire il livello di analisi, focalizzando l’attenzione sul caso di studio specifico della Provincia Marchiae Anconitanae.575 2299 - PublicationL’antica Via Clodia: una smart road per il rilancio turistico del territorio(EUT Edizioni Università di Trieste, 2017)Carbone, LuisaL’articolo prende in esame il ruolo dell’antica via Clodia nel connettere paesaggi e comunità. Un tracciato interessato da una serie di progettualità, criteri e tipologie di intervento politico. Influenzato dall’impiego delle tecnologie di comunicazione che ne narrano e configurano il frammentato percorso geo-storico, sociale ed economico sui Social Media, rilevando le potenzialità di una smart road. Un itinerario/prodotto che aumenta la competitività e l’attrattività del territorio con un’attenzione specifica alla coesione sociale, alla diffusione della conoscenza e alla fruibilità della qualità del paesaggio e della vita dei cittadini.
839 1170 - PublicationNuove tecnologie e smart map per un turismo urbano e una mobilità intelligente(EUT Edizioni Università di Trieste, 2017)
;Mangano, StefaniaUgolini, Gian MarcoLe nuove tecnologie, la rete declinata nelle sue diverse forme (internet, social network e app) insieme ai dispositivi mobili possono dare un notevole contributo al turismo, in particolare per quanto riguarda la fase di mobilità e la capacità di orientamento dei viaggiatori. Le smart map possono dunque rivestire un ruolo di primaria importanza nella gestione dei flussi turistici in ambito urbano. Infatti, l’utilizzazione dei processi di digitalizzazione applicati alla cartografia è sinergica al rafforzamento e all’acquisizione di buoni livelli di smartness, utili anche a consolidare un turismo urbano di qualità capace di attrarre nuovi target di utenza e nel contempo di gestire più efficacemente quelli già acquisiti. L’uso della sensing location e della realtà aumentata a supporto dell’attività turistica e della valorizzazione delle risorse urbane va certamente in questa direzione.687 3414 - PublicationNuove tecnologie per la fruizione dei beni culturali. L’iniziativa “Salerno in particolare. Beni culturali e innovazione”(EUT Edizioni Università di Trieste, 2017)Amodio, TeresaLa ricerca fa riferimento al tema della fruizione dei beni culturali attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative e presenta, in dettaglio, un progetto realizzato per la valorizzazione del Centro storico di Salerno, che è risultato pienamente in linea con il modello smart city. L’iniziativa, dal titolo Salerno in particolare. Beni culturali e innovazione, è scaturita dalla creatività di studiosi dell’Ateneo salernitano, che, in un clima di solida collaborazione istituzionale, hanno messo a punto una proposta culturale alternativa a quelle già esistenti, incentrata sull’ampia gamma di conoscenze e competenze specialistiche, sia umanistiche che scientifiche. Attraverso un complesso programma di attività e di eventi, presentate in diverse e prestigiosi sedi della città, il Centro storico di Salerno, contesto geografico caratterizzato dalla diffusa presenza di beni storici, artistici e archeologici, è stato interpretato e proposto in una versione che ne ha ripercorso il passato in un’ottica di modernità. Da un punto di vista metodologico, l’attività ha fortemente beneficiato del contributo di carattere geografico che, oltre a consentire l’approfondimento di aspetti connessi con la localizzazione e la contestualizzazione dei beni culturali, ha reso possibile l’elaborazione di cartografie, una delle quali interattiva ed altre come base di partenza per i diversi interventi del Progetto.
424 2616 - PublicationPensare la città. Lo sguardo dei flâneurs(EUT Edizioni Università di Trieste, 2017)Cocco, EnzoIn un suo breve scritto del 1937, Présence de Paris, Paul Valéry sembra indicare all’uomo che attraversa le città moderne un filo di Arianna per orientarsi in esse disorientandosi: lasciandosi cioè prendere (catturare) dai rumori e dai silenzi, dalle pietre e dalla vita che si presentano allo sguardo e alla memoria. Recensendo il libro di Franz Hessel, Spazieren in Berlin (1929), Walter Benjamin ha scritto che la città moderna «è l’immenso spettacolo della flânerie », un paesaggio di pura vita che può essere colta solo da quel promeneur solitaire et pensif che è il flâneur : un poeta-filosofo (secondo Baudelaire) che sa ridurre «a qualche forma di intelligibilità » la multiforme geografia morale della città e «celebrare gli ultimi monumenti di un’antica civiltà dell’abitare».
528 4032 - PublicationLa rivoluzione delle capitali. Come comporre l’Agenda urbana 2020(EUT Edizioni Università di Trieste, 2017)Prezioso, MariaI principi europei che orientano le politiche pubbliche e di sviluppo territoriale si ispirano all’etica laica e alla visione olistica della sostenibilità. Sono condivisi dalle città Capitali metropolitane, che per raggiungerli nel breve periodo (2020), sottoscrivono un’Agenda Urbana unitaria e innovativa in cui coesione, sostenibilità, sussidiarietà, inclusione sociale, sicurezza, partecipazione dal basso, equità sono alla base della European Smart Community Strategy. Co-pianificazione, consultazione continua e trasparenza dell’informazione, tecnologie flessibili e utili alla nuova domanda territorializzata di conoscenza, planning, governance e gestione integrati sono gli strumenti con cui città e policy maker europei si misurano, assumendo la complessità della conoscenza e dell’informazione geografica e la sua transcalarità come il mezzo utile per rendere attendibili e congruenti i tempi di attuazione della crescita attraverso strumenti finanziari quali gli Integrated Territorial Investment (ITI). A questo scopo, Londra, Parigi, Vienna, Berlino, Bruxelles, Lussemburgo hanno fatto dell’economia digitale un attrattore per lo sviluppo sostenibile di attività che spaziano dal turismo alla R&S, finanza, e sono ormai considerate open-city laboratory a rete territoriale, cioè città connesse e aperte all’ingegno, capaci di sfidare, senza confini, l’innovazione per combattere allo stesso tempo il cambiamento climatico e l’esclusione sociale, il non accesso ai servizi e all’housing. Questa esperienza è tuttavia ancora estranea al contesto nazionale, a cui questo contributo fa riferimento con particolare attenzione al caso di Roma Capitale Città metropolitana e alla possibile rivoluzione che essa è chiamata ad intraprendere per ritrovare la propria posizione geografica di open capital region, e gestire un capitale potenziale territoriale, che migliori la capacity building nella prospettiva di medio-lungo periodo offerta da programmi e piani strategici integrati supportati da GIS analiticogestionali, valutazioni ex ante e ex post, cartografia place based.
294 372 - PublicationSmart city e governance del territorio. Le potenzialità degli opendata cartografici attraverso alcuni casi di studio(EUT Edizioni Università di Trieste, 2017)Siniscalchi, SilviaIl concetto di smart city è intrinsecamente reticolare e sistemico, finalizzato allo sviluppo sostenibile e al miglioramento della qualità della vita. L’idea di rete rimanda a un universo urbano fondato su princìpi di uguaglianza e di governance. Una prospettiva che in chiave “virtuale” replica e rafforza il nesso tra geometria e democrazia: all’“isonomia” garantita dal modello reticolare ippodameo fanno eco le reti virtuali della città contemporanea. La cartografia, a sua volta, divenuta con le ICT “democratica” e “partecipativa”, ha messo in atto tali istanze, dando possibilità a più utenti di interagire con mappe digitali. Ne rappresenta un esempio OpenStreetMap, un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe a contenuto libero, attraverso la cooperazione di utenti di tutto il mondo. Vagliando le implicazioni teoriche del concetto di smart city, questo progetto è un interessante spunto di riflessione sulle possibilità offerte dagli opendata per le politiche di governo territoriale in ottica “smart”. La presente ricerca punta quindi a esaminare da un punto di vista geografico i presupposti teorici e l’affidabilità scientifica delle applicazioni cartografiche “aperte”, in riferimento ad alcuni casi di studio e in comparazione con alcune rappresentazioni cartografiche tradizionali del territorio.
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