Studi politici: numero monografico dedicato all'Europa Centro Orientale e Balcanica
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- PublicationCenni sulle forme di governo nei paesi della C.S.I.(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Cossutta, MarcoQuesto contributo ha come oggetto l'esame delle forme di governo proposte dalle Costituzioni degli stati sorti dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica (non prendiamo qui in esame le tre Repubbliche baltiche non avendo queste aderito al patto di Alma-Ata del dicembre 1991, che ha portato alla costituzione della Comunità degli Stati Indipendenti); è bene specificare che il campo d'indagine è limitato all'ambito descrittivo di ciò che il legislatore ha formalizzato nel testo e non comprende quindi l'analisi dell'esperienza politico-costituzionale dei regimi post-sovietici. I1 quadro istituzionale è in costante evoluzione, tant'è che sia il Kazakhstan, che la Bielorussia, pur nella loro giovane esistenza come repubbliche indipendenti hanno visto in vigore due carte costituzionali; per tralasciare i vari emendamenti proposti ed approvati negli altri paesi. Pur ritenendo che un'indagine limitata ai testi costituzionali sia in sé insoddisfacente al fine di cogliere i cardini di un'esperienza politico-costituzionale, si è ritenuto necessario limitarsi all'analisi della lettera della Costituzione.
745 1496 - PublicationLa condizionalità politica della European Bank for Recostruction and Development(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Fossati, FabioIl presente lavoro è mirato a controllare l'asserzione sulla scarsa determinazione dei governi occidentali nel favorire la democratizzazione dei paesi dell'est Europa. L'analisi empirica mostra che la modalità principale di applicazione della condizionalità politica da parte della EBRO è stata lo sbarramento all'accesso verso i regimi autoritari. Tuttavia, non tutte le dittature sono state sanzionate. Un trattamento diverso è stato riservato alla Serbia e Georgia da un lato e ai cinque paesi dell'Asia e all' Azeirbaijan dall'altro.
613 920 - PublicationIl conflitto presidente-sistema dei partiti nel consolidamento della democrazia ceca(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Belohradsky, VaclavIl conflitto tra il presidente e i maggiori partiti sulla definizione della politica nella Repubblica céca rende difficile il consolidamento del sistema dei partiti, instauratosi nei primi anni '90. Le conseguenze istituzionali di questo conflitto, e mi riferisco al patto d'opposizione, al tentativo dei maggiori partiti di ridurre le competenze del presidente e limitare la divisione dei poteri, minacciano di compromettere i risultati della transizione verso la democrazia. La destabilizzazione attuale del sistema dei partiti nella Repubblica céca è una conseguenza diretta della concezione non realistica della democrazia, profondamente radicata nella cultura politica céca e slovacca, dove la letteratura, l'etica o la religione vengono considerate come ragioni di resistenza al potere politico, controllato dalle oligarchie ostili e totalitarie.
756 987 - PublicationDisegno e consolidamento istituzionale. Teorie e ipotesi tratte dall'esperienza dei paesi dell'Europa Orientale(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Ieraci, GiuseppeLe mappe delle forme di governo delle democrazie dell'Europa Orientale sono ancora imprecise, mancando in esse molti dettagli importanti. Renderle più accurate è un'impresa per nulla agevole stante la loro scarsa strutturazione e la loro precaria accettazione da parte degli attori politici e sociali. Gli attori politici e sociali della transizione dai regimi comunisti alla democrazia ripongono un'attenzione massima a come vengono distribuite formalmente tali risorse (disegno istituzionale), in quanto da questa distribuzione dipende la loro futura capacità di azione politica siano essi vincenti o perdenti nella competizione democratica. Si può perciò supporre che il disegno istituzionale sia marcatamente condizionato dalle aspettative degli attori in gioco circa i risultati della competizione politica democratica (essere vincenti piuttosto che perdenti, o viceversa), e che perciò essi punteranno su modelli costituzionali che favoriscono la distribuzione di risorse potestative più vantaggiosa stante le loro aspettative. Il lavoro intende presentare alcune questioni ancora aperte nello studio delle istituzioni politiche di vertice, nella fase del consolidamento democratico dei paesi dell’Europa Orientale.
732 1140 - PublicationDistruzione etnonazionalista della società: il caso della Bosnia(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Sekulic, TatjanaLa comprensione dell'identità etnonazionale delle diverse comunità nell'Europa Centrale ed Orientale è specifica in quanto determinata soprattutto dall'appartenenza culturale dei vari gruppi etnici, legata in un modo speciale alle origini confessionali e a quelle linguistiche, che in molti casi trascende i confini degli stati in questione. Il caso della Bosnia ed Erzegovina è stato scelto perché dimostra in modo più trasparente la forza devastatrice dell'etnonazionalismo. Se si poteva mettere in questione l'esistenza dei presupposti per l'integrazione dei popoli jugoslavi in varie forme di comunità culturale, economica o politica, la Bosnia ed Erzegovina non poteva essere definita creazione artificiale o di compromesso da parte di diverse volontà politiche considerato che era una società altamente integrata.
700 1441 - PublicationFattori interni e internazionali nella gestione europea delle Guerre Jugoslave. Teorie a confronto(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Lucarelli, SoniaL'eccessivo entusiasmo legato alla fine della guerra fredda fece passare inosservati i chiari segnali di crisi che provenivano dalla Jugoslavia (incluso un rapporto della CIA del 1990 che prevedeva la dissoluzione del paese), la gestione della guerra non fu meno esente da errori ed omissioni. Tutte le maggiori organizzazioni internazionali presenti in Europa intervennero in qualche modo nella gestione del conflitto, ma l'unica presente con un ruolo di primo piano durante tutto il percorso fu la Comunità Europea (CE). Una prospettiva puramente ed esclusivamente neorealista - attenta cioè prioritariamente se non esclusivamente agli interessi degli stati in termini di politica di potenza- è insufficiente a fornire spiegazioni soddisfacenti del comportamento degli Stati oggetto di analisi.
692 1968 - PublicationLe formazioni ombrello durante la fase del consolidamento democratico. Polonia e Repubblica Ceca a confronto(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Pisciotta, BarbaraIl carattere transitorio delle formazioni ombrello (breve durata/trasformazione) può forse fornire una risposta negativa all'interrogativo, se cioè ci troviamo di fronte ad un nuovo modello di partito. Comunque sia, poiché il caso polacco sembra andare nella direzione opposta, per una risposta definitiva è necessario attendere la futura evoluzione delle organizzazioni bulgara e romena. Contrariamente a ciò che si è verificato in Spagna e si sta verificando nella Repubblica Ceca, il quadro polacco rimane ancora incerto. La forza degli ex-comunisti, l'assenza di una frattura di classe e il fazionalismo fisiologico costituiscono tre fattori peculiari della formazione del sistema partitico polacco che hanno influito pesantemente sul tipo di legame che si instaura tra la base elettorale e i partiti.
751 1859 - PublicationGruppi d'interesse e sistemi delle relazioni industriali nell'Europa Centro-Orientale(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Vatta, AlessandraA dieci anni dall'inizio "ufficiale" della transizione (che in alcuni casi era iniziata "ufficiosamente" già in precedenza) si constata che un intreccio complesso lega elementi del passato a novità introdotte, in maniera più o meno tumultuosa, dal processo di democratizzazione. Ai fattori interni propri di ciascun paese si sovrappongono, con effetti di variabile intensità, le componenti esterne, connesse principalmente ai rapporti con i paesi occidentali, con le organizzazioni internazionali e con gli operatori economici esteri. In particolare, si tratta dell'Unione Europea, delle principali organizzazioni economiche (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale) e di alcuni paesi, il cui interscambio commerciale con i paesi dell'area centro-orientale europea è piuttosto sostenuto.
621 732 - PublicationIdentità nazionale e nazionalismo nell'ex-Jugoslavia. Un'analisi psico-sociale(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Kodilja, RenataDopo la morte di Tito ed il crollo della contrapposizione tra i blocchi, l'identificazione del nemico appare prima confusa poi definitivamente cambiata. Alla vigilia della disgregazione della federazione jugoslava, il nemico assume le sembianze "interne" o di chi, per interessi economici e politici, minaccia l'unità dello stato-federazione o, alternativamente, di chi vuole rafforzare i propri privilegi e interessi, politici ed economici, a scapito di gruppi che si auto-percepiscono come dominati. Della più ampia identificazione con una identità jugoslava sovraordinata ed inclusiva, non sembrano essere rimaste molte testimonianze. La rafforzata identità etnica sembra caratterizzata da una nuova interpretazione della memoria storica del gruppo etnico, da sentimenti più acuti di minaccia percepita e da un nazionalismo etnico risvegliato e rinvigorito da meccanismi di esclusione e conflitto sociale rispetto agli altri gruppi etnici presenti sul territorio.
1435 2877 - PublicationJudicial review, separation of powers and democracy: the problem of activist constitutional tribunals in postcomunist Central Europe(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Sadurski, WojciechIt has become a commonplace belief that the constitutionalization of rights implies the introduction of strongly counter-majoritarian devices into the political system. Conventional wisdom in the current constitutional discourse in the postcommunist countries of Eastern and Central Europe has it that constitutional rights, in order to be meaningful, require a system of constitutional review of political branches performed by non-elected branches of the government, and in particular, by the judiciary. The rise of constitutional tribunals in almost all the countries of the region - though in some countries they achieve higher prominence, independence, and power than in others - is a testimony to the force of this conventional wisdom.
941 2458 - PublicationQuale integrazione? I partiti ex-comunisti nell'Europa Centro-Orientale(EUT Edizioni Università di Trieste, 1999)Bosco, AnnaL'aspetto cruciale dei processi di integrazione dei partiti ex comunisti è che questi abbiano avuto luogo, e abbiano avuto luogo in tempi relativamente rapidi. Si può infatti affermare, parafrasando Linz e Stepan (1996: 454), che i partiti eredi che hanno concluso il loro percorso di integrazione democratica, hanno anche contribuito a creare un circolo virtuoso per cui tali partiti, una volta al governo, esercitano il potere in modo democratico così da essere percepiti, quando si troveranno all'opposizione, come partiti di governo legittimi e alternativi, anziché come gruppi antiregime esclusi dall'esecutivo a tempo indefinito. La particolare sequenza dei processi di integrazione democratica che hanno luogo nell'Europa centro-orientale aiuta a comprendere meglio le ragioni della persistenza dei partiti eredi sulla scena politica nazionale. Senza escludere il ruolo giocato dalle variabili sistemiche ed organizzative, ciò che si vuole mettere in rilievo è che il "paradosso" della sopravvivenza dei partiti eredi appare un po' meno paradossale se si tiene conto che guadagnano fin da subito legittimazione per il modo in cui guidano la transizione.
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