Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia 166
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CONTENTS / SOMMARIO
Favretto Andrea
Gabellieri Nicola, Primi Antonella
Scrofani Luigi, Petino Gianni, Novembre Claudio
La Foresta Daniela, De Falco Stefano
Pristeri Guglielmo, Peroni Francesca, Codato Daniele, Pappalardo Salvatore Eugenio, Crescini Edoardo
Geografia urbana e partecipazione nell’era digitale: tre esperienze a Padova tra GIScience e VGI
Macchi Jánica Giancarlo
Pappalardo Salvatore Eugenio, Bombieri Giovanni, Ferrarese Francesco
Simonetti Lucia
Le filiere manifatturiere del Mezzogiorno nel contesto nazionale e internazionale
Ivona Antonietta, Privitera Donatella
La fruizione del patrimonio culturale attraverso il videomapping. Un’analisi del sito di Alberobello
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- PublicationLe attività culturali e creative per il rilancio turistico delle aree interne in Sicilia. Il caso studio dell’Ypsigrock Festival(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
;Scrofani, Luigi ;Petino, GianniNovembre, ClaudioLe aree interne siciliane soffrono di disoccupazione, basso livello di sviluppo economico, spopolamento. Questi aspetti sono spesso il risultato del lento logoramento delle strutture sociali e della mancanza di capitale sociale. Gli autori studiano il quadro sociale ed economico di un'area interna speciale, l'Area Progetto Madonie, utilizzando le metodologie GIS e la Social Network Analysis (SNA). In particolare, sostengono che le attività culturali e creative, come l’Ypsigrock Festival nel Comune di Castelbuono, potrebbero contribuire a costruire le relazioni sociali e sviluppare il settore turistico, arrestando – o per lo meno rallentando – i processi di periferizzazione.499 946 - PublicationCartografia dei terrazzamenti agricoli nella media-bassa Lessinia, tra estrazione automatica da LiDAR e rilievo sul campo(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
;Pappalardo, Salvatore Eugenio ;Bombieri, GiovanniFerrarese, FrancescoNegli ultimi vent’anni le ricerche scientifiche sui sistemi agricoli terrazzati si sono intensificate, ponendo l’attenzione sia sulle caratteristiche biofisiche che sull’importanza del recupero per la gestione e valorizzazione del patrimonio territoriale. Se da un lato numerosi studi hanno permesso di cartografare, quantificare e valutare le diverse aree terrazzate, dall’altro lato numerose aree terrazzate in Italia sfuggono alla cartografia ufficiale e non. L’obiettivo generale di questo lavoro intende testare una metodologia integrata per cartografare i sistemi terrazzati a scala locale. Gli obiettivi specifici vogliono i) consolidare una metodologia di estrazione semi-automatica di elementi topografici come orli terrazzati, partendo da un DTM LiDAR ad alta risoluzione, validandola in dieci macro-aree campione della medio-bassa Lessinia; ii) valutare lo stato di uso del suolo da remoto dei terrazzi cartografati; iii) classificare, mediante rilievo sul campo, i sistemi terrazzati in base alle strutture di supporto alla sistemazione di versante (muretto a secco, o “ciglionamento”). L’estrazione semi-automatica ha consentito di cartografare 266.230 linee di rottura di pendenza, compatibili con orli di terrazzamenti, per un totale di 6.482 km. Attraversi rilievi sul campo sono stati indagati 154 punti, distribuiti nelle diverse aree terrazzate e sono state scattate circa 3.000 fotografie geo-referenziate a scopo documentale. Dall’analisi dei dati di terreno sono stati stimati circa 84 ha di superficie terrazzata a ciglioni e 100 ha caratterizzati da strutture di supporto, della tipologia muretto a secco. Un confronto dei risultati, ottenuti da elaborazione di dati tele rilevati, con i dati di terreno mostra un’affidabilità pari a 91% del metodo di estrazione semiautomatica, confermando le potenzialità di utilizzare dati topografici LiDAR per cartografare sistemi agricoli terrazzanti, anche sotto copertura forestale.326 743 - PublicationCartografia dell’abbandono: la rappresentazione della desertificazione demografica delle ‘aree interne fragili’ della Toscana meridionale(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)Macchi Jánica, GiancarloL’abbandono delle aree rurali si è recentemente affermato come argomento trasversale di enorme rilevanza. Scopo del presente articolo è illustrare come, nelle aree interne e montane, l’esodo rurale può considerarsi tutt’altro che concluso. Si tratta di territori con comunità composte da gruppi esigui, con indici di vecchiaia doppi o tripli rispetto ai tassi nazionali che continuano a registrare un decremento delle presenze. La trasformazione della società, la riduzione dei tassi di fecondità, la recente crisi economica e la conseguente riduzione dei servizi pubblici e privati, hanno ulteriormente emarginato queste comunità, rendendole ancora più fragili. Partendo dal caso della provincia di Grosseto, lo studio ha affrontato il tema della rappresentazione cartografica dell’abbandono rurale da una prospettiva storico-demografica. La Maremma Grossetana, insieme all’Amiatino, rappresenta complessivamente un territorio ampio, caratterizzato da comunità storicamente deboli che mostrano oggi livelli critici di spopolamento. La rappresentazione dell’abbandono è un problema complesso che si scontra con importanti difficoltà metodologiche. L’abbandono e lo spopolamento sono fenomeni di vuoto o assenza; perciò contesti che gli strumenti della statistica ufficiale riescono a fotografare parzialmente perché intrinsecamente poveri di dati. Per la criticità dei contesti sotto esame, la ricerca si è concentrata non solo sulla rappresentazione a intervalli intercensuari dal 1951 al 2011, ma ha cercato soprattutto di affrontare la variazione della popolazione negli ultimi anni. Si tratta di strategie di rappresentazione cartografica che mettono ancora in evidenza e consentono di narrare efficacemente i mutamenti e l’intensità crescente del processo di invecchiamento e di scivolamento a valle della popolazione in questi territori.
342 842 - PublicationIl determinismo geografico nelle relazioni tra trasformazione digitale ed economia della conoscenza alla scala urbana(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
;La Foresta, DanielaDe Falco, StefanoLa globalizzazione dell'economia, accompagnata dall'emergere di modelli di potere transnazionali, ha profondamente alterato il tessuto sociale, economico e politico di vaste aree e, in particolare, delle città globali (Sassen, 1991), luoghi di intersezione tra globale e locale, centri di snodo per commerci, finanza e attività bancarie. Tale fenomeno, tipico degli anni ’90, ha preceduto la imponente diffusione delle smart cities, che ha esaltato i paradigmi relativi all’economia della conoscenza ed alla rasformazione digitale delle città. In tale scenario, appare interessante indagare analiticamente, alla scala urbana, il rapporto tra i consolidati drivers dello sviluppo, in relazione a variabili geografiche di influenza. Il presente contributo, pertanto, a partire da una riflessione critica sul tema, ambisce a riportare evidenze analitiche della presenza di un determinismo geografico relativo alla intensità della correlazione fe-nomenologica tra l’economia della conoscenza e la trasformazione digitale, dimostrando che fattori geografici riferibili alla dimensione urbana e alla localizzazione possono rafforzare l’entità del legame causale. La valenza dei risultati ricercati si manifesta, sul piano teorico, nella possibilità di disporre di accurati modelli causali che governano le dinamiche di sviluppo urbano inerenti ai paradigmi analizzati e, sul piano pratico, nella possibilità, per gli amministratori locali e gli addetti ai lavori, di caratterizzare la pianificazione delle attività in funzione di variabili di contesto.254 1001 - PublicationLe filiere manifatturiere del Mezzogiorno nel contesto nazionale e internazionale(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)SIMONETTI LUCIAL’importanza del settore manifatturiero meridionale poggia sull’attrattività internazionale dei suoi prodotti di eccellenza. Le filiere agroalimentare, abbigliamento-moda, automobilistica, aeronautica (le cosiddette 4A) e farmaceutica, in particolare, esprimono oltre il 40% del valore aggiunto manifatturiero dell’intera area, assumendo dunque grande rilievo per il peso sull’economia interna, per il contributo al sistema economico nazionale e internazionale, per l’elevato effetto indotto. L’analisi mostra inoltre che si tratta di settori particolarmente internazionalizzati e aperti anche a mercati al di fuori dell’Unione Europea. Il contributo si propone di indagare, pertanto, i punti di forza, quelli di debolezza e le potenzialità di queste filiere, che, pur non racchiudendo l’intero valore produttivo dell’area, rappresentano i settori maggiormente orientati ai mercati esteri e all’innovazione. Obiettivo finale è comprendere quali siano le prospettive per una migliore integrazione nelle catene del valore globali, condizione oramai indiscussa per acquisire maggiore competitività sui mercati internazionali.
228 657 - PublicationLa fruizione del patrimonio culturale attraverso il videomapping. Un’analisi del sito di Alberobello(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
;Ivona, AntoniettaPrivitera, DonatellaL’articolo propone una riflessione sull’utilità e sull’efficacia di applicazioni tecnologiche che aumentano la percezione esperienziale e sensoriale dei luoghi turistici, in particolare sul videomapping, un’applicazione della tecnologia che consiste nel proiettare immagini in grafica su superfici reali, ottenendo effetti di proiezione in 3D. Dopo aver introdotto l’importanza ed i molteplici contesti in cui si impiega questa tecnologia e il valore economico del mercato legato alla sua diffusione, si prende in considerazione il supporto che essa può offrire alla promozione del patrimonio culturale ma anche di siti, attraverso l’esperienza del Festival delle Luci di Alberobello, nella regione Puglia. Dal punto di vista metodologico, il contributo si basa su una ricerca qualitativa che comprende interviste semi-strutturate rivolte a soggetti interessati (attori istituzionali, imprenditori, visitatori) e metodi visuali del caso esplicato. I risultati evidenziano un maggiore afflusso di turisti a seguito dell’innovazione digitale applicata al sito indagato.450 1389 - PublicationGeografia urbana e partecipazione nell’era digitale: tre esperienze a Padova tra GIScience e VGI(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
;Pristeri, Guglielmo ;Peroni, Francesca ;Codato, Daniele ;Pappalardo, Salvatore EugenioCrescini, EdoardoCon il rapido sviluppo delle tecnologie digitali per la raccolta, gestione diffusione di dati spaziali, la ricerca geografica ha beneficiato in anni recenti di numerosi contributi basati sulla partecipazione o collaborazione di cittadini, singolarmente o in gruppo, facilitata da tecnologie dell’informazione geografica, geotool, geoapp. Processi di questo genere possono essere catalogati sotto diverse terminologie: Citizen Science, Volunteered Geographic Information (VGI), Participatory Mapping, Public Participation Geographic Information Systems (PPGIS) e altre ancora. Uno dei campi di applicazione più diffusi delle ricerche basate sull’interazione tra ricercatori e cittadini è la realtà urbana, in special modo le azioni di mappatura di tematismi rilevanti dal punto di vista sociale o ambientale. Nel Laboratorio GIScience e Drones for Good attivo presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale dell’Università di Padova, e con la collaborazione di altri dipartimenti, il gruppo di ricerca collegato al Master di II livello in GIScience e Sistemi a Pilotaggio Remoto per la gestione integrata del territorio e delle risorse naturali sviluppa da alcuni anni una linea di ricerca fondata su metodologie di mappatura partecipata a supporto di analisi sulla sostenibilità urbana. In questo contributo vengono illustrati tre dei progetti afferenti a tale linea di ricerca: “Il Valore del Suolo”, per mappare la permeabilità delle superfici in un quartiere campione di Padova; “Piste riCiclabili”, per individuare le criticità dei percorsi ciclabili padovani; “MUES – Mapping Urban Empty Spaces”, per la mappatura di spazi abbandonati nel comune di Padova. Per ogni progetto si descrivono obiettivi, metodologie, tecnologie dell’informazione geografica utilizzate, attori coinvolti e risultati ottenuti, allo scopo di trovare connessioni tra questi elementi e ragionare su pregi e limiti di tali operazioni.409 911 - PublicationGIS qualitativi e percezione del rischio idrogeologico: dall’analisi dei post social alla cartografia. Il caso di Genova e della Val Bisagno(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
;Gabellieri, NicolaPrimi, AntonellaNegli ultimi anni, la letteratura internazionale è pervenuta a una problematizzazione della cartografia, orientandosi anche all’elaborazione di quelle che sono state variamente definite “mappe della percezione” o “mappe cognitive”, intese come dispositivi di ricerca, disseminazione e comunicazione. Pertanto, l’applicazione dei software GIS deve confrontarsi con l’esigenza sia di analizzare informazioni testuali e visualizzarle cartograficamente sia con la rappresentazione della percezione umana dello spazio. Il contributo intende riflettere sulle potenzialità di tali approcci e strumenti innovativi utilizzando come caso studio l’analisi della percezione del rischio idrogeologico nel Comune di Genova e in Val Bisagno. L’approccio metodologico proposto (PRi:SMA – Perception of Risk: Strategies for Mapping and Analysis) prevede l’integrazione di dati sulla percezione ricavati da differenti fonti. In questa sede si presenta l’analisi di un dataset di oltre 300.000 post pubblicati online su canali social, i cui risultati sono restituiti attraverso lo strumento del GIS qualitativo (il plugin “Cartogram” di QGis) con cui sono state realizzate anamorfosi cartografiche per rappresentare la percezione del rischio idrogeologico.404 1158 - PublicationRemote sensing image time series analysis at a pixel level. The temperature trend in Friuli Venezia Giulia from a Landsat database (1987-2016)(EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)FAVRETTO, ANDREAThis paper is a study on the temperature trend in Friuli-Venezia Giulia (North-East of Italy), based on a Landsat remote sensing image time series from 1987 to 2016. The thermal bands of the Landsat carried sensors were transformed into Celsius degrees. Each image was masked in order to exclude clouds and cloud shadow effects. A regression analysis was then carried out on the image time series. The result was a thematic map showing the distribution of the temperature trend in the study area. The built model showed a certain temperature increase trend (given by the values of the slope parameter of each built regression line), especially in the urban and suburban areas of the study area, plus in the Alpine region and in the North of the Marano lagoon area.
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