L'affaire Prezioso. Aprile 1915. La missione segreta del direttore politico del "Piccolo"


Indice

Prefazione 
A Sdraussina, dove il destino sostava 
I memoriali 
I legami familiari: un melting pot tipicamente triestino 
Il ministro liberale, riformatore, fedele all’Imperatore 
Il politico rampante vicino all’Arciduca 
Un giornalista di agilissimo ingegno 
La Scuola Diplomatica di Vienna e l’esperienza consolare 
Il ritratto disonorevole che ne fa Joyce 
La Ditta Rascovich-Prezioso&Benco 
La Triplice, le terre irredente, i compensi 
Vienna apre un tavolo con gli italiani-italiani 
Irredentismo e socialismo, anime in tormento 
Inizia la missione segreta 
Mayer e Prezioso: l’editore e il direttore 
La trasfigurazione dall’Italia triplicista all’Italia irredentista                       
La pazienza e la fiducia 
La passione e l’indignazione 
Un Prezioso di nome Arturo, acceso patriota 
Le attese e gli attendismi 
A Villa Malta si guarda a Trieste 
Diplomazia segreta e galante 
Le poumon de l’Autriche 
Negoziare, negoziare, negoziare 
Il disorientamento della massoneria 
Che cosa penserebbe lei di Trieste città libera? 
La libertà privilegiata e il diritto storico 
La speranza e l’intrigo 
Il “mio” programma di Giolitti 
L’anticamera e la svolta 
Voci di memoriali e polemiche 
Chi era realmente questo Preziosi? 
L’ultima possibilità 
Epilogo 
Appendice 
Ringraziamenti 
Indice dei nomi 
Bibliografia

Details

Scrittrice e giornalista, Marina Silvestri ha lavorato nelle redazioni e per i programmi della Rai di Roma, Trieste e Trento. Ha pubblicato a partire dagli anni Novanta, testi di saggistica e narrativa tra i quali: Aurelia Gruber Benco. L’identità europea e la politica della cultura (Ibiskos, Empoli 2009), Lassù nella Trieste asburgica. La questione dei regnicoli e l’identità rimossa (LEG, Gorizia 2017), Linuccia Saba e il cinema, un sogno negato (EUT, Trieste, 2019).

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    L'affaire Prezioso. Aprile 1915. La missione segreta del direttore politico del "Piccolo"
    (2024)
    Silvestri, Marina
    Nei mesi che precedono l’entrata dell’Italia nel primo conflitto mondiale, Roma, pur già guardando all’Intesa, tratta con l’Impero austro-ungarico offrendo il mantenimento della neutralità in cambio di cessioni territoriali. Parallelamente, sotto la spinta e con la mediazione di Berlino, Vienna apre canali riservati aventi lo scopo di guadagnare alla causa neutralista politici e giornali del Regno. A metà aprile del 1915 l'Austria ritiene necessaria una mossa più incisiva: informare lo stesso Giovanni Giolitti, capo dell’opposizione, affinché garantisca alle proposte l'appoggio in aula e non solo: le cancellerie internazionali danno per possibile o auspicabile la caduta del governo Salandra. Viene incaricato della missione Leopold von Chlumecký, un aristocratico austriaco già consigliere dell’arciduca Francesco Ferdinando, di casa a Trieste, che si avvale come fiduciario del giornalista Roberto Prezioso, direttore politico del “Piccolo”. Una pagina che evidenzia come Vienna abbia cercato l’interlocuzione con il giornale espressione del partito liberal-nazionale che reggeva la città. Entrambi i protagonisti appaiono tutt’altro che semplici pedine.
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