03 Dalla via Appia alla città policentrica: Caserta e il suo territorio
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Nel Mezzogiorno d’Italia la via Appia ha costituito non solo un elemento di connessione ma anche
un fattore di coesione territoriale. Nella Piana Campana la Regina viarum ha contribuito, dalla romanità
ad oggi, alla formazione e al consolidamento di una molteplicità di centri. Questi - pur non perdendo
la loro individualità, prodotto della storia e dell’identità dei luoghi - iniziano a sviluppare una
complementarità funzionale, tale da farli proporre verso l’esterno come un insieme coeso e integrato.
La ricerca intende sottolineare come l’interazione tra i centri non possa considerarsi una dinamica
di breve termine. Le radici di quella che si avvia a diventare - tra criticità ambientali e difficoltà
organizzative - una città policentrica vanno individuate nel tracciato romano.
La via Appia costituisce l’elemento fondante e la spina dorsale di tale struttura urbana, luogo e
simbolo di un processo ancora in atto, di una continua tensione verso un modello insediativo più
equilibrato e rispettoso nei confronti delle comunità, del patrimonio culturale, delle aspettative
verso il futuro.
For southern Italy, the Appian Way has not only been a vital connecting artery but also a factor of territorial cohesion. Since Roman times, the Regina viarum has contributed to the formation and gradual consolidation of urban centres in the Campanian Plain. These centres did not lose their individual identities: instead, they began to develop their own specific roles and these complemented each other to such an extent that they appeared to the outside as a coherent, integrated whole. The study sets out to explain how the interaction between these centres cannot be seen as a shortterm process. In spite of the environmental crises and organizational difficulties, the roots of what it is on its way to becoming – a polycentric city - are to be found in the Appian Way. The Appian Way is the cornerstone and the backbone of this structure, the site and symbol of an ongoing process, of a constant striving towards an urban model which is better balanced and more respectful of communities, of cultural heritage, and of expectations for the future.
Maria Ronza ricercatore di Geografia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Nello stesso Dipartimento è docente di Geografia nei Corsi di Laurea triennale in “Lettere moderne” e in “Archeologia, Storia delle arti, Scienze del patrimonio culturale” nonché nel Corso di Laurea magistrale in “Management del patrimonio culturale”. È autore di circa sessanta contributi scientifici e ha curato un volume per il CNR. I temi di ricerca affrontati riguardano la valorizzazione delle risorse culturali nella prospettiva della pianificazione e della sostenibilità, l’analisi dei sistemi urbani e dei processi insediativi, la cartografia per la gestione del territorio.
For southern Italy, the Appian Way has not only been a vital connecting artery but also a factor of territorial cohesion. Since Roman times, the Regina viarum has contributed to the formation and gradual consolidation of urban centres in the Campanian Plain. These centres did not lose their individual identities: instead, they began to develop their own specific roles and these complemented each other to such an extent that they appeared to the outside as a coherent, integrated whole. The study sets out to explain how the interaction between these centres cannot be seen as a shortterm process. In spite of the environmental crises and organizational difficulties, the roots of what it is on its way to becoming – a polycentric city - are to be found in the Appian Way. The Appian Way is the cornerstone and the backbone of this structure, the site and symbol of an ongoing process, of a constant striving towards an urban model which is better balanced and more respectful of communities, of cultural heritage, and of expectations for the future.
Maria Ronza ricercatore di Geografia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Nello stesso Dipartimento è docente di Geografia nei Corsi di Laurea triennale in “Lettere moderne” e in “Archeologia, Storia delle arti, Scienze del patrimonio culturale” nonché nel Corso di Laurea magistrale in “Management del patrimonio culturale”. È autore di circa sessanta contributi scientifici e ha curato un volume per il CNR. I temi di ricerca affrontati riguardano la valorizzazione delle risorse culturali nella prospettiva della pianificazione e della sostenibilità, l’analisi dei sistemi urbani e dei processi insediativi, la cartografia per la gestione del territorio.