Elody Oblath. Note autobiografiche e confessioni
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Elody Oblath (1889-1971), una delle tre amiche di Scipio Slataper
e moglie dello scrittore Giani Stuparich, scrisse le Confessioni nel
1928 quale prefazione ideale alle sue lettere a Scipio Slataper.
Pur consapevole del valore letterario dei suoi scritti, non ebbe mai
la possibilità di vederli pubblicati in vita: la loro pubblicazione
avvenne infatti appena nel 1979 (Confessioni e Lettere a Scipio,
a cura di Giusy Criscione, con una premessa di Giorgio Petrocchi
e un ritratto di Sergio Miniussi, Torino, ed. Fogola).
A distanza di più di trent’anni dalla prima pubblicazione, le sue Note autobiografiche appaiono ancora fresche e originali, ricche di interessanti spunti sulla sua lucida personalità, e aprono profondi squarci sull’epoca storica da lei vissuta: un periodo di grande rilevanza per la letteratura italiana segnato dalla drammaticità degli eventi storici a lei contemporanei. Questa biografia,testimonianza diretta di una scrittrice poco nota, cresciuta all’ombra di due grandi personalità – Scipio Slataper e Giani Stuparich – viene qui ripubblicata in una nuova veste, autonoma rispetto alle Lettere a Scipio e corredata da una nuova introduzione a cura di Giusy Criscione, con i ricordi della figlia di Elody, Giovanna. La nuova introduzione è un ritratto dell’autrice che ripercorre l’intero arco della sua lunga vita e comprende scritti e lettere inedite della scrittrice, di Giani Stuparich e di altri, schiudendoci il variegato mondo di personalità – amici e conoscenti – che accompagnò Elody Oblath lungo tutta la sua esistenza.
A distanza di più di trent’anni dalla prima pubblicazione, le sue Note autobiografiche appaiono ancora fresche e originali, ricche di interessanti spunti sulla sua lucida personalità, e aprono profondi squarci sull’epoca storica da lei vissuta: un periodo di grande rilevanza per la letteratura italiana segnato dalla drammaticità degli eventi storici a lei contemporanei. Questa biografia,testimonianza diretta di una scrittrice poco nota, cresciuta all’ombra di due grandi personalità – Scipio Slataper e Giani Stuparich – viene qui ripubblicata in una nuova veste, autonoma rispetto alle Lettere a Scipio e corredata da una nuova introduzione a cura di Giusy Criscione, con i ricordi della figlia di Elody, Giovanna. La nuova introduzione è un ritratto dell’autrice che ripercorre l’intero arco della sua lunga vita e comprende scritti e lettere inedite della scrittrice, di Giani Stuparich e di altri, schiudendoci il variegato mondo di personalità – amici e conoscenti – che accompagnò Elody Oblath lungo tutta la sua esistenza.