Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia 175

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  • Publication
    L’Università di Pisa e i suoi beni nel territorio, in relazione all’evoluzione storica dell’ateneo
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2023)
    Pinna, Sergio
    ;
    Grava, Massimiliano
    In questo contributo si dà conto, facendo ricorso a una serie di fonti primarie – dati catastali e statistiche fornite dagli uffici amministrativi d’ateneo – e fonti secondarie, dell’impatto esercitato dall’Università di Pisa sul bacino territoriale di proprio riferimento. Questo ateneo, con una storia ultracentenaria, insiste infatti su di una città di dimensioni medio-piccole (88 mila abitanti nel 2022); generando di fatto, a partire dalla poderosa crescita del numero di studenti avvenuta a partire dalla fine degli anni ’60 (ad oggi si contano 47 mila iscritti e poco meno di 5.000 dipendenti), una profonda trasformazione del tessuto urbano sia in merito all’occupazione di edifici a uso abitativo del centro storico, sia relativamente al settore dei servizi che ha risentito fortemente di questi andamenti, sia ancora della necessità di spazi funzionali alla stessa università (aule, biblioteche, uffici, mense ecc.). Per poter pienamente apprezzare queste dinamiche si è ritenuto utile ricorrere a strumenti GIS per spazializzare i dati catastali e individuare come le diverse componenti dell’università (relative alle differenti aree disciplinari) insistono tanto sul tessuto cittadino quanto su quello esterno a quello municipale e pure provinciale.
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  • Publication
    Blue and green transition? Dinamiche di convergenza/divergenza nelle traiettorie digitali ed ecologiche delle province italiane
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2023)
    Corbino, Alberto
    ;
    De Falco, Stefano
    ;
    Simonetti, Lucia
    La narrazione dominante, che dal Green Deal si è traslata nel PNRR italiano, tende sovente a considerare le due dinamiche, ambientale e digitale, in forma congiunta, come elementi complementari di un binomio. Il documento afferma, infatti, che “la trasformazione digitale offre gli strumenti necessari per realizzare i cambiamenti, migliorando le capacità di comprendere ed affrontare le sfide ambientali”. Obiettivo della ricerca è comprendere se davvero questa rappresentazione corrisponda a verità, nello status quo italiano. Il lavoro intende, pertanto, analizzare i differenziali territoriali a scala provinciale nelle roadmap verde e digitale e verificarne il grado di correlazione
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  • Publication
    Percorsi della globalizzazione nella prima metà del XX secolo: il caso di “West End Watch Company”
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2022)
    Favretto, Andrea
    ;
    Krasna, Francesca
    La globalizzazione non ha seguito un percorso evolutivo uniforme. In particolare, il periodo fra il 1914 ed il 1945 segnò un deciso rallentamento, se non una vera e propria battuta d’arresto delle dinamiche commerciali a livello internazionale. Il presente lavoro intende proporre un interessante caso studio, relativo all’attività economica di una “maison” svizzera produttrice di orologi, nella prima metà del XX secolo. La maison in oggetto, West End Watch (WEW), nacque alla fine del XIX secolo in Svizzera ma fin dall’inizio della sua storia si distinse per una dimensione fortemente globalizzata della propria attività. Il nome stesso dell’azienda, ispirato da un quartiere alla moda di Londra, suggeriva un forte legame con la Gran Bretagna ed i suoi interessi nel vicino e lontano oriente. WEW godeva (e gode tutt’ora) di una particolare reputazione, legata ai suoi principali mercati ed alle caratteristiche funzionali dei suoi prodotti: orologi solidi ed affidabili, adatti ad ambienti sfavorevoli (se non estremi), perciò ideali per un uso militare e venduti principalmente in India, nel Medio Oriente, in Cina e nel Sud-Est asiatico. Bombay, in particolare, era un importante nodo per il successivo smistamento degli orologi, che qui erano sottoposti ad un controllo funzionale. Il viaggio della merce, infatti, non era sempre tranquillo e scevro da pericoli. Nel presente contributo viene descritto l’itinerario seguito dagli orologi nel loro viaggio dalla Svizzera a Bombay. Tale percorso è stato ricostruito sulla base del diario di M. De Siebenthal, un giovane impiegato di WEW nel 1922. Costui fu incaricato di portare una partita di orologi a Bombay, prima del temuto raddoppio delle tasse d’importazione in India.
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