Melchiorre Cesarotti e le trasformazioni del paesaggio europeo

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Melchiorre Cesarotti fu tra i protagonisti del percorso dall’Illuminismo alle poetiche della contemporaneità. Col suo parco di Selvazzano, Cesarotti volle creare un “poema vegetabile”, cantando la natura, la sensibilità, l’immaginazione: la Villa Cesarotti divenne così uno dei luoghi d’ispirazione del romanticismo europeo. Gli studi qui raccolti collocano il giardino, gli scritti, le traduzioni di Cesarotti entro l’orizzonte europeo di un nuovo modo di progettare non solo il paesaggio, ma l’uomo che lo abita.

Fabio Finotti è professore ordinario e titolare della cattedra "Mariano DiVito" di Italian Studies presso l'University of Pennsylvania (Philadelphia-USA). Insegna anche nell'Università di Trieste e di Pola. Ha pubblicato edizioni di Fogazzaro, D'Annunzio, Prezzolini ed è l'autore di numerosi saggi e volumi sulla storia della letteratura italiana. Di Melchiorre Cesarotti ha curato "Sulla tragedia e sulla poesia", Venezia, Marsilio, 2010.

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    Melchiorre Cesarotti e le trasformazioni del paesaggio europeo
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2010)
    Finotti, Fabio
    Melchiorre Cesarotti fu tra i protagonisti del percorso dall’Illuminismo alle poetiche della contemporaneità. Col suo parco di Selvazzano, Cesarotti volle creare un “poema vegetabile”, cantando la natura, la sensibilità, l’immaginazione: la Villa Cesarotti divenne così uno dei luoghi d’ispirazione del romanticismo europeo. Gli studi qui raccolti collocano il giardino, gli scritti, le traduzioni di Cesarotti entro l’orizzonte europeo di un nuovo modo di progettare non solo il paesaggio, ma l’uomo che lo abita.
      1328  9989
  • Publication
    «I colli Euganei», «Bassano», «Le Stagioni»
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2010)
    Barbieri, Giuseppe
      885  1588
  • Publication
    Sui poemetti di Giuseppe Barbieri: cenni introduttivi
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2010)
    Favaro, Francesca
      952  1468
  • Publication
    Il ruolo di Ercole Silva nella diffusione del giardino ‘all’inglese’ tra XVIII e XIX secolo
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2010)
    Pelissetti, Laura Sabrina
    Nel suo trattato “Dell’Arte de’ Giardini Inglesi”, Ercole Silva, definisce questi giardini «pittorici», in riferimento a una serie di caratteristiche che si traducono nei tre principi della varietà, della bellezza e della novità, ossia della sorpresa. Per il trattatista il giardino paesaggistico è frutto di interazione più di ogni altra forma d’arte. Il suo modus operandi prevedeva, pertanto, sia l’ideazione e la progettazione, sia la collocazione di elementi nel giardino che rispecchiassero la cultura del suo ideatore-creatore. Quest’ultimo è uno degli aspetti che accomunano l’operato del Silva a quello di Melchiorre Cesarotti. Le differenze più evidenti fra i due sono invece da collegare al rifiuto del primo per la sistemazione formale, a fronte di un legame ancora percepibile in Cesarotti verso il giardino di tradizione italiana, evidente nell’impianto non completamente libero dai vincoli di una griglia geometrica e dalla ricerca di simmetria.
      1329  6163
  • Publication
    Un amico in visita al ‘Selvagiano’: Giovanni de Lazara (e un seguito con Giuseppe Barbieri)
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2010)
    Caburlotto, Luca
    Il contributo ripercorre le tappe dell’amicizia fra il nobile padovano Giovanni de Lazara, figura di spicco del mondo della cultura e dell’arte tra Venezia e Padova, e Melchiorre Cesarotti. L’amicizia, oltre che la comune appartenenza dei due all’Accademia patavina, aveva fatto forse proporre al nobile padovano da parte di Cesarotti il coinvolgimento nel dibattito svoltosi in quell’istituzione sui giardini inglesi. Il debito d’amicizia con Cesarotti non impediva a de Lazara di contestarne i capovolgimenti di fronte politico nell’alternarsi fra Napoleone e gli austriaci e di contestarne le preferenze per l’allievo Giuseppe Barbieri, figura importante per la questione del gusto romantico anche in relazione ai giardini, a sua volta celebratore del maestro e del suo giardino di Selvazzano.
      1100  2862