Tecnologia, reti sociali e intelligenza collettiva

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Lo sviluppo travolgente di Internet dimostra che la vera vocazione del computer è la connessione interattiva tra gli individui, grazie alla quale si sta formando una mente collettiva, una sorta di Creatura Planetaria cognitiva. In questo contesto si situa il fenomeno delle “reti sociali”, piattaforme in cui tutti possono immettere a costo nullo messaggi pregnanti e innovativi oppure insignificanti e narcisisti. In questa ecumene dialogica nascono problemi di identità, di privatezza e di assuefazione patologica. L’impiego (o il consumo) del tempo subisce torsioni inaspettate, il corpo sembra scomparire e si prefigura una tendenza all’omologazione, premessa del pensiero unico. Si pone, infine, il problema del senso, che sempre tentiamo di scoprire con le nostre narrazioni. Quali storie si racconterebbe la Creatura Planetaria, quali miti creerebbe per giustificare la propria esistenza e presagire il proprio futuro? I blog, i chat, i forum, le reti sociali e via enumerando sono il primo germe di una narrazione di nuovo tipo o sono soltanto un confuso rumore di fondo?

Giuseppe O. Longo, ha introdotto in Italia la teoria dell’informazione ed è professore emerito di questa materia nella Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trieste. Si è occupato di codifica di sorgente e di codici algebrici. Ha diretto il settore “Linguaggi” del Laboratorio della SISSA (Scuola Superiore di Studi Avanzati) di Trieste e il Dipartimento di Informazione del Centre International des Sciences Mécaniques di Udine. Svolge un’intensa attività di conferenziere ed è socio di vari Istituti e Accademie. S’interessa di epistemologia, di intelligenza artificiale e del rapporto uomo-tecnologia. È traduttore, collabora con il Corriere della Sera, con Avvenire e con numerose riviste. È autore di romanzi, racconti e drammi teatrali tradotti in molte lingue.

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    Tecnologia, reti sociali e intelligenza collettiva
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2011)
    O. Longo, Giuseppe
    Lo sviluppo travolgente di Internet dimostra che la vera vocazione del computer è la connessione interattiva tra gli individui, grazie alla quale si sta formando una mente collettiva, una sorta di Creatura Planetaria cognitiva. In questo contesto si situa il fenomeno delle “reti sociali”, piattaforme in cui tutti possono immettere a costo nullo messaggi pregnanti e innovativi oppure insignificanti e narcisisti. In questa ecumene dialogica nascono problemi di identità, di privatezza e di assuefazione patologica. L’impiego (o il consumo) del tempo subisce torsioni inaspettate, il corpo sembra scomparire e si prefigura una tendenza all’omologazione, premessa del pensiero unico. Si pone, infine, il problema del senso, che sempre tentiamo di scoprire con le nostre narrazioni. Quali storie si racconterebbe la Creatura Planetaria, quali miti creerebbe per giustificare la propria esistenza e presagire il proprio futuro? I blog, i chat, i forum, le reti sociali e via enumerando sono il primo germe di una narrazione di nuovo tipo o sono soltanto un confuso rumore di fondo?
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