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Recent Submissions

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  • Publication
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  • Publication
    Un nuovo strumento per la conoscenza e la tutela del territorio: il GNA e la carta archeologica di Trieste
    (2022)
    Boi, Valeria
    ;
    Braini, Massimo
    ;
    Gabucci, Ada
    La progettazione del Geoportale Nazionale per l’Archeologia (GNA) è stata avviata nel 2017 dall’Istituto Centrale per l’Archeologia del MiC, nel quadro delle attività svolte dall’Istituto in materia di censimento e digitalizzazione dei dati delle ricerche archeologiche. Il Geoportale costituisce il punto di raccolta e condivisione online dei dati esito delle indagini archeologiche svolte sul territorio nazionale. Obiettivo primario del progetto è la creazione di una carta archeologica dinamica, facilmente implementabile nel tempo, di accesso libero e di facile consultazione, aperta al riuso e all’integrazione da parte di tutti gli utenti. La raccolta dei dati strutturati secondo lo standard GNA è affidata all’uso di un progetto GIS preimpostato (template) elaborato mediante il software open source QGIS. Al suo interno, l’utente archivia le informazioni relative al contesto di raccolta dei dati, alle specifiche attività di ricerca e infine ai dati archeologici veri e propri, relativi sia a quanto materialmente conservato sul terreno che alle eventuali ipotesi ricostruttive. Per meglio illustrare l’utilizzo dello standard GNA, in particolare per finalità di gestione del patrimonio archeologico e di tutela nell’ambito della pianificazione urbanistica, viene presentata in questa sede la carta archeologica della città di Trieste, realizzata mediante il Template GNA. Il progetto, attuato su commissione dell’amministrazione comunale, ha consentito di riordinare e sistematizzare una grande mole di dati con diversi gradi di dettaglio, provenienti da fonti eterogenee, fino a elaborare una carta del potenziale archeologico del centro urbano. Per determinare l’insieme delle conoscenze sul patrimonio archeologico noto nel suo territorio, l’amministrazione comunale di Trieste ha stabilito di procedere con la raccolta sistematica di informazioni dai diversi archivi a disposizione e di organizzare il materiale in una piattaforma che fosse il collettore unico dei molteplici aspetti che possono concorrere alla determinazione del potenziale archeologico dei contesti urbani, periurbani ed extraurbani, da utilizzare come base per la redazione dei propri strumenti urbanistici di pianificazione.
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  • Publication
    I primi scavi ad Aquileia sotto il controllo statale austriaco (1815-1831). 2. Le campagne a sud e a nord-ovest della Basilica, a sud-ovest del foro e presso la chiesa dei Santi Felice e Fortunato
    (2022)
    Rebaudo, Ludovico
    ;
    Didonè, Alessandra
    L’articolo costituisce la seconda parte di una ricerca dedicata agli scavi condotti ad Aquileia fra il 1815 e il 1832 con i finanziamenti del governo centrale austriaco e sotto il controllo delle autorità provinciali di Trieste, la cui prima parte è stata pubblicata su «Aquileia Nostra», 90-91 (2019-2020). Viene in primo luogo ricostruito l’iter amministrativo dell’impresa, che nel 1814 ha ricevuto un impulso decisivo dal conte Franz Josef von Saurau (1760-1832), presidente della Commissione Centrale per l’Organizzazione dell’Impero (Central Organisirungs Hof-Kommission) e dall’Architetto Pietro Nobile (1776-1854), Direttore Provvisorio della Direzione Provinciale delle Fabbriche (Provisorischer Oberingenieur der Landesbaudirektion) di Trieste. In secondo luogo, si è cercato di identificare, sulla base della documentazione superstite, i siti in cui furono condotti gli scavi, che si sono rivelati sette in tutto. Gli esiti di quattro di essi sono esaminati in dettaglio: l’area “della colonna” a sud della Basilica patriarcale (1); la porzione orientale della piazza del Capitolo (2); l’area a sud-ovest del foro (3); i dintorni della scomparsa chiesa suburbana dei santi Felice e Fortunato (4). L’esame dei restanti tre, ovvero la porzione centrale e meridionale della piazza del capitolo (5), la braida Moschettini (6) lo spiazzo antistante la cappella di S. Antonio (7) saranno presi in considerazione nella terza parte del lavoro.
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  • Publication
    Il primo medaglione della zecca di Aquileia
    (2022)
    Asolati, Michele
    Il contributo riguarda un medaglione da dieci aurei (denio) coniato a nome di Diocleziano nella zecca di Aquileia. L’esemplare è apparso in una vendita online nel 2023. Si tratta di una moneta unica e straordinaria per molti motivi; è infatti il medaglione aureo imperiale più pesante mai coniato ad Aquileia e certamente il più antico prodotto da questa zecca. I coni del denio sono stati sicuramente incisi da maestri incisori attivi nella zecca di Roma, i quali probabilmente hanno fornito le matrici per avviare la produzione monetaria di Aquileia nel 294 d.C.
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