04 Theater-Kino-Varieté nella Prima guerra mondiale. L’industria dell’intrattenimento in una città al fronte: Trieste 1914-1918

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Durante il Primo conflitto mondiale, l’intrattenimento della popolazione civile in guerra risulta una priorità per le autorità militari degli Imperi centrali, che mobilitano ogni risorsa, anche artistica, per creare consenso e per dominare il crescente malcontento causato dalla fame e dalla miseria. Trieste, ponte culturale dell’Impero austro-ungarico, diventa un prezioso caso di studio per ripercorrere in modo inedito quattro anni e mezzo di guerra. In questi anni gli oltre trenta Theater-Kino-Varieté, ovvero spazi teatrali convertiti alla cinematografia tedesco-danese in ascesa, assorbono la grande distribuzione cinematografica viennese e berlinese, prima linea di un’ampia guerra culturale in cui il monopolio e le “serie” cinematografiche diventano i presupposti dell’epopea dello star-system tedesco, anche a Trieste. L’analisi interpretativa delle fonti e dei documenti mette in luce la funzione culturale prodromica di aspetti quali l’intermedialità (tra letteratura di consumo, stampa, cinema, teatro e moda), l’impresariato femminile e la filoitalianità di alcuni imprenditori cinematografici piccolo-borghesi, rappresentativi dei problemi legati al passaggio all’amministrazione italiana dopo il 3 novembre 1918.

Fabiana Licciardi vive e insegna a Trieste. Si è diplomata in pianoforte al Conservatorio di Trieste e laureata in Lettere presso l’Università degli Studi “Ca’ Foscari” di Venezia con il massimo dei voti e la lode. Ha conseguito il Dottorato inter-ateneo (Università degli Studi di Trieste-Università degli Studi di Udine) in Storia delle società, delle istituzioni e del pensiero. Dal Medioevo all’età contemporanea (XXX ciclo). Dal 2014 ha esposto in conferenze e convegni i risultati delle sue ricerche. In passato ha pubblicato alcuni saggi sul teatro musicale in volumi miscellanei pubblicati da Olschki, LIM, EUT, Marsilio, ETS, Novecento.

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    Theater-Kino-Varieté nella Prima guerra mondiale. L’industria dell’intrattenimento in una città al fronte: Trieste 1914-1918
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
    Licciardi, Fabiana
    Durante il Primo conflitto mondiale, l’intrattenimento della popolazione civile in guerra risulta una priorità per le autorità militari degli Imperi centrali, che mobilitano ogni risorsa, anche artistica, per creare consenso e per dominare il crescente malcontento causato dalla fame e dalla miseria. Trieste, ponte culturale dell’Impero austro-ungarico, diventa un prezioso caso di studio per ripercorrere in modo inedito quattro anni e mezzo di guerra. In questi anni gli oltre trenta Theater-Kino-Varieté, ovvero spazi teatrali convertiti alla cinematografia tedesco-danese in ascesa, assorbono la grande distribuzione cinematografica viennese e berlinese, prima linea di un’ampia guerra culturale in cui il monopolio e le “serie” cinematografiche diventano i presupposti dell’epopea dello star-system tedesco, anche a Trieste. L’analisi interpretativa delle fonti e dei documenti mette in luce la funzione culturale prodromica di aspetti quali l’intermedialità (tra letteratura di consumo, stampa, cinema, teatro e moda), l’impresariato femminile e la filoitalianità di alcuni imprenditori cinematografici piccolo-borghesi, rappresentativi dei problemi legati al passaggio all’amministrazione italiana dopo il 3 novembre 1918.
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