28 Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica. A. XIV (2022), n. 1 (gennaio-giugno)
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CONTENTS / SOMMARIO
Bettinelli Elena
Zamolo Daniela
The dark side of organizational change management. A few notes from a theoretical perspective
Barchiesi Luca
Dal fatto al dato: il ‘rasoio di Occam’
Maceratini Arianna
Tensioni e prospettive della democrazia deliberativa habermasiana nell'emergenza da Covid-19
Tincani Persio
Cossutta Marco
Sulla giurisprudenza come fonte del diritto
Monateri Valentina
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- PublicationPietro Spica, Lorenzo Pezzica, 'Storie d’anarchia per 50 ritratti. Racconto corale di immagini, sogni, canzoni e storie'. Prefazione di Michele Serra. Pp. 300, Milano, Shake Edizioni, 2021(EUT Edizioni Università di Trieste, 2022)Monateri, ValentinaStorie d’anarchia per 50 ritratti. Racconto corale di immagini, sogni, canzoni e storie di Pietro Spica e Lorenza Pezzica è un volume che racconta per immagini, per ritratti e per canzoni la storia del movimento anarchico euro-americano. Dalla forte chiamata iconologica, grazie ai ritratti di Pietro Spica che affiancano ogni biografia, scopo di questo volume è dimostrare l’esistenza di una linea continuativa, unitaria, fatta di costanti, del movimento anarchico. Proprio il movimento tra la pagina scritta e la rappresentazione, a volte fiera, arcigna o divertita delle figure raccolte nel volume, aiuta a visualizzare l’ampiezza del tema, il lascito materiale di questi pensatori, la tangibilità di queste biografie. Storie d’anarchia per 50 ritratti. Racconto corale di immagini, sogni, canzoni e storie di Pietro Spica e Lorenza Pezzica è un volume che racconta per immagini, per ritratti e per canzoni la storia del movimento anarchico euro-americano. Dalla forte chiamata iconologica, grazie ai ritratti di Pietro Spica che affiancano ogni biografia, scopo di questo volume è dimostrare l’esistenza di una linea continuativa, unitaria, fatta di costanti, del movimento anarchico. Proprio il movimento tra la pagina scritta e la rappresentazione, a volte fiera, arcigna o divertita delle figure raccolte nel volume, aiuta a visualizzare l’ampiezza del tema, il lascito materiale di questi pensatori, la tangibilità di queste biografie.
203 145 - PublicationSulla giurisprudenza come fonte del diritto(EUT Edizioni Università di Trieste, 2022)COSSUTTA, MARCOIl saggio presentato si incentra sulla centralità dell’attività interpretativa nella concreta determinazione della norma giuridica, ovvero del diritto capace di dirimere una controversia. La imprescindibilità dell’interpretazione nella definizione del diritto risulta palese avuto riguardo vuoi all’uso del linguaggio ordinario nella stesura delle disposizioni, vuoi alla necessità di mediare costantemente in un contesto giuridico pluralistico fra valori ed interessi a volte divergenti.
123 581 - PublicationDiritto e libertà(EUT Edizioni Università di Trieste, 2022)Tincani, PersioIn questo articolo presento la teoria liberale del diritto fondata sul principio del danno di John Stuart Mill, come lo strumento per garantire il massimo della libertà in condizioni di uguaglianza. Concepito in origine come una regola morale indirizzata al legislatore con la funzione di limitare le proibizioni a quelle moralmente ammissibili nel rispetto dell’autonomia individuale, non esistono ragioni per non applicare il principio del danno anche alla legislazione in materia civile, con il risultato di creare la possibilità giuridica dell’uguaglianza di opportunità.
248 194 - PublicationTensioni e prospettive della democrazia deliberativa habermasiana nell'emergenza da Covid-19(EUT Edizioni Università di Trieste, 2022)Maceratini, AriannaL’esame della ragione pratico-comunicativa, declinata dalla teoria del discorso di Jürgen Habermas, e le dinamiche della sfera pubblica, quale periferia e facilitatore del sistema politico, concorrono a delineare un fertile terreno di riflessione sulle criticità e sulle prospettive della democrazia deliberativa, posta in tensione dall'emergenza sanitaria da Covid-19. Da tale prospettiva, se nel modello habermasiano della democrazia deliberativa, le libertà individuali si accompagnano alla partecipazione politica dei cittadini ai processi di formazione della volontà comune, facendo emergere la solidarietà civile come esito di un autentico consenso discorsivo, nella società complessa sembra, per lo più, affermarsi un linguaggio strumentale e mediatico – implementato e potenziato dall’attuale indispensabilità dell’adozione di modalità di comunicazione a distanza - tale da ridurre la politica ad esibizione personalistica e le garanzie giuridiche a vuota forma, con una sostanziale perdita di efficacia delle tradizionali istituzioni della rappresentanza democratica. Nella pandemia, diritti e libertà vengono, inoltre, temporaneamente limitati dal rafforzamento dei necessari interventi coercitivi dei pubblici poteri, tramite i quali lo Stato richiede “un’insolita cooperazione” ai cittadini sottoposti a restrizioni, anche a discapito di fondamentali libertà soggettive. In tale condizione di incertezza, che evidenzia e alimenta un’imprescindibile dipendenza della governance dalle competenze degli esperti, è, tuttavia, da rilevare come la dimensione deliberativa, propria del sistema democratico, non venga sospesa dall’eccezionalità della situazione sanitaria: il pluralismo ed disaccordo sociale permangono, infatti, come irrinunciabili principi ed esigenze della ragione normativa, pur essendo subordinata la loro espressione al prioritario obiettivo della risoluzione dell'emergenza sanitaria. Qualora si tratti, poi, di individuare potenziali criteri di guida nell’arduo bilanciamento tra i diritti e i doveri di cittadini e istituzioni, Habermas mostra come il diritto alla vita e alla salute, in situazioni di emergenza, impedisca la stessa possibilità di effettuarne una ponderazione con altri diritti fondamentali in conflitto, esprimendo i primi interessi prevalenti la cui tutela rappresenta il presupposto ad evitare il collasso della società nei suoi aspetti politici, personali ed economici. Di fronte alla tragicità delle scelte emerge, così, tutta la necessità di offrirne una giustificazione razionale e pubblicamente condivisibile, aprendo ad un più ampio dibattito sui legami sociali, le garanzie giuridiche e le dinamiche della rappresentanza democratica nell’individuazione delle proposte più adeguate per affrontare i presenti e i futuri scenari.
301 232 - PublicationDal fatto al dato: il ‘rasoio di Occam’(EUT Edizioni Università di Trieste, 2022)Barchiesi, LucaIn una visione costruttiva, il meccanismo di apprendimento dell’intelligenza artificiale può essere paragonato a quello di un’intelligenza collettiva, capace di trascendere, per mezzo dell’interazione, le singole intelligenze umane e, così, di superare il conformismo, sul presupposto filosofico che l’uomo è in grado di scandagliare il funzionamento di ogni sistema pensante, naturale e artificiale. Ciò può avvenire a due condizioni. In generale, se nel contesto della elaborazione dei modelli computazionali di ragionamento giuridico, il dibattito sulla disumanizzazione dei processi di digitalizzazione si doterà di argomenti sia dimostrativi che non dimostrativi, in un quadro nel quale diritto e tecnica non operino in antinomia, ma cooperino sotto il “primato della politica”, la quale deve ispirare la propria azione ad una forma di “razionalismo critico”. In particolare, rilevata una certa analogia tra tipizzazione giuridica e coding, se si è disposti a riconoscere che molto ancora esiste “fuori dal testo”, sicché il processo evolutivo di individuazione delle regole di azione non debba subire il rischio di pietrificazione del diritto vivente generato dalla riduzione della realtà sociale operata dai linguaggi “performativi”.
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