Masterplan 2. La Riva San Vito di Marano Lagunare. Boulevard tra terra e acqua

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La laguna, i canneti, i canali, la gronda, le barene, l’acqua bassa e gli isolotti attorno disegnano un mondo “fortemente naturale” che è stato nella storia di questi luoghi, tra Marano e la sua Laguna, unico e obbligato riferimento per la vita urbana, ma anche modello per l’architettura e motivo della forma urbis. È stato l’altro. E così il paesaggio, nelle sue forme e figure, qualità e consistenze, dimensioni e profondità è diventato nel corso del tempo materia e legame del tessuto edilizio e urbano maranese. Ma la forma forse più emblematica in cui si incarna questa dimensione paesaggistica sta in quei materiali urbani liminari, quelli che mediamo il passaggio tra il suolo di terra e quello di acqua: le rive. E la Riva San Vito, oggetto di questo studio, è proprio uno di questi luoghi. È un brano significativo del paesaggio terracqueo. Da questa particolare e ambivalente natura dei luoghi traggono origine tutti gli studi e le riflessioni che presentiamo in questa pubblicazione, ma anche e soprattutto gli obiettivi del masterplan: la trasformazione e ridefinizione in una sequenza articolata e aperta a usi misti e condivisi dello spazio pubblico e di quello stradale assieme a quello tecnico e di servizio degli approdi, i rifugi di pesca. Questo studio prefigura un nuovo spazio urbano in grado di accogliere aree di lavoro legate alla pesca e all’ormeggio delle imbarcazioni, sedi per flussi diversificati, spazi pubblici e aree attrezzate per la sosta, il tempo libero e per il turismo. E così attraverso osservazioni, indagini alle diverse scale e su diversi materiali, simulazioni e ipotesi di trasformazione, immagini di possibili futuri urbani, la Riva San Vito viene qui proposta come una nuova “passeggiata lungolaguna”, un Boulevard lagunare sospeso tra terra e acqua, tra costa e laguna, tra storia millenaria e quotidiana contemporaneità di naviganti lagunari e di pescatori.


The lagoon, the reeds, the canals, the eaves, the sandbanks, the shallow water and the islets draw a strongly natural world that has been in the history of these places, between Marano and its lagoon. A single reference for urban life, but also a model for architecture and the forma urbis. The most emblematic form in which this landscape dimension is embodied lies in those liminal urban materials, those that mediate the passage between the soil of earth and the water. The Riva San Vito, subject of this study, is precisely one of these places. It is a significant piece of the earthly landscape. This study foreshadows a new urban space to accommodate work spaces for fishing and the mooring of boats, space for flows, public spaces and rest areas, leisure and tourism. Through observations, investigations at different scales and on different materials, with simulations and images of possible urban futures, the Riva San Vito is proposed here as a new "lakeside promenade", a lagoon boulevard suspended between land and water, between coast and lagoon, between millenary history and the daily contemporaneity of lagoon sailors and fishermen.

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    Masterplan 2. La Riva San Vito di Marano Lagunare Boulevard tra terra e acqua
    (2022)
    Bisiani, Thomas
    ;
    Del Fabbro Machado, Luca
    ;
    De Napoli, Gaetano
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    VENUDO, ADRIANO
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    BASSO, SARA
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    Gabbianelli, Alessandra
    ;
    MARIN, ALESSANDRA
    ;
    Meninno, Claudio
    ;
    Troian, Luca
    La laguna, i canneti, i canali, la gronda, le barene, l’acqua bassa e gli isolotti attorno disegnano un mondo “fortemente naturale” che è stato nella storia di questi luoghi, tra Marano e la sua Laguna, unico e obbligato riferimento per la vita urbana, ma anche modello per l’architettura e motivo della forma urbis. E così il paesaggio, nelle sue forme e figure, qualità e consistenze, dimensioni e profondità è diventato nel corso del tempo materia e legame del tessuto edilizio e urbano maranese. Ma la forma forse più emblematica in cui si incarna questa dimensione paesaggistica sta in quei materiali urbani liminari, quelli che mediamo il passaggio tra il suolo di terra e quello di acqua: le rive. E la Riva San Vito, oggetto di questo studio, è proprio uno di questi luoghi. È un brano significativo del paesaggio terracqueo. Da questa particolare e ambivalente natura dei luoghi traggono origine tutti gli studi e le riflessioni che presentiamo in questa pubblicazione, ma anche e soprattutto gli obiettivi del masterplan: la trasformazione e ridefinizione in una sequenza articolata e aperta a usi misti e condivisi dello spazio pubblico e di quello stradale assieme a quello tecnico e di servizio degli approdi, i rifugi di pesca. Questo studio prefigura un nuovo spazio urbano in grado di accogliere aree di lavoro legate alla pesca e all’ormeggio delle imbarcazioni, sedi per flussi diversificati, spazi pubblici e aree attrezzate per la sosta, il tempo libero e per il turismo. E così attraverso osservazioni, indagini alle diverse scale e su diversi materiali, simulazioni e ipotesi di trasformazione, immagini di possibili futuri urbani, la Riva San Vito viene qui proposta come una nuova “passeggiata lungolaguna”, un Boulevard lagunare sospeso tra terra e acqua, tra costa e laguna, tra storia millenaria e quotidiana contemporaneità di naviganti lagunari e di pescatori.
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