L’Italia è un Paese marittimo? Il pubblico potere nella protezione navale degli interessi nazionali

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L’Italia è un Paese marittimo? La risposta a questa domanda richiede una preliminare analisi sulla complessità contemporanea che condiziona l’approccio giuridico-spaziale dei pubblici poteri sul mare. Questo volume, pertanto, vuole tentare di offrire una prospettiva multifocale del tema, mediante la declinazione dei diversi rapporti di forza tra l’homo politicus e lo spazio marino, analizzando le attribuzioni, le responsabilità e il valore che ha per l’Italia nell’agone internazionale. Infatti, sebbene il diritto pubblico del mare rivesta ancora un ruolo essenziale nella cooperazione transfrontaliera tra gli Stati, l’imprevedibile evoluzione delle sfide future per la gestione sostenibile dell’economia del mare suggerisce di riconsiderare gli aspetti organizzativi, le competenze e le strategie di intervento del “potere marittimo” funzionalizzato alla protezione navale degli interessi nazionali, soprattutto nel più ampio e delicato scenario del “Mediterraneo allargato”.

Il seminario si è tenuto nell’ambito delle attività del PON “Ricerca e Innovazione” 2014-2020 – Azione IV.6 Contratti di ricerca su tematiche Green, nell’ambito del progetto “I Green Ports: prospettive dei porti verdi nel piano di ripresa tra risparmio del suolo, efficientamento energetico e partenariati pubblico-privati” svolte da Guido Befani sotto la supervisione scientifica del Prof. Andrea Crismani. 


Guido Befani è docente di diritto della transizione ecologica all’Università degli Studi di Trieste. I suoi principali interessi di ricerca riguardano il diritto amministrativo, la fintech e l’intervento pubblico nell’economia. Fra le sue ultime pubblicazioni sul tema: Usi pubblici del mare e territorializzazione marittima: prospettive geo-giuridiche della pianificazione energetica del mar Mediterraneo, in Il Diritto dell’economia, 2/2024.

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