Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia 170

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SOMMARIO

Cerutti Stefania, De Falco Stefano

Il ruolo della prossimità nella geografia dell’impresa. Un’analisi comparata plurisettoriale tra le città di Napoli e Novara

Codato Daniele, Diantini Alberto, Peroni Francesca, Pappalardo Salvatore Eugenio, Della Fera Giuseppe, De Marchi Massimo

Crowdsourced Geographic Information e abbandono urbano: il progetto Map4Youth visto attraverso la EAST 2

Casagrande Gianluca

Ricognizione aerofotogrammetrica e cartografia speditive alle Isole Svalbard con tecnologie a basso costo. Quattro casi di studio

Casaglia Anna, Giubilaro Chiara

Carte di frontiera. (Contro-)mappature del Mediterraneo a confronto

Gallinelli Diego

Elaborazioni GIS per analizzare i cambiamenti dell’uso del suolo nell’area pontina dal XIX al XXI secolo

Pellicano Astrid

La valle del Belìce dopo il terremoto del 1968: rappresentazione di una complessità territoriale tra nuovi paesaggi, città ricostruite e identità

Di Matteo Dante, Saloriani Stefano

Economia della condivisione e ospitalità: il caso di Airbnb nelle aree urbane in Italia

Scaglione Giannantonio

Rappresentare il territorio. Uso del suolo e tipologie colturali in Sicilia a metà Ottocento: un approccio geostorico digitale alla fonte catastale descrittiva

D'aponte Viviana, Nicolais Caterina

Geografie regionali dell’innovazione tecnologica. Le piccole imprese di “start-up” nei processi d’innovazione dell’apparato produttivo italiano

Spagnoli Luisa, Varasano Lucia Grazia

Dalla ferrovia Lagonegro-Spezzano Albanese alla “Ferrovia Ciclabile Lucana”: le tecnologie digitali per la fruizione e valorizzazione turistica del Lagonegrese-Pollino

Mazzeo Paolo, Paderni Stefano

Il Porto di Messina tra passato e presente: storia, paesaggio, cartografia e territorio

Balletto Ginevra, Borruso Giuseppe, Mei Giovanni, Milesi Alessandra

Economia circolare, gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione e produzione di Aggregati Riciclati. Il progetto MEISAR – Un'applicazione alla Sardegna

Favretto Andrea

La controversa vicenda di Arno Peters e della “sua” proiezione equivalente

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  • Publication
    Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia, 170 (2020)
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
      116  1266
  • Publication
    La controversa vicenda di Arno Peters e della “sua” proiezione equivalente
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
    Favretto, Andrea
    Viene riassunta la controversa vicenda della mappa di Arno Peters, presentata dallo storico tedesco in una conferenza stampa a Bonn nel 1973. Dopo un breve inquadramento storico, sono ricordate le principali obiezioni mosse dalla cartografia specializzata alla proiezione equivalente di Peters. A tal fine, viene illustrata la proiezione ortografica di James Gall, cartografo scozzese del XIX secolo, sotto-lineando l’analogia della sua carta con quella di Peters. Viene inoltre analizzato come la proiezione di Gall-Peters può essere trattata in ambiente GIS, per ciò che riguarda il disegno dei planisferi e la trasformazione delle coordinate.
      246  825
  • Publication
    Economia circolare, gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione e produzione di Aggregati Riciclati. Il progetto MEISAR – Un'applicazione alla Sardegna
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
    Balletto, Ginevra
    ;
    Borruso, Giuseppe
    ;
    Mei, Giovanni
    ;
    Milesi, Alessandra
    Il lavoro si focalizza sul tema dell’Economia Circolare, con particolare riferimento alle sue implicazioni territoriali, agli aspetti legati alla localizzazione industriale e ai nuovi schemi di distribuzione sul territorio. Lo studio prende spunto da un progetto riguardante la possibilità di utilizzo degli Aggregati Riciclati (AR) derivanti dal riuso dei Rifiuti da Costruzione e Demolizione (CDW – Construction and Demolition Waste), secondo i principi dell’Economia Circolare, con particolare attenzione al contesto regionale della Sardegna. La condizione di insularità della stessa, in questo caso, si unisce alle caratteristiche, strutturali, fisiche e di lavorazione/demolizione, dei materiali da costruzione. Nell’ambito di un sistema chiuso, infatti, l’implicazione territoriale principale è che un mercato delle materie prime – seconde, ovvero di prodotti derivanti da CDW, deve necessariamente svilupparsi al suo interno. Il lavoro sviluppato parte dalle attività di ricerca del progetto MEISAR, finalizzato alla sperimentazione delle caratteristiche degli Aggregati Riciclati derivanti dai Rifiuti da Costruzione e Demolizione all’interno di un processo economico-ambientale sostenibile del mercato delle costruzioni. Nel quadro delle applicazioni dell’economia circolare, infatti, si è passati dalla raccolta dei dati sulle produzioni dei CDW alla valutazione delle modalità di gestione e localizzazione di alcune categorie: impianti di riciclaggio, discariche, cave di Aggregati Naturali (AN) e impianti di betonaggio. Queste attività hanno consentito lo sviluppo di uno strumento cartografico denominato MEISAR_Map, elaborato su base GIS e reso disponibile attraverso la piattaforma MyMaps di Google, con lo scopo di condividere le informazioni e di configurarsi come strumento di copianificazione finalizzato all’utilizzo degli AR nel mercato delle costruzioni verdi. A partire da tale piattaforma sono state sviluppate alcune analisi esemplificative al fine di evidenziare le caratteristiche del mercato attuale e poten-ziale degli AR in Sardegna. Ciò si è concretizzato nel caso di studio di individuazione di cluster nel territorio sardo, promettente per lo sviluppo di un’economia circolare nel settore delle costruzioni, attraverso un modello di localizzazione adattato alle nuove sfide dell’economia circolare.
      471  313
  • Publication
    Il Porto di Messina tra passato e presente: storia, paesaggio, cartografia e territorio
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
    Mazzeo, Paolo
    ;
    Paderni, Stefano
    La ricerca ha come principale obiettivo l’indagine storica, geografica e cartografica su alcune caratteristiche e sulle principali funzioni del porto della città di Messina tra il XII ed il XVI secolo, messe a confronto con il quadro attuale. L’analisi cercherà di ricostruire aspetti della facies urbana della città e in particolare il ruolo svolto dal suo porto, tra l’epoca basso-medievale e la prima età rinascimentale. A causa della sostanziale carenza e di una certa genericità delle rappresentazioni del periodo medievale riguardanti il porto di Messina, solo attraverso lo studio delle fonti storiche e letterarie è possibile ricostruirne un’immagine abbastanza attendibile. Tra il XII ed il XVI secolo la città ed il suo porto risultano essere scenario di vivaci scambi commerciali così come di operazioni belliche per il controllo del territorio e, più in generale, del Mediterraneo. L’indagine successivamente verterà sullo studio delle rotte più diffuse con partenza dallo scalo della città dello Stretto. Messina è oggi il primo porto d’Italia per movimenti passeggeri e recentemente, con il cambiamento della tipologia dei trasporti marittimi, punto di imbarco e sbarco crocieristico di numerose ed importanti agenzie di navigazione. L’approdo è ritenuto, per la sua posizione strategica, uno dei porti naturali più sicuri del Mediterraneo e sarà importante studiare il ruolo del territorio che circonda la zona portuale, il paesaggio naturale e cogliere, tra continuità e discontinuità, i “segni” dello sfruttamento dell’area.
      282  818
  • Publication
    Dalla ferrovia Lagonegro-Spezzano Albanese alla “Ferrovia Ciclabile Lucana”: le tecnologie digitali per la fruizione e valorizzazione turistica del Lagonegrese-Pollino
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
    Spagnoli, Luisa
    ;
    Varasano, Lucia Grazia
    A fronte dell’esistenza di vari percorsi ferroviari inutilizzati in Italia – ferrovie dismesse, tracciati incompiuti, linee chiuse al traffico – la loro riconversione in itinerari econaturalistici può sollecitare un processo virtuoso di rigenerazione territoriale, soprattutto in termini di valorizzazione ambientale, culturale e turistica, con ricadute sui luoghi dell’attraversamento, sugli insediamenti storici, sulle risorse territoriali. In tal senso, il contributo intende presentare un’idea progettuale sul possibile riuso di una delle ferrovie dismesse in Basilicata, la Lagonegro-Spezzano Albanese, attraverso il ricorso alle tecnologie digitali che consentono di aprire nuovi e continui scenari da esplorare, per una fruizione e valorizzazione turistica della ferrovia, del suo patrimonio infrastrutturale e del suo territorio. La proposta si integra con il già avviato progetto di riconversione del tracciato ferroviario in greenway, frutto della negoziazione partecipata di più attori, nel tentativo di definire un nuovo paradigma di connessione tra i borghi dell’entroterra e le aree naturalistiche in cui essi sono inseriti.
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