02 Credibile ma falso. Come riconoscere le fake news (quasi senza leggerle)
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Ondelli Stefano
Perché diciamo “fake news” e non “notizie false”?
Silvestro Elia
Parole e numeri: la linguistica dei corpora come metodo per individuare le bufale
Lokar Alice
Smascheriamo le fake news imparando a leggerle
Lokar Alice, Silvestro Elia
Cane morde uomo: un esempio di analisi
Romanini Fabio
Come difendersi dalle fake news
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Il fenomeno delle notizie false è al centro del dibattito sull’informazione: dal bullismo online alla sospette ingerenze nelle elezioni politiche, le “bufale” hanno trovato terreno fertile su Internet. Gli strumenti della linguistica sono utili, se non a evitare del tutto la verifica delle notizie, almeno a far scattare campanelli di allarme che permettano al lettore di individuare le fake news? Il volume risponde a questa domanda secondo due approcci: quello della pragmatica e quello della linguistica dei corpora. Partendo dal rapporto tra testo scritto e immagini di corredo, è possibile valutare la qualità argomentativa e testuale delle fake news per individuare sfumature valutative (per es. l’indignazione) in testi in cui dovrebbe invece prevalere la funzione informativa. Il confronto di tipo quantitativo, invece, permette di rilevare lo scarto di registro e stile che distingue notizie vere e “bufale”.
Alice Lokar si è laureata in Studi umanistici presso l’Università di Trieste e frequenta il Corso di Laurea magistrale interateneo in Italianistica delle Università di Udine e Trieste. Si occupa della lingua della Comunicazione Mediata dal Computer e di pragmatica linguistica.
Stefano Ondelli è professore associato di Linguistica italiana presso il Dipartimento IUSLIT dell’Università di Trieste. Si è occupato di italiano L2, dei problemi legati alla scrittura professionale, della produzione linguistica di interpreti e traduttori e di diverse varietà dell’italiano contemporaneo, anche per gli aspetti riconducibili al contatto con altre lingue. Le sue ricerche hanno adottato principi e metodologie della linguistica dei corpora.
Fabio Romanini è ricercatore di Linguistica italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste. Si occupa, con interesse storico-linguistico e filologico, di volgarizzamenti due- e trecenteschi, dei testimoni della Commedia di Dante, di letteratura odeporica dei secoli XV-XVII, di testi poetici del primo Novecento. Ha lavorato sulla lingua e sulla sintassi degli antichi testi italiani e sulle forme brevi della narrativa.
Elia Silvestro si è laureato in Comunicazione interlinguistica applicata presso l’Università di Trieste e frequenta la Laurea magistrale in Economia dell’ambiente, della cultura e del territorio presso l’Università di Torino. Si occupa di linguistica dei corpora e dell’italiano dei social media.