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Recent Submissions

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  • Publication
    Il mulino rotativo di Tell Barri (Siria): diffusione e confronto tipologico
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2021)
    Fascitiello, Maurizio
    L’obiettivo di questo lavoro è quello di analizzare mor- fologia, cronologia, diffusione ed origine delle principa- li tipologie di mulino rotativo in uso nel mondo antico. Si tratta di uno dei più avanzati sistemi di macinazione la cui introduzione segna un notevole incremento nella produttività di farina rispetto agli altri tipi di mulino in uso nell’antichità. Per lungo tempo la ricerca scientifica si è concentrata sul Mediterraneo occidentale considerato luogo di origine dell’applicazione del moto rotativo alla macinazione dei cereali. Dati recenti dal Vicino Oriente, in particolare dal sito di Tell Barri in Siria, stanno deline- ando inediti scenari, aprendo così la strada ad una nuova fase della ricerca scientifica. Nuove tipologie di mulino rotativo manuale identificate a Tell Barri, si aggiungono a quelle già note.
      148  535
  • Publication
    Il potenziale delle risorse invisibili, un caso studio: le anfore e i commerci a Laus Pompeia (LO) tra I sec. a.C. e I d.C.
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2021)
    Francesconi, Alessandra
    L’aumento esponenziale dei reperti archeologici, dovuto anche alla capillare diffusione della Commercial Archaeology, è oggi un fenomeno tale da essere discusso sempre più frequentemente, soprattutto per la ricerca di nuovi modelli di gestione e valorizzazione. A tal proposito un caso studio ha riguardato il Museo archeologico di Laus Pompeia (LO), dove la carenza di una specifica sezione in museo e in letteratura dedicati alla storia commerciale della città per l’epoca romana ha portato alla riconsiderazione delle anfore fittili da trasporto, che più di ogni altro oggetto permettono di seguire i traffici del commercio, sottintendendo consumi, modus vivendi e infrastrutture territoriali. Il lavoro ha carattere preliminare, ma si caratterizza come pioneristico rispetto ai contributi finora noti su Laus Pompeia e ha raggiunto lo scopo di collocare nel tempo le differenti fasi del consumo locale di prodotti di importazione, analizzando e ricostruendo le dinamiche economiche, commerciali e storiche che hanno portato alla loro formazione.
      287  478
  • Publication
    West & East V (2020)
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2021)
      178  509
  • Publication
    Malacological Remains from the 2011-2016 Excavations at Khashuri Natsargora and Aradetis Orgora (Shida Kartli Region, Georgia, Southern Caucasus)
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2021)
    Palmieri, Marco
    ;
    ROVA ELENA
    L’articolo discute i resti malacologici rinvenuti a Khashuri Natsargora e Aradetis Orgora, due siti dell’Età del Bronzo/ Ferro nel bacino del Kura nella provincia georgiana di Shida Kartli (Caucaso Meridionale). Il corpus consiste in più di 500 esemplari ed include specie sia di terra che d’acqua dolce (queste ultime soprattutto per Aradetis Orgora), mentre le specie marine rappresentano una porzione estremamente marginale del totale. Il record, ottenuto attraverso la raccolta diretta in corso di scavo, include solo le specie con la conchiglia più resistente e di maggiori dimensioni, più riconoscibili ad occhio nudo e quindi rappresenta solo una parte degli inventari malacologici pertinenti alle sequenze stratigrafiche investigate. Nonostante questi limiti obiettivi, si è ritenuto opportuno presentare i dati raccolti e i risultati della loro analisi, che hanno permesso di ottenere informazioni di tipo paleoecologico e paleoeconomico non prive di interesse. L’analisi dei resti disponibili mostra una chiara predominanza di specie connesse con ambienti aperti e xerici, in sostanziale accordo sia con l’ambiente locale attuale che con i pochi dati paleoambientali disponibili. La debole variazione diacronica della composizione degli inventari suggerisce una sostanziale stabilità ecologica per entrambi i biotopi. L’abbondanza di molluschi d’acqua dolce ad Aradetis Orgora può essere spiegata con la prossimità del sito ai fiumi Prone e Kura, biotopi dai quali essi potrebbero essere stati raccolti intenzionalmente a scopi alimentari, come potrebbero suggerire alcuni paralleli da altre società dell’Età del Bronzo.
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