17 Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica. A. VIII (2016), n. 2 (luglio-dicembre)

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Tigor

Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica

A. VIII (2016), n. 2 (luglio-dicembre)

Direttore responsabile:

Maria Stella Malafronte Venier

Registrazione Tribunale di Trieste di data 16 marzo 2009 n. 1190

 

Comitato scientifico:

Francisco Javier Ansuàtegui Roig

(Universidad Carlos III de Madrid)

Giampaolo Azzoni

(Università degli Studi di Pavia)

Giuseppe Battelli

(Università degli Studi di Trieste)

Giliberto Capano

(Università degli Studi di Bologna)

Michele Cortelazzo

(Università degli Studi di Padova)

† Franco Fileni

(Università degli Studi di Trieste)

Cristina Garcia Pascual

(Universidad de Valencia)

Maurizio Manzin

(Università degli Studi di Trento)

Pierpaolo Marrone

(Università degli Studi di Trieste)

Saul Newman

(Goldsmiths University - London)

Comitato di redazione:

Pietro Adamo, Adriano Ballarini, Elena Bettinelli, Gigliola Bridda, Marco Cossutta (direttore scientifico), Enrico Ferri, Marina Lalatta Costerbosa, Massimo La Torre, Paolo Moro, Federico Puppo, Gabriele Qualizza, Alberto Scerbo, Antonella Tafuri (direttore editoriale)

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Recent Submissions

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  • Publication
    Pier Paolo Pasolini e i Beatles, protagonisti al di sopra dei confini
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016)
    Ambrosi, Eugenio
    Non si può dire che cinquant’anni fa le strade di Pier Paolo Pasolini e dei Beatles si siano incrociate, però nelle opere letterarie e cinematografiche dell’intellettuale friulano ci sono frequenti rimandi al ballo ed alla musica, anche a quella moderna, le canzonette per intenderci, con qualche rara incursione nella musica leggera degli anni Sessanta: quando conosce Ninetto lo descrive come un ragazzo beatlesiano, con lui va a ballare al Piper di Roma, lo fa ballare di sovente nei suoi film. Anche se, di base, quella musica non gli piace, lui ama il Settecento di Bach, Mozart e Vivaldi, anche se per caratterizzare la tragedia di Medea nell’Orestiade africana ricorre allo struggente sax di Gato Barbieri.
      642  1160
  • Publication
    Sciogliere l’ambiguità del concetto di cultura. Corporeità e inconscio culturale
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016)
    Bettinelli, Elena
    La cultura in termini teorici e sintetici viene definita come un insieme simbolico, astratto, scelto e selezionato dall’uomo per generare ordine. Eppure questa parola ricorre nel discorso comune non solo con una frequenza eccessiva, ma spesso con significati ambigui con la tendenza a sovrapporsi a concetti che non la rappresentano correttamente. Si è dunque tentato di darne una definizione più specifica ricorrendo a una classificazione di Zygmunt Bauman. Inoltre, nel saggio viene sottolineata l’importanza del corpo non soltanto come fondamentale canale di comunicazione, ma come strumento che rende possibile l’ordine e il significato culturale in quanto entità che per prima interiorizza, inconsapevolmente, regole, abitudini, simboli inerenti alla cultura di appartenenza. La fisicità è quindi allo stesso tempo trasmissione culturale (sopravvivenza) e cultura vivente, in atto.
      552  2319
  • Publication
    Intorno alla critica anarchica dello Stato
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016)
    Cossutta, Marco
    La critica anarchica dello Stato, così come si è venuta configurando dalla seconda metà del Diciannovesimo secolo sino ai nostri giorni, ha di mira una particolare compagne statuale: lo stato monoclasse ottocentesco. Il più delle volte il pensiero anarchico, sia pure con lodevoli eccezioni (Merlino, Berneri, Bookchin) non è riuscito a cogliere le modificazioni sostanziali che hanno accompagnato l’evolversi dello Stato dall’Ottocento al Novecento e sino ai nostri giorni.
      406  1115
  • Publication
    Una definizione antropologica del diritto
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016)
    Martiny, Federica
    Il contributo epistemologico che una scienza come l’antropologia giuridica può apportare alla teoria del diritto è fondamentale per poter comprendere la diversità e le dinamiche etiche, sociali, culturali e giuridiche ad essa legate. L'analisi di Malinowski intorno alle tematiche giuridiche è il frutto di un periodo di due anni di ricerca sul campo presso le comunità indigene che abitavano le coste della Nuova Guinea all’inizio del XX secolo. Un così particolare contesto, ha portato l’autore ad interrogarsi sulla struttura normativa dell’organizzazione sociale delle tribù, mettendo in questione le categorie giuridiche – e non solo – del suo e del nostro tempo. Un primo punto di partenza dal quale partire per poter analizzare la questione del rapporto tra diritto e diversità è dato dalla definizione di fenomeno giuridico.
      484  1932
  • Publication
    La badessa di Santa Maria di Mogliano e San Teonisto di Treviso e il diritto di nomina dei parroci
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016)
    Calore, Sara
    Da una deliberazione del senato veneziano del 29 agosto 1771, inedita, è emerso che la badessa di San Teonisto in Treviso era titolare di diritti di giurisdizione in materia beneficiaria sulle parrocchie di giuspatronato dell’abbazia, insidiati dal vescovo diocesano ma difesi dalla Serenissima Repubblica. Questi poteri femminili costituiscono un aspetto di novità rispetto al codice di diritto canonico, che abilita alla potestà giurisdizionale nella Chiesa soltanto il maschio battezzato. Si è esaminato il fascicolo procedimentale che portò alla deliberazione e le fonti normative della Serenissima Repubblica sui benefici ecclesiastici, riscontrando che tutto il materiale individuato è inedito. La ratio della deliberazione e della normativa beneficiaria veneziana risiede nella politica giurisdizionalista perseguita da Venezia. Essa distingueva nettamente la competenza temporale, riservata al potere secolare, da quella spirituale, della Chiesa. Nella sfera temporale rientravano anche tutti i beni e le persone legati a una funzione religiosa. La deliberazione del 1771 dimostra che la badessa esercitò i suoi diritti in materia beneficiaria, risalenti all’età medioevale, sino al tramonto della Serenissima Repubblica che fino a quel momento li difese.
      445  1027