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Recent Submissions

Now showing 1 - 5 of 9
  • Publication
    Aria, acqua, terra: un impiego immersivo della cartografia storica
    (2021)
    De Chiaro, Michele
    ;
    Devoti, Chiara
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    Guerreschi, Paola
    Laddove la cartografia storica rappresenta un “geogramma” (Raffestin, 2006), ossia un’immagine codificata e fissata nel tempo, secondo le esigenze e le sensibilità del contesto storico che ne ha imposto il tracciamento, questa rimane però anche il rilevamento di un ben preciso palinsesto territoriale. Proprio lo stratificarsi di segni, parte integrante dell’identità territoriale, autorizza a fare ricorso a processi di georeferenziazione, modellazione e visualizzazione 3D delle carte su supporti informatizzati ottenuti con le più moderne tecniche di rilevamento. Una cartografia storica di altissimo livello qualitativo, raffigurante i territori del Regno di Sardegna in primissima Restaurazione, drappeggiata sul modello digitale del terreno (DTM) della Regione Piemonte, ha offerto la base per una applica-zione di simulazione di volo immersivo lungo lo storico “Naviglio d’Ivrea”.
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  • Publication
    La Carta dei beni culturali come strumento di conoscenza e valorizzazione del patrimonio regionale. Il caso della Puglia
    (2021)
    Grumo, Rosalina
    Il contributo si inserisce nell’analisi relativa al paesaggio e al pa- trimonio culturale, a scala nazionale, con un focus regionale sulla Puglia. Si tratta di due ambiti che hanno seguito un processo di evo- luzione negli ultimi decenni e che si sono virtuosamente incrocia- ti. Da un lato il paesaggio, a partire dalla Convenzione europea del paesaggio (2000) ad oggi, vent’anni dopo, è stato sempre più visto come espressione di un progetto culturale e politico europeo, teso ad influire sui rapporti tra società e territorio e a proporre nuovi modelli di comportamento, sia per il ruolo dei soggetti pubblici, sia per le azioni di tipo privato, attraverso un’accezione più ampia. Dall’altro, il rapporto tra paesaggio e patrimonio culturale è diventato sempre più vivo sia nella dimensione conoscenza/conservazione (monumen- ti, agglomerati e siti), che nella valorizzazione, rappresentazione e gestione. Il contributo analizza l’esperienza della Puglia in relazio- ne alla valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, in particola- re, attraverso uno strumento di rappresentazione e azione come la Carta dei beni culturali.
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  • Publication
    La media valle del fiume Fortore (Campobasso), un caso di destrutturazione e ristrutturazione di un paesaggio d’acqua: variazioni nell’uso del suolo come indicatore di cambiamento
    (2021)
    Sossio de Simone, Claudio
    La media valle del Fortore può essere definita come un caso di waterscape. Infatti, oltre alla più diffusa idea di ruralità e di spopolamento, il Molise si caratterizzata per la presenza di importanti sistemi idrografici di diversi invasi artificiali. Difatti, nella regione si localizzano tre dighe di una certa ampiezza, tra cui quella di Occhito situata proprio nella media valle del Fortore. La sua realizzazione ha avviato un processo di destrutturazione del paesaggio e al contempo di artificializzazione del sistema fluviale. La ricerca che si propone, di carattere preliminare, vuole descrivere questo processo attraverso lo studio del paesaggio considerando le dinamiche cicliche di abbandoni e di ristrutturazioni. Indagando le variazioni avvenute nell’uso del suolo tra il 1800 e gli anni 2000 ed integrando in un sistema GIS dati noti in bibliografia e informazioni cartografiche, è stato possibile sia cogliere le stratificazioni del paesaggio sia evidenziare la necessità di una diversa gestione e pianificazione territoriale dell’area, caratterizzata da alcune fragilità ambientali. Tali analisi preliminari potranno fornire alcuni spunti per progetti di governace e sviluppo del territorio, in linea con le necessità degli Enti coinvolti nella gestione e funzionamento della diga di Occhito
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  • Publication
    Grande scala e potere: il paradosso della scala 1:1 nelle narrazioni letterarie di Carroll e Borges
    (2021)
    Macchi Janica, Giancarlo
    ;
    Tonella, Alessandra
    Tra i testi letterari più celebri ad aver trattato di cartografia e delle implicazioni ad essa sottese, figura senza dubbio, Del rigor de la ciencia di Jorge Luis Borges. Lo scrittore argentino non è stato di certo il primo ad occuparsi dell’argomento: ben 50 anni prima Lewis Carroll, autore da lui profondamente stimato, aveva infatti inserito nei suoi testi alcune mappe. Una di queste, similmente a quella al centro del racconto di Borges, è descritta come una mappa 1:1, la quale ricopre finalità narrative molto simili. Vi sono alcune osservazioni sostenute da evidenze critiche che permettono di concludere che Borges conoscesse, anche in qualità di studioso, la mappa 1:1 di Carroll. Sicuramente, l’elemento più solido a sostegno di una ipotesi di origine diretta è però la similitudine nella descrizione delle sorti di entrambe le mappe all’interno dei rispettivi racconti. Corrispondenza che si fa ancora meno trascurabile prendendo in considerazione la propensione di Borges alla citazione e alla rielaborazione. Nel discutere di questi due autori, si vuole evidenziare come la perfetta raffigurazione della realtà, attraverso il concretizzarsi di un’irrealizzabile mappa in scala 1:1, rimanga simbolo di un dominio assoluto sul reale, riaffermando con forza la pervasività della rappresentazione cartografica come metafora di potere.
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