13 Aquileia tardoantica: moneta, storia ed economia

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A partire da un campione affidabile per provenienza archeologica (scavi di Luisa Bertacchi: 1300 monete inedite conservate presso il Museo Nazionale di Aquileia) e applicando le più accreditate metodologie è stata analizzata la circolazione monetale aquileiese durante il periodo tardoantico (IV-V secolo), in particolare le emissioni in bronzo, quelle di minor valore e di più frequente uso. Emergono così le caratteristiche salienti dello stock monetario di una delle città più strategiche dell’impero nella sua evoluzione tra IV e V secolo: diffusione dei nominali, attività e ruolo delle zecche, apporto di quella di Aquileia nel battere moneta (tra il 295/296 e il 425), nell’attrarre e ridistribuire i flussi monetari tra la Diocesi italiciana e le Diocesi dei Balcani. Lo studio del dato numismatico fornisce inoltre nuovi e più convincenti elementi per meglio conoscere non solo il ruolo e la presenza dei militari o dei funzionari fiscali, ma anche le attività commerciali di Aquileia in quel volgere di decenni, cruciali per il destino della città e dell’impero romano.

Andrea Stella collabora stabilmente con il Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica dell’Università degli Studi di Padova. È stato assegnista di ricerca presso le Università di Udine (2014-2015) e Trieste (2018-2019). I suoi principali campi di ricerca riguardano i rinvenimenti monetali di età antica dell’Italia nord orientale e il rapporto tra moneta, contesto archeologico e fonti storiche.

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    Aquileia tardoantica: moneta, storia ed economia
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2019)
    Stella, Andrea
    A partire da un campione affidabile per provenienza archeologica (scavi di Luisa Bertacchi: 1300 monete inedite conservate presso il Museo Nazionale di Aquileia) e applicando le più accreditate metodologie è stata analizzata la circolazione monetale aquileiese durante il periodo tardoantico (IV-V secolo), in particolare le emissioni in bronzo, quelle di minor valore e di più frequente uso. Emergono così le caratteristiche salienti dello stock monetario di una delle città più strategiche dell’impero nella sua evoluzione tra IV e V secolo: diffusione dei nominali, attività e ruolo delle zecche, apporto di quella di Aquileia nel battere moneta (tra il 295/296 e il 425), nell’attrarre e ridistribuire i flussi monetari tra la Diocesi italiciana e le Diocesi dei Balcani. Lo studio del dato numismatico fornisce inoltre nuovi e più convincenti elementi per meglio conoscere non solo il ruolo e la presenza dei militari o dei funzionari fiscali, ma anche le attività commerciali di Aquileia in quel volgere di decenni, cruciali per il destino della città e dell’impero romano.
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