06 Capitoli sul traduttese

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Stefano Ondelli insegna linguistica italiana presso l’Università degli Studi di Trieste. Le sue ricerche si concentrano su diversi aspetti dell’italiano contemporaneo: variazione sociolinguistica, strutture morfosintattiche, tipi e generi testuali, contatto linguistico. Si è occupato di italiano L2, della produzione linguistica di interpreti e traduttori, di numerose varietà specialistiche e dei problemi della scrittura professionale, in particolare adottando i metodi della linguistica dei corpora e dell’analisi statistica dei dati testuali.

Floriana C. Sciumbata è assegnista di ricerca in Linguistica italiana presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università degli Studi di Trieste. Le sue ricerche riguardano la scrittura e la semplificazione linguistica (con particolare attenzione al linguaggio facile da leggere e da capire), la linguistica dei corpora, l’applicazione di metodi quantitativi e automatici di estrazione dei dati, la realizzazione di strumenti informatici per l’analisi linguistica, i metodi di distant reading e le digital humanities.

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    Capitoli sul traduttese
    (2024)
    ONDELLI, STEFANO
    ;
    Sciumbata, Floriana C.
    Secondo la teoria degli universali traduttivi, tutte le traduzioni presenterebbero delle caratteristiche linguistiche che le differenziano dai testi scritti direttamente in una determinata lingua. Oltre all’interferenza del testo fonte, sarebbe il processo traduttivo stesso a spingere a i traduttori a comportamenti specifici e costanti, che si concretizzano in tratti linguistici non immediatamente percepibili dai lettori e dalle lettrici, bensì rilevabili tramite l’analisi con strumenti automatici delle tendenze di fondo di grandi quantità di testi. Ma quali sono le caratteristiche del traduttese in lingua italiana a livello di lessico, morfosintassi e organizzazione testuale? È possibile distinguere nettamente le traduzioni dai testi scritti direttamente in italiano? E, tra i vari fattori in gioco (la penna dell’autore, lo stile del traduttore, le caratteristiche della lingua di partenza), quale risulta dominante nel determinare l’assetto linguistico delle traduzioni? I tre capitoli in cui consiste questo volume cercano di fornire delle risposte a queste domande: dopo aver illustrato la teoria degli universali traduttivi e alcuni principi e metodi della linguistica dei corpora e dell’analisi statistica dei dati testuali, ci si concentra sullo studio degli articoli giornalistici e della prosa letteraria e paraletteraria per valutare – anche nel corso del tempo – come e quanto l’italiano delle traduzioni risulti diverso da quello dei testi non tradotti.
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