Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia 152

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INDICE

Lucarno Guido

L’orario grafico: impieghi tradizionali e innovativi di un cartogramma per la gestione delle infrastrutture
The Graphic time-table: traditional and innovative use of a cartogram for infrastructures management

Ronza Maria

Oltre le metropoli: il supporto della cartografia per una nuova regionalizzazione. Il caso dell’area tra Roma e Napoli
Beyond the metropolis: the cartography to define new regions. The area between Rome and Naples

Iovino Giorgia

Le fonti informative per il monitoraggio del consumo di suolo
Information sources for monitoring land take

Zaccomer Gian Pietro, Grassetti Luca

La cartografia come strumento di interpretazione dei risultati di un modello di scomposizione spaziale: nuove proposte con applicazione al caso dell’occupazione in Friuli Venezia Giulia
Cartography as a tool for interpreting the results of spatial decomposition: new proposals with application to the analysis of employment in Friuli Venezia Giulia

Balducci Francesco

La localizzazione delle attività economiche nel territorio: concentrazione e polarizzazione dei settori in un’applicazione GIS
The spatial location of firms: distributional clustering and sectorial polarization in a GIS

Palmentieri Stefania

Il supporto cartografico nella prevenzione del Rischio e nella pianificazione. L’Area Flegrea
The cartographic support in Risk prevention and planning. The Campi Flegrei Area

Scherbi Massimiliano

Le applicazioni per dispositivi mobili e il loro utilizzo in campo cartografico. L’esempio della app GISLAB-UNITS
Mobile apps and their use in the cartography’s field. The GISLAB-UNITS case

Tufarolo Emanuele

Auto-calibrazione di fotocamere digitali amatoriali applicata a tecniche di acquisizione multi-scala in fotogrammetria dei vicini
Digital camera self-calibration for multi-scale acquisition technique in close-range photogrammetry

Gabriele Bitelli, Stefano Cremonini, Giorgia Gatta

Errata corrige in Bollettino AIC 149/2013

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  • Publication
    Errata corrige in Bollettino AIC 149/2013
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
    Bitelli, Gabriele
    ;
    Cremonini, Stefano
    ;
    Gatta, Giorgia
      596  418
  • Publication
    Auto-calibrazione di fotocamere digitali amatoriali applicata a tecniche di acquisizione multi-scala in fotogrammetria dei vicini
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
    Tufarolo, Emanuele
    La calibrazione di fotocamere ed ottiche si va ad inserire in quella che è la primissima fase del processo “di elaborazione, produzione e manutenzione dei prodotti cartografici”; ovvero la fase del rilievo fotogrammetrico che porta alla produzione delle ortofoto necessarie alla restituzione cartografica qualsiasi sia la scala richiesta dal lavoro. Due sono gli obiettivi principali che si sono voluti conseguire: aumento dell’accuratezza generale; diminuzione del numero di punti di controllo misurati a terra, con conseguente risparmio di risorse, sia in termini economici sia in termini di tempo. Questi obiettivi sono stati perseguiti, lavorando su immagini disponibili ed acquisite in un area test. L’acquisizione è avvenuta grazie ad una fotocamera Nikon D80 abbinata ad un obiettivo grandangolare 18 mm ed a una stazione totale Leica. L’aumento dell’accuratezza è stato ricercato attraverso il processo della self-calibration, diventato estremamente utile con la grande diffusione delle fotocamere digitali amatoriali, commercializzate senza certificato di calibrazione, nel campo del rilievo fotogrammetrico in particolare nel caso di “quote di volo” ridotte. Questa fase è stata eseguita integrando software opensource e commerciali: in particolare ERDAS/LPS e ESRI ArcGIS. La diminuzione del numero di GCP misurati è stata ottenuta attraverso l’implementazione di tecniche di acquisizione multiscala. Delle immagini generali dell’area test sono state georeferenziate attraverso un esiguo numero di punti di controllo misurati topograficamente. Sono state estratte le coordinate di punti notevoli (mediante tie point) visibili in una serie di immagini di dettaglio acquisite a una quota di volo molto minore di quelle del dataset generale. La triangolazione aerea di queste fotografie è stata eseguita utilizzando le coordinate estratte come tie dalle immagini a piccola scala.Questa tecnica ha permesso di ottenere ortofoto a grandissima scala e con elevata accuratezza portando il numero di punti di controllo che è stato necessario misurare topograficamente da circa 300 a circa 30. La bontà del processo presentato è stata confermata da alcuni controlli eseguiti attraverso il confronto degli RMSE delle varie triangolazioni aeree e mediante analisi GIS dei DEM e delle ortofoto ottenuti prima e dopo la calibrazione della fotocamera sia nelle immagini a grande scala sia nelle immagini a piccola scala. Lo scarto tra le coordinate misurate topograficamente e le coordinate calcolate sull’ortofoto, nel caso delle set di immagini a grande scala diminuisce fino ad oltre il 52%, portando ad un significativo aumento dell’accuratezza. L’utilità della calibrazione risulta evidente in ogni caso: nel caso di utilizzo di tecniche multiscala si rende assolutamente consigliabile.
      1508  2914
  • Publication
    Le applicazioni per dispositivi mobili e il loro utilizzo in campo cartografico. L’esempio della app GISLAB-UNITS
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
    Scherbi, Massimiliano
    Da quando le app hanno iniziato ad esser distribuite nel 2008, sia il loro sviluppo che il loro utilizzo sono costantemente cresciuti negli anni. Ormai sono disponibili app per qualsiasi argomento: dalla consultazione di quotidiani allo shopping, dal fitness alla musica. Molte di queste sono legate alla cartografia o più semplicemente sfruttano il sistema GPS (Global Positioning System) del dispositivo utilizzato per indicare la posizione dell’utente e potergli quindi fornire le informazioni più interessanti in base all’area in cui si trova. Si prenderà qui ad esempio la app GisLab – UniTS, sviluppata dal Laboratorio GIS dell’Università degli Studi di Trieste, la quale si basa proprio sulle potenzialità offerte da questo tipo di programmi, anche per promuovere forme di turismo ‘alternativo’ (turismo sostenibile, turismo rurale, ecc.).
      869  1390
  • Publication
    Il supporto cartografico nella prevenzione del Rischio e nella pianificazione. L’Area Flegrea
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
    Palmentieri, Stefania
    I Campi Flegrei, situati ad ovest di Napoli, occupano un’area con un’elevata densità demografica, ricca di risorse culturali e al tempo stesso interessata da una discreta attività vulcanica. L’elevato grado del Rischio connesso alle attività umane è emerso sia dal’analisi del paesaggio, dove sono evidenti i segni del degrado dovuti alla pressione antropica e all’urbanizzazione, sia dall’analisi delle stime operate da diversi studiosi. In particolare, dopo aver valutato il livello del Rischio vulcanico attraverso l’applicazione di modelli condivisi dalla comunità scientifica e dopo avere individuato le risorse naturali e culturali presenti nel territorio, abbiamo utilizzato lo strumento cartografico per confrontare i dati relativi ai fenomeni osservati, comprenderne le relazioni ed individuare le aree dove intervenire con una pianificazione integrata. Ne sono derivate alcune interessanti conclusioni sul livello non solo del Rischio, ma anche della Vulnerabilità, ossia del Valore delle risorse territoriali compromesso dalle attività umane e da un’eventuale ripresa dell’attività vulcanica.
      821  1879
  • Publication
    La localizzazione delle attività economiche nel territorio: concentrazione e polarizzazione dei settori in un’applicazione GIS
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2014)
    Balducci, Francesco
    In questo lavoro, attraverso un processo di georeferenziazione, sono state localizzate tutte le attività economiche presenti nel territorio del Comune di Pesaro, una città di medie dimensioni caratterizzata da un consolidato distretto manifatturiero e da importanti realtà commerciali e turistiche. Dal Sistema Informativo Territoriale (SIT, o Geographic Information System – GIS) derivano statistiche economiche e cartografie tematiche che, congiuntamente, descrivono il tessuto imprenditoriale. Le analisi successive elaborate su di esse sono rilevanti e utili agli operatori locali e ai policy makers, ai fini strategici, di controllo o di pianificazione, di sviluppo economico o di marketing. Il lavoro si inserisce nel sentiero di sviluppo della moderna cartografia, intesa come strumento di analisi e non soltanto – riduttivamente – come una rappresentazione statica della realtà. Infatti, sfruttando l’informazione che deriva dalla georeferenziazione e dalle mappe tematiche, l’analisi è stata approfondita per mezzo di tecniche avanzate di spatial analysis, quali la Kernel Density Estimation (KDE) e la Ripley’s K. Queste metodologie consentono di studiare la polarizzazione e la densità delle attività economiche nel territorio, analizzando l’interconnessione fra di esse e disaggregando i settori di attività.
      778  2790