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Extensive oxidation treatments: ageing effects on a catalytic model system studied in UHV by STM
Blasetti, Cecilia
2009-04-08
Contributor(s)
Esch, Friedrich
Abstract
This thesis concerns a surface science approach for the investigation of the
ageing process of a model catalyst. It combines extreme oxidation conditions
with Ultra High Vacuum (UHV) compatible characterization techniques. Our
model system was the surface oxide formed on Rh(110); to grow such oxide, we
used three alternative oxygen sources, optimizing for each case the preparation
recipe. When dosing molecular oxygen, pressures in the
∼ 10−
4
mbar range were
used, therefore bridging, to some extent, the pressure gap. For characterization
of the oxides we used mainly Scanning Tunneling Microscopy (STM) and
Thermal Desorption Spectroscopy (TDS), providing atomic scale and desorption
mechanism information, respectively. Low Energy Electron Microscopy (LEEM)
and X-ray Photoelectron Specroscopy (XPS) complemented our measurements
with large scale morphology and reactivity data and with chemically resolved
results. To mimic real catalytic conditions, we setup an ageing protocol
consisting of cycles of oxidation and annealing in UHV (up to more than
∼ 40),
with each of the three oxygen sources. In this way, we were able to observe two
different kinds of ageing: a “contaminant-driven” and an “intrinsic” one, caused
by the iterative oxidation procedure. The latter is connected to the presence
of a new species we detected on the (1
× 1) surface obtained after the oxide
desorption, that we named “units” (or ageing fingerprints). By decreasing their
number we were able to show that the intrinsic ageing is, at least partially,
reversible. We could not uniquely determine the structure of the “units”, but
plausible models are proposed.
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Questa tesi si occupa dello studio dell’invecchiamento artificiale di un
catalizzatore modello, combinando condizioni di ossidazione estreme con le tecniche di
caratterizzazione, compatibili con l’ultra-alto-vuoto (UHV), proprie
della scienza delle superfici. Il nostro sistema modello era l’ossido superficiale
formato sul Rh(110); per crescere questo ossido, abbiamo utilizzato tre sorgenti
alternative di ossigeno, ed abbiamo ottimizzato la ricetta di preparazione nei
singoli casi.
Utilizzando l’ossigeno molecolare abbiamo dosato a pressioni dell’ordine di ca.
10− 4 mbar, ed in questo modo abbiamo in parte colmato la “pressure gap” che solitamente divide gli studi su sistemi modello da quelli di catalisi reale.
Per caratterizzare gli ossidi abbiamo usato principalmente la microscopia a
scansione ad effetto tunnel STM e la spettroscopia di desorbimento termico
TDS, che ci hanno fornito rispettivamente informazioni su scala atomica e sul
meccanismo di desorbimento. Le tecniche LEEM e XPS hanno contribuito in modo complementare alle nostre misure con dati di morfologia e
reattività su larga scala, da un lato, e con dati risolti chimicamente, dall’altro.
Per simulare le condizioni della catalisi reale, abbiamo sviluppato un protocollo di
invecchiamento (“ageing”) composto da cicli di ossidazione e riscaldamento in ultra-alto-vuoto (fino a ca. 40), con ognuna delle tre sorgenti di ossigeno. Seguendo questa procedura, abbiamo osservato due diversi tipi di invecchiamento dell’ossido di rodio: un primo tipo dominato dalla presenza di contaminanti, ed un secondo invece che abbiamo chiamato “intrinseco”, causato cioè dalle ripetute ossidazioni. Quest’ultimo dipende dalla presenza di una nuova
specie osservata sulla superficie (1
× 1) che si ottiene a seguito del desorbimento di ciascun ossido, che abbiamo chiamato “units” (o -ageing fingerprint-). Ri-
ducendo la densità di questa specie siamo stati in grado di mostrare come l’invecchiamento intrinseco sia, almeno in parte, reversibile. Non abbiamo potuto determinare univocamente la struttura delle “units”, ma alcuni modelli possibili vengono proposti.
Subjects
Publisher
Università degli studi di Trieste
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