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Il mare nella drammaturgia scandinava. Il caso della “Signora del mare” di Ibsen
Quazzolo, Paolo
2012
Abstract
Il contributo si suddivide in due parti: la prima analizza le rappresentazioni del
mare nella drammaturgia scandinava di fine Ottocento e, in particolare, nelle
opere dei tre autori maggiori, i norvegesi Henrik Ibsen (1828-1906) e Bjørnstjerne
Bjørnson (1832-1910) e lo svedese August Strindberg (1849-1912). In un mondo
ove la componente ambientale ha un forte impatto sull’arte, viene notato come
nella drammaturgia, al contrario, le rappresentazioni del mare siano piuttosto
rare, fatto dovuto in parte alle difficoltà di ricostruire nell’ambiente chiuso del
palcoscenico un paesaggio dall’impostazione fortemente orizzontale, in parte al
fatto che il teatro di quel periodo appartiene al genere “borghese”, la cui ambientazione
prediletta è il celebre salotto. La seconda parte del contributo analizza il
caso più celebre in cui la rappresentazione del mare assume significati profondi:
il dramma La signora del mare di Ibsen. Opera tra le maggiori della drammaturgia
scandinava, è tutta giocata sull’identificazione della protagonista, Ellida, con
il mare e sulla contrapposizione tra questo e l’ambiente “malato” del fiordo: da
un lato la libertà, dall’altro la rigida gabbia delle convenzioni borghesi. Il finale
dell’opera è solo apparentemente liberatorio: Ellida, pur liberandosi dello Straniero
e del giogo da esso rappresentato, rinuncia al mare e alla libertà che esso
rappresenta, per accettare di rinchiudersi – dolorosamente – all’interno della
gabbia delle convenzioni borghesi.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Paolo Quazzolo, "Il mare nella drammaturgia scandinava. Il caso della “Signora del mare” di Ibsen", in: C. Ferrini, R. Gefter Wondrich, P. Quazzolo, A. Zoppellari (a cura di), "Civiltà del mare e navigazioni interculturali: sponde d’Europa e l’ “isola” Trieste", Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2012, pp. 18-33
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it
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