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Traduzione, società e cultura
Al di là della natura multiforme dell'attività del traduttore, dovuta alla diversità delle condizioni sociali ed istituzionali in cui operano i traduttori ed alla varietà funzionale dei diversi tipi di testi da tradurre, tra l'attività del traduttore editoriale e di quello tecnico/scientifico, del libero professionista e del traduttore 'dipendente', esistono notevoli similarità riconducibili al fatto che l'attività dei traduttori, di qualunque tipo essa sia, è da sempre legata al contesto socio-culturale in cui essi operano e viene così ad essere da una parte, funzionale alla società in cui i traduttori vivono e dall'altra, un fattore di influenza su di essa. Nel processo traduttivo, quindi, indipendentemente dal tipo di testo che ha di fronte, il traduttore viene a trovarsi al centro del processo dinamico della comunicazione in qualità di mediatore tra l'autore del testo di partenza e i riceventi nella lingua d'arrivo, vale a dire di mediatore culturale che cerchi di superare gli ostacoli di diversa natura che si frappongono ad un 'trasferimento' del significato da una cultura all'altra. La serie Traduzione, società e cultura, pubblicata dalla Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell'Università di Trieste, ha quindi come oggetto i più svariati generi di traduzioni, dove per 'genere' si intende l'insieme di quegli elementi che caratterizzano un testo rendendolo adatto a una data occasione sociale.Le finalità della serie vogliono essere principalmente di carattere pratico, data anche la natura di gran parte dei saggi in essa pubblicati che sono rielaborazioni di tesi di Laurea discusse nella Scuola e che trovano la loro origine in concreti problemi di traduzione.
Curatori della serie:
Gabriella Di Mauro, Federica Scarpa