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Una metodologia per l’analisi qualitativa: resa e cattura di Wolff
Cipriani, Roberto
2015
Abstract
Non vi è teoria senza concetti. Dunque la definizione dei concetti è fondamentale per la costruzione di una teoria, quale che sia la metodologia scelta, costruzionista o meno, a partire dalle ipotesi o dai dati, quantitativa o qualitativa, mono-metodo o multi-metodo.
Alcuni concetti poi risultano seminali, come si suole dire, perché appunto molto fertili, più produttivi di tanti altri. Così è per il concetto di classe sociale in Marx, di solidarietà in Durkheim, di carisma in Weber, di dono in Mauss, di struttura in Lévi-Strauss, di sistema in Luhmann, di campo in Bourdieu, di liquidità in Baumann, di rischio in Beck e così via.
A proposito di diffusione ed utilizzo di uno o più concetti l'autore ricorda con quanta soddisfazione Edward Shils gli parlasse della sua coppia concettuale «centro e periferia» (Shils 1975), largamente ripresa in molte parti del mondo per applicazioni di natura sempre diversa. Certamente anche Kurt Wolff doveva essere contento anche lui per il buon esito della sua proposta binomiale di «resa e cattura», rifluita in molti approcci sociologici di qua e di là dell’Atlantico, come mostra la serie di saggi che vi fa riferimento, anche se non è mancata qualche osservazione critica accompagnata talora da ironia sulla figura del ricercatore divenuto «prigioniero» del suo interlocutore sociale di riferimento. Nondimeno vale proprio la pena di fare i conti con questa straordinaria intuizione bi-concettuale del Nostro.
Series
in/Tigor
12
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Roberto Cipriani, "Una metodologia per l’analisi qualitativa: resa e cattura di Wolff", in: Marco Cossutta (a cura di), "Tra analogico e digitale. Ricordando Franco Fileni", Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2015, pp. 11.
Languages
it
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