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Analisi del fenomeno storico dell’ideologia totalitaria. Una ipotesi di ricerca per la filosofia del diritto
Ballarini, Adriano
2017
Abstract
Il totalitarismo fa di un modello un «destino della necessità
». Ciò significa che la realizzazione del modello conferisce
senso e ragione all’esistere (destino). Significa anche
che l’esistenza percorre una strada a senso unico, senza
alternative (necessità). Di questa «storia» il singolo non è
mai il soggetto. È, al contrario, funzione e strumento della
storia del modello, cioè delle forme e delle condizioni attraverso
le quali il modello governa l’esistenza individuale
e collettiva. Ma attenzione! A questa storia, che esautora
completamente la sua rilevanza in quanto singolo,
l’uomo non si ribella. La assume anzi interamente, riconoscendosi
un funzionario del sistema e trovando in questo
suo status il senso e la ragione della propria esistenza.
All’uomo-soggetto, costruito dalla modernità, si sostituisce
«l’uomo-massa». E questa realtà si afferma non come
fenomeno intellettuale, ma come storia materiale di un
popolo. Il totalitarismo, occorre sempre ricordarlo, poggia
sul consenso. Esso, almeno per un tempo, si è fatto in
Europa cultura, leggi, istituzioni, pensiero dominante,
informando interamente i giorni e orientando l’avvenire.
Dunque, con il Totalitarismo, appare reale che l’uomo trovi
sé stesso e si senta appagato vivendo una condizione che
è l’opposto di quanto abitualmente riteniamo appartenga
alle aspettative della soggettività. Per accedere al fenomeno
storico del Totalitarismo, abbiamo bisogno di una comprensione
della realtà nella quale ci sia posto non solo per
l’uomo che si realizza in quanto soggetto, vedendo garantite
ed effettive la sua singolarità e libertà, ma anche per
l’uomo che si realizza avendo una condizione di esistenza
nella quale la libertà e la singolarità sono del tutto tolte.
L’ipotesi proposta dal saggio è che possano essere considerate
porte di accesso a tale comprensione del reale il Nichilismo
europeo di Nietzsche e l’ermeneutica di Heidegger.
Totalitarianism makes a model a “destiny of the inevitable”.
This means that the realization of the model
gives meaning and reason to existence (destiny). It
also means that existence goes a one way street without
alternatives (the inevitable). The individual is
never subject of this “history”. It is, on the contrary,
function and instrument of the model’s history, that
is, of the forms and conditions through which the
model rules individual and collective existence. But
beware! Human being doesn’t resist this history,
which fully divests his relevance as individual. He
accepts it entirely, by declaring himself a functionary
of the system and finding in this status the meaning
and reason of his existence. “Mass man” replaces the
man-individual, built by modernity. And this reality
doesn’t become established as an intellectual phenomenon,
but as material history of a people. Totalitarianism,
it must always be remembered, rests on
consensus. In Europe, at least for a period, it became
culture, laws, institutions, dominant thinking, giving
form to the days and orienting the future.
Hence it seems real that man with Totalitarianism finds
himself and feels satisfied by living in a condition
which is the opposite to what we usually think to correspond
with the expectations of subjectivity. To gain
access to the historical phenomenon of Totalitarianism,
we need an understanding of the reality in which
there is place not only for the man who realizes himself
as individual, looking at his singularity and freedom
as guaranteed and effective, but also for the man who
realizes himself in a condition of existence in which
freedom and singularity are completely removed.
The theory proposed by the essay is that Nietzschè
s understanding of European Nihilism and Heidegger’s
Hermeneutics can be considered as a doorway
to such comprehension of the reality.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Adriano Ballarini, "Analisi del fenomeno storico dell’ideologia totalitaria. Una ipotesi di ricerca per la filosofia del diritto", in: "Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica - A. IX (2017) n. 2", pp. 68-95
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