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Ambrogio de beneficiis: da Cicerone a Seneca
Mazzoli, Giancarlo
2015
Abstract
Il de officiis di Sant’Ambrogio si inserisce in una articolata lignée letteraria che rimonta
al primo costituirsi del pensiero stoico: modello dichiarato, ma largamente discusso
dalla critica, l’omonimo trattato ciceroniano a sua volta composto sulla scorta parziale
del perduto peri tou kathekontos di Panezio. Speciale attenzione ha attratto, soprattutto
nel primo libro, il diverso trattamento, rispetto a Cicerone, in materia di beneficentia,
col forte risalto conferito alla benevolentia, che tende a essere considerata come virtù a
se stante, e a identificarsi con la cristiana misericordia, essenziale per il compimento del
perfectum officium, il katorthoma. Questo importante scarto da Cicerone viene ascritto
alla creatività di Ambrogio; ma la critica, troppo polarizzata sul mero confronto tra i
due autori, non sembra avvedersi che l’operazione condotta dal Santo è in realtà più
complessa sul piano intertestuale, perché, nonostante l’atteggiamento polemico nei confronti delle speculazioni filosofiche pagane, ha bisogno, per ‘trasformare’ Cicerone,
d’una ulteriore, non dichiarata, mediazione filosofica, quella di Seneca de beneficiis. Se
ne analizza la rilevante portata.
Saint Ambrose’s de officiis is part of an articulated literary lignée that goes back to the
first setting-up of Stoic thought: model stated, but widely discussed by the critics, is the treatise
of Cicero with the same name, composed, in turn, on the partial basis of Panaetius’ lost
peri tou kathekontos. Particular attention has been devoted, especially in the first book, to
the treatment of beneficentia, different from Cicero’s one, with strong emphasis given to benevolentia,
which tends to be regarded as a virtue in its own right and to be identified with
the Christian misericordia, essential for the fulfilling of the perfectum officium, the katorthoma.
This important difference from Cicero is attributed to the creativity of Ambrose,
but the critics, too much polarized on the simple comparison between the two authors, do
not seem noticing that the operation carried out by the Saint is actually more complex on
the intertextual level, because, despite the polemical attitude towards pagan philosophical
speculations, in order to ‘transform’ Cicero, it needs of an additional unstated philosophical
mediation that is Seneca’s de beneficiis. Its relevant impact will be object of analysis.
Series
Polymnia. Studi di Filologia Classica
18
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Giancarlo Mazzoli, "Ambrogio de beneficiis: da Cicerone a Seneca" in: Lucio Cristante e Tommaso Mazzoli (a cura di), "Il calamo della memoria VI. Riuso di testi e mestiere letterario nella tarda antichità", Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2015, pp. 101-117.
Languages
it
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