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Don Celso Costantini ad Aquileia "Capitale Spirituale" della prima guerra mondiale
Milocco, Giorgio
2019
Abstract
Celso Costantini nacque a Castions di Zoppola il 3.4.1876 e morì il 17.10.1958 a Roma. Qualche settimana dopo il 24 maggio 1915, grazie all’interessamento di Ugo Ojetti , don Celso fu nominato reggente e conservatore della Basilica di Aquileia (1915/1917) in sostituzione di don Giovanni Meizlik, internato in Italia (il 27.6.1915).
Il Ministero dell’Istruzione italiano chiese a cinque giorni dall’entrata in Aquileia dei bersaglieri (29.5.1915) al Ministro della Guerra di preservare il patrimonio storico, artistico della cittadina nella speranza di vedere restituite all’Italia anche Trieste, Trento, il Trentino e l’Istria.
Ad Aquileia, nel corso della prima occupazione italiana, fu meta di numerose visite da parte di illustri personaggi sia italiani che stranieri. Lo stesso re Vittorio Emanuele III e i membri della Casa Savoia, il “Vate” Gabriele d’Annunzio, generali, parlamentari, giornalisti, scrittori, artisti, delegazioni straniere ecc.. Oltre alla Basilica Patriarcale e sui splendidi ed inediti mosaici (scoperti all’inizio del secolo dall’ingegnere superiore Rodolfo Machnitsch) visitarono il Museo Archeologico dove trovarono ad accoglierli lo stesso suo direttore.
Dal 1916 sino al 1917 furono eseguiti alcuni interventi che interessavano la Basilica e il Museo Archeologico. Proseguirono in due riprese la catalogazione dei pezzi archeologici fra cui quello della Basilica, una mappa archeologica e l’elenco (con la l’aiuto di Michele Abramich) degli oggetti trasportati a Vienna.
Nel 1916, 1917 con il protrarsi del conflitto italo-austriaco fu chiara la scelta di voler utilizzare la piazza e la Basilica per le ricorrenze, le manifestazioni e le cerimonie religiose.
Celso Costantini was born in Castions di Zoppola on 3.4.1876 and died in Rome on 17.10.1958. A
few weeks afterward 24 May 1915, thanks to efforts of Ugo Ojetti, Don Celso was appointed ruler
and custodian of the Basilica of Aquileia (1915/1917), replacing Don Giovanni Meizlik, who was
interned in Italy (on 27.6.1915).
Five days after the Bersaglieri entered Aquileia (29.5.1915), the Italian Ministry for Education
asked the Minister for War to protect the historical and artistic heritage of the city in the hope of
seeing Trieste, Trento, Trentino and Istria also being returned to Italy.
During the first Italian occupation, Aquileia was the venue of numerous visits by both Italian and
foreign famous people, including King Victor Emmanuel III and the members of the House of
Savoy, the “Poet” Gabriele D’Annunzio, generals, parliamentarians, journalists, writers, artists and
foreign delegations. In addition to the Patriarchal Basilica and the splendid and original mosaics
(discovered at the start of the century by the senior engineer Rodolfo Machnitsch), they visited
the Archaeological Museum where they were welcomed by its director.
From 1916 to 1917, some work was carried out involving the Basilica and the Archaeological
Museum. The cataloguing of archaeological pieces including those of the Basilica, an
archaeological map and the list (with the help of Michele Abramich) of the items transported to
Vienna were carried out on two occasions.
In 1916 and 1917 with the ongoing Italian-Austrian conflict, the choice to use the piazza and the
Basilica for festivities, events and religious ceremonies was a clear one.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Giorgio Milocco, "Don Celso Costantini ad Aquileia "Capitale Spirituale" della prima guerra mondiale" in: "'I disastri della guerra': i danni al patrimonio artistico e culturale: le problematiche della ricostruzione, la rielaborazione nella memorialistica e nella letteratura", EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2019
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