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L’arredo di una fattoria di VI secolo nel suburbio di Mutina e in fregio alla via romana per la Venetia
Labate, Donato
Losi, Anna
2021
Abstract
Al tetto di un deposito alluvionale databile all’inizio del VI secolo è stata impiantata una fattoria di circa 180 mq, che fu edificata, incendiata, riedificata e abbandonata nel corso del VI secolo, ed, inoltre, caratterizzata da una scarsa presenza di reperti residuali antecedenti al secolo d’impianto del rustico.
Dei diversi ambienti con pavimenti in terra battuta è stato possibile riconoscere la destinazione d’uso degli spazi, grazie ai materiali rinvenuti in situ e conservatisi a seguito di un incendio.
Un locale con 6 anfore africane (spatheia), una bottiglia e un’olla è stato riferito ad un deposito. Un altro locale - che ha restituito sia un gruzzoletto di 63 monete, mentre altre 26 erano sparse sul pavimento, sia un lucchetto in bronzo e ferro, un pettine in ferro per cardare la lana, anfore africane e orientali e due lucerne d’imitazione africana - potrebbe essere stato adibito all’amministrazione del rustico. Dal terzo locale, da riferire alla cucina (in cui sono presenti tre focolari), provengono esemplari di ceramica da mensa e da cucina, una anforetta di produzione calabrese, una lucerna d’imitazione africana, vetri, 17 monete, una lamina decorata in bronzo e un gancio per fuso in bronzo.
Dopo l’incendio che ha distrutto la fattoria, è documentata una riedificazione, con la contrazione degli ambienti ed il reimpiego di blocchi lapidei, come basi per il sostegno di un portico.
La fattoria risulta definitivamente abbandonata verosimilmente al termine della guerra greco-gotica (553) o con l’arrivo dei Longobardi nelle città emiliane lungo la via Emilia, da Piacenza a Modena,
The furnishings of a VI century farm in the suburbim of Mutina and along the Roman road towards the Venetia region.
A farm of 180 sqm, built, burnt and re-built during the VI century is set on the top of an alluvial deposit dated back to the beginning of the VI century, characterised by a scarce presence of artefacts predating the century of the establishment of the farm. Within the latter, it was possible to recognise the function of various spaces paved in clay, thanks to the artefacts found in situ, still preserved after a fire event.
A space with six African amphorae (spatheia), a bottle, and an olla, was interpreted as a storage room. Another area, where the finds included a small hoard of 63 coins, other 27 coins scattered on the floor, a lock made of bronze and iron, an iron comb for carding wool, some African and Oriental amphorae, and two imitations of African lamps, could have functioned as administrative room for the farm. A third space, interpreted as a kitchen area for the presence of three hearths, presented serving and cooking common wares, a small amphora of Calabrian production, an imitation of an African lamp, glass artefacts, 17 coins, a decorated bronze plate, a bronze hook for a wool-spinner.
The fire event was followed by a re-edification phase, characterised by a contraction of the domestic spaces and by the re-use of lithic blocks as base-material to support the construction of a portico.
The farm was finally abandoned, probably in concomitance with the arrival of the Longobards, and the remaining structures were then buried beneath an alluvial deposit ascribable to a flood event predating the end of the VI century.
Series
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Donato Labate, Anna Losi, "L’arredo di una fattoria di VI secolo nel suburbio di Mutina e in fregio alla via romana per la Venetia" in: "Storia e archeologia 1 (2021). Italia settentrionale e regioni dell'arco alpino tra V e VI sec. d.C. - Atti del convegno (15-17 aprile 2021)", EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2021, pp. 225-238
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